ENERGIA ELETTRICA: UNA PRIMA BATTAGLIA VINTA

La notizia più importante da 48 anni, un mese, un giorno - La novità dal Garante - Distribuzione: cessa l'ENEL, subentriamo noi - Una prima battaglia vinta - L'idea, nostra - L'idea, una delle tre -




LA NOTIZIA PIU' IMPORTANTE DA 48 ANNI, UN MESE, UN GIORNO


La notizia odierna é, per quanto riguarda il settore
dell'energia elettrica in provincia, la più importante da 48
anni un mese e un giorno.

E' del 27 dicembre 1953 infatti la legge 959 che ha introdotto
il sovracanone a carico dei produttori e a beneficio dei Comuni
o dei loro Consorzi, obbligatori ove aderissero i 3/5 dei Comuni
del Bacino Imbrifero interessato (per noi coincidente con la
provincia più il Comune di Sorico, che é rimasto fuori dal
Consorzio BIM ed ha una somma annuale erogata appunto dal BIM).
La novità era stata rilevante, più incisiva ancora di quella del
R.D. 1775/1933, Testo Unico sulle acque, sia per il
riconoscimento del diritto all'indennizzo - vera natura del
sovracanone per cui sarebbe stata una jattura la soppressione
che taluni volevano dei BIM - che per l'entità. 1300 £ al kW di
potenza nominale media concessa, erano tutt'altro che poca cosa.
Inoltre potevano essere sostituiti, ma nessuno l'ha mai chiesto,
da 300 o 400 kWh di energia, rispettivamente se in bassa,
consegnata alle cabine di trasformazione, o in alta, se
consegnata in centrale, tensione.



LA NOVITA' DAL GARANTE


Non vi erano state altre tappe "strategiche", anche se
importante é stata la legge 925 del 1980 che portando il
sovracanone a 4500 £., ancorato biennalmente all'ISTAT, ha
consentito di recuperare una parte della perdita di valore reale
per via dell'inflazione.

Oggi, 28 gennaio, non c'é nessuna nuova legge ma semplicemente
un provvedimento - sia pure adottato lo scorso 10 gennaio ma
pubblicato, appunto, oggi e da noi integralmente riportato in
appendice
- dell'Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato che dà il via libera ad una complessa operazione fra
ENEL e 16 aziende.

A noi interessa la parte che riguarda ASM di Sondrio, SEM di
Morbegno, ASM di Tirano e SIEC di Chiavenna. Da tenere conto poi
che a Valdisotto c'é la Valdisotto Servizi subentrata alla
gestione comunale.



DISTRIBUZIONE: CESSA L'ENEL, SUBENTRIAMO NOI


In base a tale provvedimento le nostre aziende citate
subentreranno all'ENEL nella distribuzione di energia elettrica
nei rispettivi Comuni. Non si può andare oltre in quanto la
legge consente l'acquisizione di "rami d'azienda" dell'ENEL
purché chi acquisisce abbia almeno il 20% di utenze nei Comuni
interessati.   

Si tratta, é bene precisarlo, di un primo passo, comunque
notevole per la SEM, per Morbegno e altri Comuni in zona, dato
che ASM Sondrio e ASM Tirano non avevano particolari problemi.
Nel tempo si apre la prospettiva di sviluppi successivi in
quanto una evoluzione legislativa vi sarà certamente.



UNA PRIMA BATTAGLIA VINTA


Possiamo tranquillamente usare questa espressione, di "prima
battaglia vinta", anche se si tratta solo di un primo passo.

Ci arriviamo nel 2002. Meglio tardi che mai, certamente, come
dice la saggezza popolare. Già, perché l'idea nacque parecchio
tempo fa...


L'IDEA, NOSTRA

Sappiamo benissimo quando quest'idea era nata, in che modo e
perché. Lo sappiamo meglio di ogni altro.

Gli altri infatti la possono trovare facendo ricerche in atti
delle Istituzioni, in resoconti di convegni e incontri, nelle
raccolte della stampa locale, in particolare di centro Valle.
C'é anche un saggio in proposito, tutto dedicato all'energia
elettrica.

Se gli altri possono trovare tutto questo ricercando, noi non ne
abbiamo bisogno per la semplicissima ragione che questa idea,
che cioè la distribuzione dell'energia elettrica in provincia
dovesse toccare a valtellinesi e valchiavennaschi, é venuta a
chi scrive queste note, diffondendola e insistendo. Molti
consensi ma nessuna iniziativa concreta, come per le altre due
idee connesse di cui parleremo avanti. Un peccato. Occasioni
perdute per la Valle, anche se almeno questa, per certi versi la
meno interessante delle tre, ora viene recuperata.

Allora ci eravamo battuti, totalmente senza successo, sulla base
di una considerazione semplicissima e di un'opportunità unica in
Italia.
La considerazione: grossomodo 5/6 miliardi di kWh
idroelettrici prodotti in provincia (la quantità varia secondo
l'anno idrologico), kWh pregiati perché in gran parte
utilizzabili per le punte, di energia e di potenza, kWh senza
costi per il Paese come il poco geotermico e il poco eolico, kWh
di fonti rinnovabili, senza sottoprodotti nocivi. Di questa
grande quantità di energia la provincia per i suoi usi ne
consumava il 10%, ora poco di più.

Come contropartita i sovracanoni, quelli BIM e quelli "per i Comuni rivieraschi",
un'inezia rispetto, ad esempio, a quello che tocca in Svizzera
alle comunità locali sedi di impianti. Col Decreto
Luogotenenziale 1664/1916 fu stabilita per i sovracanoni
rivieraschi la misura di 2 lire per "cavallo dinamico nominale"
(corrispondente alla potenza di 0,735 kW).

Con la Legge 959/1953 fu fissata in 1.300 lire per kW di potenza
nominale media la misura del sovracanone BIM.

Con la Legge 1377/1956 fu elevato il tetto massimo dei
sovracanoni rivieraschi a 436 lire per kW di potenza nominale
concessa.

Con la Legge 925/1980 la misura dei sovracanoni BIM fu
rivalutata a lire 4.500 per kW e a lire 1.200 per kW quella per
i rivieraschi; con la medesima legge fu stabilito che la misura
di entrambi i sovracanoni doveva essere rivalutata ogni biennio
in base all'andamento dell'indice ISTAT con appositi decreti del
Ministero dei Lavori Pubblici, quelli BIM, e del Ministero delle
Finanze, quelli rivieraschi.

La misura unitaria per il biennio 2000/2001 è stata stabilita
pari a: 4.601 lire/kW per i sovracanoni da ripartire tra i
comuni rivieraschi degli impianti e relative provincie, saliti a
Euro 2,50 (equivalenti a L. 4.845)
per il biennio 2002/2003

17.261 lire/kW per i sovracanoni da ripartire tra i comuni del
Bacino Imbrifero Montano di appartenenza con Decreto del
Ministero dei Lavori Pubblici. Come conseguenze i danni.
L'opportunità: ci trovavamo in una condizione unica in
Italia. In ognuna delle cinque zone della provincia c'era un
soggetto, pubblico o parapubblico, che distribuiva l'energia. A
Sondrio, Tirano e Valdisotto le municipalizzate. A Morbegno la
SEM. A Chiavenna la SIEC.
Avevamo avanzato la proposta di occuparci noi direttamente
della distribuzione, facendo capo a questi cinque soggetti.

Non sarebbe stata un'impresa facile e breve, certamente, ma gli
argomenti li avevamo tutti e anche i mezzi per spuntarla. Per
quanto riguarda il problema finanziario, dato che tali soggetti
non avevano le risorse per rilevare la rete, avevamo proposto
che si arrivasse ad una società con AEM, SONDEL e, qualora fosse
stato di questa idea, anche l'ENEL, comunque non essenziale.

Per qualche scambio di idee, a livello molto autorevole, AEM e
SONDEL non sarebbero state aliene da questa iniziativa, una
join-venture innovativa in Italia e che, riscontriamo ora,
avrebbe anticipato di 15 anni l'evoluzione del mercato,
ponendosi a modello nel Paese.
Non se ne fece nulla, tranne la Valdisotto Servizi,società
tra AEM di Milano e Comune di Valdisotto. Come detto a tanti
consensi non corrispose una sola iniziativa.

Peccato.


L'IDEA, UNA
DELLE TRE


Non era la sola idea. Questa si accompagnava ad un'altra, con
una terza parallela su cui diremo avanti.

La seconda idea non era di chi scrive, ma di suo padre, l'ing.
Luigi Frizziero, una vita a far dighe ed opere idrauliche: i
piccoli salti.
Lui, e il geom. Leoni del Genio Civile, erano forse gli
unici ad avere fra le loro carte tutta la situazione idrologica
della provincia con le relative possibilità di eventuale
sfruttamento idroelettrico.

La sua idea: tutto il settore dei
piccoli salti doveva essere preso in mano localmente. In primis
pensava alla ASM di Sondrio di cui era stato Presidente, ma
anche ad altri soggetti. L'idea affascinò chi scrive, allora
alla guida del gruppo (circa 130 amministratori) di maggioranza
nella Comunità Montana unica, ma, quel che più conta, anche il Presidente dell'Ente
in carica, il prof. Mario Garbellini.

Mettemmo in pista la SEV, Società Energetica valtellinese.
Avevamo ipotizzato di assumere in carico l'intero problema
provinciale. Poi si sarebbe visto, quali corsi d'acqua erano
utilizzabili, quali no per ragioni ambientali. Quanto
all'energia ricavabile, tantissima, essa doveva essere destinata
allo sviluppo della provincia. Una parte all'agricoltura, una
parte agli impianti di risalita allora in gravi difficoltà
economiche, il resto ai Comuni.

Anche qui cammino non facile da percorrere, ma già si era
individuata la strada, e poi l'approvazione della legge 308
sarebbe stato il coronamento conclusivo.

Molti consensi, fra la gente. Nessuna iniziativa concreta.

Oggi questa risorsa se la gode chi é stato avveduto. Singoli
privati.

Peccato.


LA TERZA: VIA
TUTTI GLI ELETTRODOTTI
La terza non era
soltanto un'idea, ma qualcosa di più, molto di più.

Non appena pubblicato sulla G.U. il DPCM 23.4.1992 che fissava
le fasce di rispetto dagli elettrodotti ma che prevedeva anche
in un decennio il risanamento degli stessi, il sottoscritto,
come Presidente del BIM, ritenne che fosse il momento di porre
la questione della possibilità di eliminare la selva di
elettrodotti esistenti in provincia sostituendoli con una sola
linea ad alta tensione. Il BIM aveva una eccellente équipe di
consulenti post-calamità del 1987 - grazie ai suoi studi fu
possibile risparmiare quasi 1000 miliardi di denaro pubblico che
altrimenti sarebbero stati impiegati sulla frana della Val Pola
-, coordinata dall'ing. Noé, Vicepresidente dell'ENEA.

Posi a lui il problema con l'incarico anche di sondare l'ENEL al
riguardo.

Il risultato fu superiore ad ogni aspettativa.

La cosa era fattibile, ma non in teoria. A metà giugno il Consiglio
di Amministrazione dell'ENEL di fatto approvò l'iniziativa con
una delibera corposissima già prefigurante i dettagli. Erano
previste due linee Valtellina-Milano a 380 kV che avrebbero
consentito lo smantellamento di quasi 1300 Km di elettrodotti -
oltre che dell'ENEL dell'AEM, della SONDEL e della EDISON -, a
132 e 220 kV con una eliminazione di servitù su circa -
citazione a memoria - 2500 ettari di territorio.

Il costo, riferiva l'ing. Noé sarebbe stato di 460 miliardi, in
gran parte coperto dai benefici dell'operazione. Servivano però
60 miliardi per renderla possibile. Chiesi di valutare la
situazione eliminando il costo dello smantellamento dei
tralicci, effettuabile in tempi successivi con gradualità 
nelle sole zone antropizzate, anche a cura di privati. Il costo
sarebbe sceso a 400 miliardi, quindi senza bisogno di
interventi.

Un'occasione d'oro.

Rimasta tale.

Nessuno se ne é occupato.

Che sia ancora attuale?

Ci fosse l'ENEL probabilmente sì. Nella nuova situazione non
sappiamo, specie con il maxi-elettrodotto che avanza e che sarà
fatto probabilmente utilizzando il prossimo decreto sblocca-centrali.

Ci si accorgerà, amaramente, quando  usciranno i decreti
attuativi della legge 36 (Elettrosmog).

Intanto, ahimé, se se stanno accorgendo i quattro Sindaci del Tiranese
(si veda l'altro articolo su questo
giornale - ndr)
e i cinque della Valcamonica.

A CHE
PRO?
A che pro le varie
autocitazioni, un metodo che normalmente non é ritenuto il
meglio possibile?

Chiariamo. Non ci muove uno spirito di rivendicazione, la voglia
di avere un distintivo di merito da mettere sul bavero della
giacca. Da sempre la lode a cui teniamo, se c'é motivo, é quella
che ci rimanda lo specchio, con gli occhi della coscienza che sa
benissimo quando essa é meritata e quando invece é il momento
del biasimo.

Raccontare quelle che poi in definitiva sono verità reali,
facilmente documentabili, serve per fare riflettere se non sia
il caso, nell'interesse della provincia, di approfondire quello che é rimasto possibile delle
idee originarie e cioé:
1)  l'estensione della distribuzione a tutta la provincia,
da perseguire con pazienza e realizzare nel tempo;
2)  la verifica se quello che si era dimostrato possibile
nel 1992, l'elettrodotto unico, lo sia ancora oggi. Oggi con il
vantaggio di avere uno strumento cogente in formazione, ossia il
Piano Territoriale.

Probabilmente le cose non cambieranno, e nessuno approfondirà,
ma non si sa mai. In fin dei conti, come ci hanno insegnato,
spes ultima dea.
Alberto Frizziero

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APPENDICE: IL PROVVEDIMENTO DELL'AUTORITA' GARANTE DELLA
CONCORRENZA E DEL MERCATO



(Bollettino 1/2  28.1.2002 del 28 gennaio 2002)



Provvedimento n. 10295 (C4988)

ENEL DISTRIBUZIONE/RAMI D'AZIENDA




L'AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

NELLA SUA ADUNANZA del 10 gennaio 2002;

SENTITO il Relatore Professor Nicola Occhiocupo;

VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;

VISTO l’atto della società

VISTO l’atto della società Enel Distribuzione Spa, pervenuto in
data 17 dicembre 2001;

CONSIDERATO quanto segue:


1. Le parti

La società ENEL DISTRIBUZIONE Spa (di seguito, ENEL
DISTRIBUZIONE) opera nel settore della distribuzione e vendita
dell’energia elettrica nel territorio nazionale ai clienti
vincolati, fornisce ai clienti idonei il servizio di
vettoriamento, realizza e gestisce reti di distribuzione e i
relativi dispositivi di interconnessione. ENEL DISTRIBUZIONE è
stata costituita nel 1999 dalla società ENEL Spa (di seguito,
ENEL) mediante conferimento del ramo d’azienda relativo
all’attività di distribuzione ai clienti idonei e vincolati e
all’attività di vendita dell’energia elettrica ai clienti
vincolati sul territorio nazionale.

L’intero capitale sociale di ENEL DISTRIBUZIONE è detenuto dalla
società ENEL, a sua volta controllata per il 67,6% dal Ministero
del Tesoro. ENEL è a capo di un gruppo attivo nei settori
elettrico (produzione, importazione, esportazione, distribuzione
e vendita di energia elettrica nel territorio nazionale), della
distribuzione del gas naturale, della fornitura di servizi
idrici, delle telecomunicazioni e, marginalmente, nei settori
dell’engineering e del contracting immobiliare. Il fatturato
realizzato in Italia dal gruppo ENEL, nel 2000, è stato di
48.324 miliardi di lire (pari a 25 miliardi di euro), mentre nel
1999 ha raggiunto i 40.484 miliardi di lire (pari a 20,908
miliardi di euro). Il fatturato di ENEL DISTRIBUZIONE, relativo
alla distribuzione e alla vendita di energia elettrica ai
clienti vincolati è stato pari a circa 24.635 miliardi di lire
(pari a circa 12.730 milioni di euro) nel 2000 e a 7.298
miliardi di lire nel 1999 (pari a 3.700 milioni di euro).

La AEC Jenne è un’azienda controllata dal comune di Jenne
(Roma), operante nel mercato della distribuzione e vendita di
energia elettrica.

AEC Castelnuovo Val di Cecina è un’azienda controllata dal
comune di Cecina (PI), operante nel mercato della distribuzione
e vendita di energia elettrica.

AEC Pozzomaggiore è un’azienda controllata dal comune di
Pozzomaggiore (SS), operante nel mercato della distribuzione e
vendita di energia elettrica.

AEC Arrone è un’azienda controllata dal comune Arrone (TR),
operante nel mercato della distribuzione e vendita di energia
elettrica.

AEM Vigo di Cadore è un’azienda controllata dal comune Vigo di
Cadore (BL), operante nel mercato della distribuzione e vendita
di energia elettrica.

ASM Sondrio è un’azienda controllata dal comune di Sondrio,
operante nel mercato della distribuzione e vendita di energia
elettrica.



ASPM Soresina è un’azienda controllata dal comune di Soresina
(CR), operante nel mercato della distribuzione e vendita di
energia elettrica.

SEM Morbegno è un’azienda controllata dal comune di Morbegno
(SO), operante nel mercato della distribuzione e vendita di
energia elettrica.


SIEC Chiavenna è un’azienda controllata dal comune di
Chiavenna (SO), operante nel mercato della distribuzione e
vendita di energia elettrica.

AMI Imola (Consorzio Azienda Multiservizi Intercomunale),
controllata per il 60% dal comune di Imola (BO) e per la
rimanente parte dai comuni limitrofi, è operante nel mercato
della distribuzione e vendita di energia elettrica.

ASSM Tolentino è un’azienda controllata dal comune di Tolentino
(MC), operante nel mercato della distribuzione e vendita di
energia elettrica.

AEC Montefranco è un’azienda controllata dal comune di
Montefranco (TR), operante nel mercato della distribuzione e
vendita di energia elettrica.

AEC San Gemini è un’azienda controllata dal comune di San Gemini
(TR), operante nel mercato della distribuzione e vendita di
energia elettrica.

AEC Montecompatri è un’azienda controllata dal comune di
Montecompatri (RM), operante nel mercato della distribuzione e
vendita di energia elettrica.

AEM Tirano è un’azienda controllata dal comune di Tirano
(SO), operante nel mercato della distribuzione e vendita di
energia elettrica.



SEM Musellarese Snc è un’azienda controllata dal comune di
Musellaro (PE), operante nel mercato della distribuzione e
vendita di energia elettrica.



2. Descrizione dell’operazione

Le operazioni notificate consistono nell’acquisizione da parte
di ENEL DISTRIBUZIONE del complesso dei beni di proprietà delle
predette società dedicati alla distribuzione di energia
elettrica con la conseguente cessione dei contratti di utenza,
nei seguenti Comuni: Jenne (RM); Val di Cecina (PI);
Pozzomaggiore (SS); Arrone (TR); Vigo di Cadore (BL); Sondrio;
Soresina (CR); Morbegno (SO); Chiavenna (SO); Imola (BO);
Tolentino (MC); Montefranco (TR); S.Gemini ( TR); Monte Compatri
(RM); Tirano (SO); Musellaro (PE).

L’operazione in esame è realizzata in attuazione delle
disposizioni contenute nel Decreto Legislativo del 16 marzo 1999
n. 79 di recepimento della direttiva 92/62/CE recante norme
comuni per il mercato interno dell’energia elettrica. In
particolare l’art. 9, comma 3 dispone che, al fine di
razionalizzare la distribuzione dell’energia elettrica, sia
rilasciata una sola concessione di distribuzione per ambito
comunale. Pertanto, nei Comuni come quelli interessati dalle
operazione in esame, in cui sono presenti più distributori,
costoro adottano le opportune iniziative per la loro
aggregazione, secondo le regole del mercato.


3. Qualificazione dell’operazione

Le operazioni, in quanto comportano rispettivamente
l’acquisizione del controllo di parti di imprese, costituiscono
delle concentrazioni ai sensi dell’art. 5, comma 1, lettera b),
della legge n. 287/90.

Esse rientrano nell’ambito di applicazione della legge n.
287/90, non ricorrendo le condizioni di cui all’art. 1 del
Regolamento CEE n. 4064/89, così come modificato dal Regolamento
CE n. 1310/97, e sono soggette all’obbligo di comunicazione
preventiva disposto dall’art. 16, comma 1, della medesima legge,
in quanto il fatturato totale realizzato nell’ultimo esercizio a
livello nazionale dall’insieme delle imprese interessate è
superiore a 730 miliardi di lire (pari a 377,014 milioni di
euro).


4. Valutazione della concentrazione

Le operazioni di concentrazione in esame interessano il settore
elettrico, con particolare riferimento alle attività di
distribuzione e vendita di energia elettrica ai clienti
vincolati nei comuni di riferimento.


a) Quadro normativo di riferimento

Il Decreto Legislativo 16 marzo 1999, n. 79, in attuazione della
Direttiva 96/92/CE, ha modificato in modo significativo la
regolamentazione del settore elettrico. In particolare, il
Decreto ha introdotto le due distinte categorie dei Clienti
Idonei e dei Clienti Vincolati.

I Clienti Idonei sono i soggetti, persone fisiche o giuridiche,
aventi la capacità di stipulare contratti di fornitura di
elettricità con qualsiasi produttore, distributore o grossista,
nazionale o estero. La fornitura di energia elettrica ai Clienti
Idonei avviene sulla base di contratti bilaterali, finché non
entrerà in funzione il Gestore del mercato (Borsa elettrica),
che assicurerà il dispacciamento dell’energia elettrica secondo
il merito economico degli impianti di generazione.

I Clienti Vincolati sono i clienti finali che, non rientrando
nella categoria dei clienti idonei, sono legittimati a stipulare
contratti di fornitura esclusivamente con il distributore che
esercita, sulla base di una concessione, il servizio nell’area
territoriale dove è localizzata l’utenza. L’attività di
distribuzione e vendita ai clienti vincolati è soggetta a
regolamentazione da parte dell’Autorità per l’energia elettrica
ed il gas.

Il servizio di distribuzione è svolto sulla base di concessioni
rilasciate dal Ministro dell’industria, del commercio e
dell’artigianato aventi scadenza il 31 dicembre 2030.


b) Il mercato rilevante

In considerazione dell’ambito di operatività dei rami d’azienda
oggetto di acquisizione, il mercato rilevante oggetto della
presente operazione comprende la distribuzione e la vendita a
clienti vincolati di energia elettrica. L’attività di
distribuzione si sostanzia nel trasporto su reti in media e
bassa tensione e consegna dell’energia elettrica agli
utilizzatori finali; l’attività di vendita, che include
l’attività di misurazione dell’energia e fatturazione dei
consumi, consiste nella fornitura di energia elettrica agli
utenti finali.

Il mercato geografico della distribuzione e della vendita ai
clienti vincolati di energia elettrica ha dimensione locale,
limitata al territorio oggetto della concessione. Ciò in ragione
della natura di monopolio naturale su base locale dell’attività
di distribuzione.


c) Gli effetti della concentrazione

Le operazioni in esame implicano il subentro di ENEL
DISTRIBUZIONE nella proprietà delle reti di distribuzione e
nella gestione dei contratti ai clienti vincolati in precedenza
in capo alla società cedenti.

Nel settore della distribuzione dell’energia elettrica, la
normativa nazionale ha tenuto conto delle esigenze legate alla
natura di servizio pubblico dell’attività di distribuzione di
energia elettrica, soprattutto con riferimento alle singole
utenze che non dispongono di una forza contrattuale tale da
potersi rivolgere ai vari operatori sul mercato. La completa
liberalizzazione riguarda, al momento, solo i clienti idonei: le
disposizioni contenute nel Decreto Legislativo n. 79/99 possono
ritenersi comunque finalizzate ad agevolare la creazione di
imprese di distribuzione di media dimensione che possano
sfruttare le economie derivanti dalla scala di attività.

Le operazioni in esame si collocano nell’ambito di attuazione
del Decreto Legislativo 79/99 che, all’art. 9, comma 3, prevede
il rilascio di una sola concessione per ambito comunale. La
previsione di cui al comma 4 del medesimo articolo, stabilisce
che le società di distribuzione partecipate dagli enti locali
possano chiedere a ENEL la cessione dei rami d’azienda dedicati
all’esercizio dell’attività di distribuzione di energia
elettrica soltanto nei comuni nei quali servano almeno il 20%
delle utenze. Nei comuni in cui la quota del secondo
distributore non raggiunge tale soglia, non potendosi avvalere
delle previsioni normative citate, i distributori locali si sono
accordati con ENEL Distribuzione, per cederle le attività
dedicate all’esercizio della distribuzione elettrica ai clienti
vincolati.

Per effetto delle disposizioni citate, a seguito delle cessioni,
completate e in via di perfezionamento, dei rami d’azienda1 cui
è stata conferita l’attività di distribuzione locale, ENEL
Distribuzione ha ridotto di circa 1.500.000 il numero di clienti
vincolati serviti, cui corrispondevano consumi per 22.283 GWh,
subendo una contrazione della propria quota nel mercato
elettrico vincolato, passata dal 92% all’88%.

Con l’acquisizione delle attività in esame, ENEL Distribuzione
acquisirà circa 15.500 clienti, con un consumo di poco superiore
a 65 GWh.


RITENUTO che le operazioni in esame comportino la ridefinizione
in ambito locale del monopolio legale sul mercato rilevante
coincidente con il controllo dell’intera rete di distribuzione
locale di energia elettrica a bassa tensione nei Comuni di
riferimento, e che le condizioni di fornitura dell’energia
elettrica venduta ai clienti vincolati in tali comuni sono
assoggettate a regolamentazione da parte dell’Autorità per
l’energia elettrica e il gas;


RITENUTO, pertanto, che le operazioni in esame non determinino,
ai sensi dell'art. 6, comma 1, della legge n. 287/90, la
costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante sul
mercato interessato tale da eliminare o ridurre in modo
sostanziale e durevole la concorrenza;

DELIBERA

di non avviare l’istruttoria di cui all’art. 16, comma 4, della
legge n. 287/90.



Le conclusioni di cui sopra saranno comunicate, ai sensi
dell’art. 16, comma 4, della legge n. 287/90, alle imprese
interessate e al Ministro delle Attività Produttive.

Il presente provvedimento verrà pubblicato ai sensi di legge.


IL SEGRETARIO GENERALE Rita Ciccone     IL
PRESIDENTE Giuseppe Tesauro


Gds - 28.1.2002


                       




                                            



                                             

Alberto Frizziero
Dalla provincia