EPATITE C: A SONDRIO TUTTI I PAZIENTI TRATTATI CON UNA NUOVA TERAPIA

: Associazione di farmaci - Questione di molecole - Interferone utile - Due milioni di italiani colpiti, 30.000 morti l'anno

Riceviamo da
Intermedia e pubblichiamo volentieri questo comunicato di
particolare importanza, dato l'argomento:


ASSOCIAZIONE DI FARMACI

Anche all’Ospedale di Sondrio è
possibile il trattamento dell’epatite virale C con nuovi
farmaci. Le persone colpite da epatite C in cura all’ospedale di
Sondrio sono trattate con una nuova associazione di farmaci in
grado migliorare la percentuale di eradicazione (eliminazione
del virus).

Ne dà l’annuncio il dr. Luigi Roffi,
primario della divisione di medicina generale dell’ospedale di
Sondrio, che può considerarsi fra i centri all’avanguardia nella
ricerca sull’ HCV.



QUESTIONE DI MOLECOLE


“Due molecole, l’interferone PEGilato (un interferone alpha
“legato” ad una molecola che ne prolunga la vita) e la
ribavirina (farmaco ad azione antivirale), somministrate in
associazione dimostrano di avere un’efficacia superiore alle
precedenti cure nella riduzione della risposta virale - dichiara
il dr.Roffi -”. Il passo in avanti
è significativo: il nuovo approccio terapeutico - a livello
nazionale - si è dimostrato in grado di raddoppiare le
guarigioni rispetto a quelle ottenute finora con le terapie
convenzionali con il solo interferone. Oltre che più efficace,
la nuova cura sembra anche meglio tollerata dal paziente. Si
somministra una sola volta la settimana rispetto alle tre degli
interferoni tradizionali e migliora sensibilmente la qualità
della vita dei pazienti.



INTERFERONE UTILE


Il dr. Roffi, coautore - nell’anno
2001 - di ben cinque studi sull’epatite C pubblicati su riviste
internazionali del settore, conosce bene le dimensioni
dell’infezione. “Uno degli studi da me condotto (pubblicato
sullo ‘European journal of gastroenterology & epatology’)
è tra i maggiori, per numerosità delle osservazioni, mai
condotto in Italia. Abbiamo seguito, in alcuni casi per oltre 10
anni, più di 2.300 persone con HCV. Ne è emerso che,
indipendentemente dalla risposta sostenuta, (cioè dalla
eliminazione del virus) l’interferone si è dimostrato in grado
di modificare la storia naturale dell’epatite cronica - continua
il primario -. E abbiamo osservato una significativa riduzione
dell’insorgenza di alcune fra le complicanze maggiori, fra cui
il tumore al fegato”.



DUE MILIONI DI ITALIANI COLPITI, 30000 MORTI L'ANNO


Nel nostro Paese, come in tutta Europa, l’epatite cronica C è la
maggiore causa di malattie croniche del fegato e la più comune
causa di trapianto di fegato.

In Italia si calcola che il virus responsabile dell’infezione
(virus HCV) colpisca oltre due milioni di persone, con una
prevalenza del 3,2%, e causi circa il 20% di tutte le epatiti
acute, il 70% delle epatiti croniche e il 20-30% dei casi di
cirrosi epatica, complicanze che ogni anno sono responsabili
della morte di quasi 30.000 italiani.

Per informazioni: INTERMEDIA - Tel.030
226105


GdS 12.1.02

                       




                                            



                                             

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