A Pietro Pizzini il "Ligari d'argento"
 Giovedì 23 dicembre 2004, alle ore 
 18 presso la sala consiliare di Palazzo Pretorio, nel corso di 
 una cerimonia pubblica alla quale sono state invitate a 
 partecipare - oltre a tutti i sondraschi - le massime autorità 
 locali, sarà ufficialmente consegnato a Pietro Pizzini il "Ligari 
 d'Argento 2004", il riconoscimento che da alcuni anni è 
 assegnato ad un cittadino/a che, nel corso della sua vita, si 
 sia particolarmente distinto/a per l'impegno disinteressato 
 profuso per la crescita civile e sociale della Città. Nella 
 Giuria i soli Sindaci di Sondrio (dal 1975 al 2003). Il Sindaco 
 in carica funge da segretario della commissione.
PIETRO PIZZINI, classe 1929, sondrasco, sposato con Anna 
 Gianola, sette figli, carattere apparentemente burbero, gran 
 lavoratore. Persona molto conosciuta nella nostra città e in 
 tutta la provincia oltre che nella confinante Engadina, il 
 Pizzini ha svolto per tanti anni intensa attività a favore dei 
 lavoratori convalligiani, in particolare dei nostri tanti 
 emigranti dei cui problemi è diventato un riconosciuto esperto 
 attraverso le A.C.L.I. di Sondrio delle quali è stato per lungo 
 tempo (dal 1947 al 2001, sono 54 anni!) "colonna portante" (per 
 dirla con le parole di don Abramo Levi), responsabile come 
 direttore del Patronato a far tempo dal 1961.
 "Famiglia e lavoro, ma anche società civile, impegno personale 
 per una società più giusta da perseguire attraverso le regole di 
 una democrazia sempre più matura, con fede, religiosa e laica, 
 perfettamente coincidenti. Questo è l'ambito morale entro cui 
 Pizzini ha mantenuto il suo operato dalla giovinezza alla 
 pensione" è stato scritto di lui.
 Oltre al lavoro, ha sempre coltivato una grande passione, quella 
 per il dialetto della sua città (è nato, tiene a precisarlo, a 
 Scarpatetti). Affascinante e colorito affabulatore e brillante 
 poeta dialettale, è autore di poesie in vernacolo che ha 
 pubblicato in due volumi: "En tuchèl de Sundri in sundras'ch" 
 nel 1989, primo libro del genere della nostra città cui è 
 seguita, quattro anni dopo, una seconda raccolta di liriche dal 
 titolo "Suta la pergula" mentre altre continua a produrne e 
 declamare nelle più svariate occasioni, in particolare agli 
 ospiti della Casa di Riposo. Oltre a questi, ha dato alle stampe 
 due volumi dedicati all'emigrazione verso la Svizzera: nel 2002 
 "Un frontaliero anomalo" e "Tornati a baita gli emigranti 
 raccontano", apparso in questi giorni, entrambi a cura dell'A.E.V. 
 - Associazione Emigranti Valtellinesi.
CS
 GdS 20 XII 04 - www.gazzettadisondrio.it
