9 30 20 BRESAOLIFICIO PANZERI A GORDONA? NO. IL PIP NON VUOLE. C'È UN ALTRO. MA CHE SIA PROPRIO COSÌ?

5 ottobre 2010 - Fiducia nel lavoro delle istituzioni e, al tempo stesso, auspicio che la vicenda si possa risolvere in tempi rapidi. Questo il pensiero di Confindustria Sondrio intorno alla questione del capannone industriale, sito nell'area comprensoriale di Gordona, che il Salumificio Panzeri Srl di Piuro ha recentemente rilevato dalla Zecca Prefabbricati. Capannone al quale il bresaolificio chiavennasco non può ancora mettere mano per via di un vincolo esistente nel Piano di Insediamenti Produttivi (PIP) ereditato dalla precedente proprietà, in forza del quale non era ammessa nell'area industriale la compresenza di due aziende in diretta concorrenza fra di loro. Sebbene il PIP risulti scaduto dal 2007, la Comunità Montana Valchiavenna, gestore del comprensorio, non ha potuto rilasciare il nulla osta necessario alla Panzeri per avviare i lavori nel fabbricato, stante la presenza nella stessa area del salumificio Pozzoli, di proprietà del gruppo milanese Citterio.

"Abbiamo piena fiducia nell'operato della CM Valchiavenna, ente che conosciamo per la sua sensibilità alle esigenze del sistema produttivo, e siamo convinti che si arriverà ad una soluzione" dichiara il Presidente di Confindustria Sondrio, Paolo Mainetti. "È fondamentale che un'impresa desiderosa di svilupparsi ed investire trovi piena disponibilità da parte del contesto locale in cui si va ad insediare. In questo caso, ciò che importa sono soprattutto i tempi, che devono essere certi e rapidi".

L'investimento del salumificio Panzeri si inquadra in un piano di ampliamento che a fronte di una crescita della domanda di mercato prevede il potenziamento di alcuni reparti produttivi, operazione per la quale risulta perfettamente funzionale il subentro nel capannone di Gordona che la Zecca Prefabbricati intendeva cedere, non avendolo mai reso operativo. "Una sorta di soluzione chiavi in mano che nei nostri programmi ci avrebbe permesso di ridurre al minimo i tempi di allestimento delle nuove unità produttive" spiega Nicolò Panzeri, titolare del salumificio. "Lo stabilimento di Piuro continuerà a lavorare e creeremo anche qualche posto di lavoro aggiuntivo. Ora siamo pronti a partire e abbiamo bisogno di certezze sui tempi autorizzativi: confidiamo in una soluzione positiva nel breve termine". L'investimento della Panzeri evidenzia la vitalità di un comparto, quello della bresaola, che malgrado il difficile momento economico gode di buona salute, al punto che i volumi di produzione del prodotto certificato IGP risultano in crescita del 10% circa rispetto al 2009. Il Salumificio Panzeri Srl, che dà lavoro a circa 30 addetti nella sede di Piuro, ha chiuso l'ultimo esercizio con un fatturato di 10 milioni di euro e si attende risultati in ulteriore

aumento per il 2010. "Quando ci sono aziende in crescita disponibili ad investire, teniamocele strette" conclude Mainetti. "Mi auguro che quanto prima si possa completare l'iter autorizzativo ed avviare i lavori di allestimento del fabbricato nell'area di Gordona".

Nostra nota

Premesso che bisognerebbe avere le carte per leggere al microscopio le norme potrebbe tuttavia essere di un certo interesse una nostra interpretazione sulla concorrenza. Da un lato infatti Panzeri che fa bresaole. Dall'altro il Gruppo Citterio "con sede a Rho, in provincia di Milano" la Citterio conta oggi otto stabilimenti in Italia, più uno stabilimento negli Stati Uniti. In Europa è presente, oltre che in Italia, in Svizzera e Francia con uffici commerciali e un'organizzazione di vendita diretta. Negli altri paesi opera con area manager, key account e distributori. Negli stabilimenti e presso le diverse società del gruppo oggi prestano lavoro circa 1.400 persone. - così dal suo sito -. ¬". E, sempre dal sito, i prodotti: "Salame di Milano, Grancotto di Vignola, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele, Bresaola della Valtellina, Speck Alto Adige, Mortadella Bologna".

Davide e Golia dunque. Sarebbe come se si insediasse l'Iperal e venisse dopo detto di no ad una bottega richiedente.

Per la Panzeri si parla di un fatturato di 10 milioni annui, quindi considerevole ma un bruscolino rispetto a quello del Gruppo Citterio! Un conto la clausola di non insediabilità di aziende in concorrenza con quelle che già ivi operano ma se la concorrenza resta su un piano di sostanziale parità.

Si pensi all'inverso. Supponiamo che sia insediata a Gordona la Panzeri. Arriva il Gruppo Citterio, O Cremonini o altro gigante. Vuol aprire un'attività con 1000 dipendenti. No. E' azienda concorrente, vada da un'altra parte?

La situazione richiederebbe un'interpretazione autentica della norma specifica del PIP giuridicamente supportata, previo qualche sondaggio discreto con il Gruppo Citterio. E poi agure di conseguenza…

f.

Dalla provincia