Innovazione in Diabetologia Pediatrica

Asst, arrivato il microinfusore di insulina per i bimbi degenti e a domicilio

Nuove frontiere della cura: introdotto il microinfusore di insulina per i bimbi degenti e a domicilio
Si arricchisce l’offerta della Diabetologia Pediatrica di Asst ValtLario contro il diabete mellito di tipo 1

L’attenzione alle novità in ambito terapeutico è costante in Asst ValtLario tant’è che, la Pediatria e Neonatologia aziendale, diretta dalla dottoressa Lorella Rossi, non ha mancato di introdurre, nel suo ambulatorio di Diabetologia Pediatrica, un’innovazione molto interessante e utile soprattutto ai pazienti giovani e giovanissimi affetti da diabete mellito di tipo 1. Si tratta del microinfusore di insulina, un dispositivo compatto, sul modello di un piccolo telefonino o Mp3, che aderisce al corpo, generalmente a lato dell’addome, e dal quale, tramite un piccolo cateterino, si infonde sottocute la quantità di insulina utile al funzionamento del metabolismo nelle 24 ore.
<La tecnologia aiuta ad affrontare il percorso di cura – assicura il primario Lorella Rossi -, nell’ambito di una collaborazione stretta fra l’equipe curante e la famiglia. Il diabete infantile, infatti, non impedisce ai bambini ed adolescenti di condurre una vita del tutto normale, andare a scuola, avere degli amici, andare in vacanza e fare sport. L’importante è attenersi alle regole della cura con insulina, avere un’alimentazione sana e corretta e praticare attività fisica. Dinamiche che il ricorso al microinfusore agevola enormemente>.
Il microinfusore è già dotato di una dose utile di insulina, per cui si tratta solo di indossarlo in modo che possa avvenire l’infusione graduale della sostanza terapeutica sotto cute. Chiaramente, il dispositivo, va staccato dal corpo per sottoporsi a bagni, docce, o sport acquatici. Aspetti che non vanno a compromettere l’esito della cura, perché il fatto di non indossare il dispositivo per una-due ore consecutive non produce alcuna conseguenza sulla terapia in atto.
<L’apparecchio – precisa il dottor Emilio Palumbo, responsabile dell’ambulatorio di Diabetologia Pediatrica di Asst ValtLario-, in pratica, fa le veci del pancreas andando a produrre quella dose di insulina che, in questi piccoli pazienti, affetti da diabete mellito di tipo 1, l’organo non riesce a produrre. L’ormone viene rilasciato in modo del tutto indolore, giorno e notte, in base ai valori glicemici riscontrati nella singola persona senza, quindi, che il piccolo paziente debba sottoporsi alla classica iniezione di insulina ripetuta quattro volte al giorno. Ne consegue anche una maggiore efficacia della terapia, perché, soprattutto in età adolescenziale, non è sempre facile assicurarsi che il paziente si sottoponga, veramente, alle iniezioni giornaliere, mentre, col microinfusore, l’insulinoterapia avviene in automatico. Si tratta, quindi, di un’opportunità molto importante per la nostra realtà aziendale, perché permette ai nostri piccoli pazienti, in costante aumento, di accedere sul posto alle terapie più moderne senza doversi sobbarcare trasferimenti nei maggiori centri lombardi>.
Va sottolineato, infatti, che il diabete mellito di tipo 1 rappresenta circa il 10% dei casi di diabete in Italia, coinvolgendo 300mila persone, con tendenza, peraltro, all’aumento. E’ detto anche diabete giovanile, in quanto insorge, di solito, in giovane età, in genere durante l’adolescenza, ma può comparire anche in bambini piccolissimi, persino neonati, o in giovani adulti, e dura tutta la vita. E’ insulino dipendente in quanto l’unico trattamento possibile è quello con somministrazione di insulina. E’ il portato di un’alterazione del sistema immunitario, in base alla quale lo stesso organismo della persona colpita va ad attaccare e distruggere le cellule del pancreas che producono insulina, ormone che regola i livelli di glucosio (zucchero) nel sangue.
Per quanto riguarda il reparto di Pediatria e Neonatologia di Asst ValtLario, presso l’ospedale di Sondrio, negli ultimi 8 anni, si sono avuti 6 casi in media l’anno di diabete mellito di tipo 1, per un totale di 48 pazienti seguiti. Di questi, il 60% sopra gli 8 anni, il 30% fra i 4 e gli 8 anni, il 10% sotto i 4 anni.

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