Sanità. Il Comitato contesta

Riceviamo:
"Il Comitato di Difesa della Sanità di Montagna invita a disertare la discussione in merito Piano del Politecnico. A breve iniziative pubbliche per presentate un articolato Piano di riorganizzazione sanitaria, socio sanitaria ed ospedaliera pensato dai medici del Comitato e coordinati dal Dott. Pradella Giuliano.

Il Comitato di Difesa della Sanità di Montagna, dopo aver condiviso e sostenuto la sonora bocciatura al Piano di riorganizzazione dei presidi ospedalieri elaborato del Politecnico a firma di 16 Sindaci dei Mandamenti di Tirano e Bormio, intende evidenziare come sia assolutamente poco convincente la proposta del Presidente della Provincia di Sondrio di istituire un Tavolo Tecnico.
Ad una prima e superficiale valutazione questa iniziative potrebbe sembrare una proposta costruttiva ma, nella sostanza, si traduce nel tentativo di riabilitare, nuovamente, il Documento del Politecnico.
Giudichiamo, perlomeno, imprudente se non, addirittura, inopportuno il tentativo di affidare il destino della Sanità di Montagna ad un gruppo di autorevoli (speriamo) tecnici senza che questi abbiano ricevuto dai Sindaci, le uniche vere autorità in materia sanitaria, un “mandato” chiaro ed inequivocabile, su ciò che ci si aspetta dal loro operato.
Procedere con questo metodo significa rimettere in discussione un Documento che ha già ampiamente deluso 1/3 dei Sindaci della Valle e che, tra l’altro, affronta in modo parziale i numerosi e gravi problemi della sanità di montagna che non sono unicamente legati alla riorganizzazione ospedaliera.     
Un tavolo raffazzonato, senza linea guida, senza una cabina di regia e dunque senza ambizioni che non serve a questo territorio!!!
L’intero sistema della Sanità di Montagna, Capitolo della Legge Sanitaria Regionale del 2015 introdotto per affrontare con strumenti nuovi la Sanità della Provincia di Sondrio, è stato completamente abbandonato a se stesso perché manca di una seria programmazione strategica di medio e lungo periodo. Stiamo navigando dentro una mareggiate senza Comandanti!
Un Capitolo della Legge Sanitaria scritto per la Montagna ma senza il contributo della Montagna non poteva che nascere incompiuto e moltissimi Sindaci furono, nel denunciarlo, facili profeti.
Nonostante i Sindaci della Provincia abbiano provato, anche nel recente passato, a fare proposte di sintesi delle varie istante dei Mandamenti, la Regione non ha mai aperto un vero confronto con il Territorio e ha sempre imposto le proprie decisioni.
La scelta, per esempio, degli Ambiti Territoriali nata contro la volontà unanime dei Sindaci della Provincia di Sondrio e della Valcamonica non sono certo esempi, edificanti, di piena collaborazione.
Siamo finiti in una gravissima emergenza ed il Territorio deve chiedere di fare bene e in fretta. Ci chiediamo per quale ragione, per esempio, il Presidente della Provincia, che non ha alcuna competenza in materia di Sanità, voglia rallentare, istituendo una superflua Commissione Tecnica, i lavori della Conferenza dei Sindaci che invece è l’unica vera Istituzione competente in materia e che invece ancora tace.
Siamo certi che, come in passato, troveremo Sindaci, liberi da condizionamenti, che sapranno interpretare il loro ruolo, dentro le Istituzioni preposte, con determinazione e senso di responsabilità.
Molti sono infatti i Documenti elaborati e condivisi, all’unanimità dalla Conferenza dei Sindaci ed inviati in Regione nella speranza che diventassero dei canovacci sui cui ragionare.
Negli ultimi 10 anni abbiamo letto il Documento del Presidente della Provincia Massimo Sertori a firma dell’Assessore Giuliano Dott. Pradella e quello del Presidente della Provincia Luca Della Bitta elaborato anche con il contributo dei sindacati.
Quanti altri documenti devono elaborare i nostri Sindaci per poter sperare di essere ascoltati???
Lo stesso incarico al Politecnico aveva ricevuto, pur con molto scetticismo, l’assenso dei Sindaci perché, questa era l’ipotesi prospettata, si potesse avere un supporto manageriale (questi manager non dovrebbero essere selezionati per le grandi capacità organizzative?) al fine di migliorare la coesistenza dei vari Presidi sul territorio.
Le soluzioni presentate dal Politecnico non sono invece, per nulla, in linea con quanto emerso nel confronto con Regione Lombardia ma nonostante questa palese incongruenza la Regione ha inteso comunque porle come elemento di confronto.
Si aggiunga, in ultima analisi, che il “modello” dello Spoke&Hub proposto dal Politecnico non è certo una novità; neanche per la nostra montagna.
In passato infatti proposte simili hanno ricevuto valutazioni unanime e negative proprio dai Sindaci del Territorio.
Adesso basta!!!
Basterebbero queste considerazioni, cari Sindaci della Provincia di Sondrio, per farVi disertare, con il nostro pieno sostegno, qualunque discussione che veda come oggetto questo inadeguato lavoro di analisi commissionato da Regione Lombardia.
Confidiamo che i Sindaci non abdichino al loro ruolo e rivendichino il diritto/dovere di esprimere prima una valutazione politica sul modello di sanità di montagna.
Il Comitato i Difesa della Sanità di Montagna ha da tempo, al suo interno, un gruppo di medici che hanno già contribuito ad elaborare proposte di riorganizzazione sanitaria e che coordinati dal Dott. Giuliano Pradella hanno sviluppato una valutazione di analisi-critica sul Documento del Politecnico e predisposto un articolato modello di riorganizzazione sanitaria, socio sanitaria ed ospedaliera partendo proprio dalle osservazioni, depositate agli atti, mosse dai Sindaci negli ultimi anni. 
Tale proposte saranno a breve illustrate ai Sindaci dei Mandamenti della Alta Valle e di Tirano e successivamente in pubbliche assemblee".
 

Dalla provincia