Dov'è l'orso? Lo si cerca da un mese. Preoccupazione

Chi lo vede chiami il 1515. Il lavoro della Regione. Quello che ancora occorrerebbe

(Ln - Milano, 29 apr) "Le ricerche continuano senza sosta. Ma, a

oggi, purtroppo hanno dato tutte esito negativo". L'assessore
regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia
Maria Terzi non nasconde la propria preoccupazione sul destino
di M25, il giovane orso di 4 anni, di cui si sono perse le
tracce da ormai un mese. Contattata ieri dal Corriere della
Sera, l'assessore regionale conferma come l'ultimo segnale
mandato dal radiocollare risalga al 29 marzo, sopra
Stazzona, frazione orobica di Villa di Tirano

NESSUNA CERTEZZA - "Da allora più nulla - aggiunge l'assessore
-. Siamo davvero preoccupati; tutto questo non è normale. Non
abbiamo elementi certi, ma non possiamo nemmeno scartare alcuna
ipotesi. La mancanza di tracce è misteriosa, soprattutto se si
pensa che l'orso è giovane, in salute e in cerca di cibo dopo il
lungo letargo".
"Spero - confida Terzi - che si riesca nelle prossime ore a
trovare una traccia di M25. E capire cosa sia realmente
successo. Ma le speranze sono decisamente ridotte".

L'IMPEGNO DI REGIONE - "Come Regione - ricorda ancora
l'assessore - negli ultimi anni abbiamo lavorato molto per la
reintroduzione dell'orso e del lupo insieme ai territori
confinanti. Proprio nell'ottica di gestire al meglio la presenza
di questa specie e trovare soluzioni di possibile convivenza con
le attività umane - Regione Lombardia, tra il 2010 ed il 2014,
ha partecipato con altri 9 partner al progetto 'Life ARCTOS', un
progetto finanziato dalla Commissione europea e dedicato alla
gestione dell'orso bruno. Progetto che ha portato a investire
fino a oggi circa 800.000 euro, di cui circa 560.000 euro di
fondi Ue assegnati alla Lombardia".

IL PROGETTO 'LIFE ARCTOS' - "Grazie a questo progetto -
specifica Terzi - Regione Lombardia ha definito procedure
coordinate a livello regionale e ha potuto mettere in campo
azioni concrete, quali la definizione di strumenti per il
monitoraggio, eventuali interventi di gestione di emergenze (in
Lombardia sono stati formati e dotati di idonea strumentazione
120 persone afferenti al personale del Corpo Forestale dello
Stato e Polizie provinciali); l'organizzazione di iniziative
rivolte alle popolazioni locali, turisti e scuole per dare
informazioni sulle caratteristiche della specie e sulla reale
pericolosità nei confronti dell'uomo". "Ancora - annota
l'assessore - si è provveduto alla distribuzione di recinti
elettrificati in comodato d'uso gratuito a protezione di
bestiame ed apiari; al coinvolgimento di alcune aziende agricole
nella sperimentazione dei sistemi di gestione del bestiame in
alpeggio in presenza dell'orso; alla definizione di una
procedura uniforme sul territorio regionale per l'indennizzo di
eventuali danni provocati dall'orso; e infine l'utilizzo del
numero 1515 del CFS quale numero per le segnalazioni di presenza
dell'orso".

LAVORO DI SQUADRA - "Iniziative, queste, rese possibili -
conclude Terzi - grazie all'aiuto dei diversi Enti interessati
(le Province di Bergamo, Brescia, Sondrio e Lecco e i Parchi
dello Stelvio, Adamello, Alto Garda Bresciano, Orobie
bergamasche e Orobie valtellinesi e il Corpo Forestale della
Stato) e al coordinamento messo in atto da Regione Lombardia".
Tutte attività che continueranno nel futuro.
Nel frattempo la Polizia provinciale di Sondrio sta preparando
un'informativa per la Procura valtellinese, che valuterà la
possibilità d'intervento dell'autorità giudiziaria. (Ln)

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Va tutto bene ma ci sarebbe ancora una cosa da fare:

trovarlo, addormentaelo e portarlo da dove è venuto visto

che la pensata degli orsi l'han fatta loto (ndr)

 

 

 

 

 

 

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