Cinghiale e suoi danni: si prova con elettrorecinzioni

L'incosciente idiozia di averlo importato oggi la pagano gli agricoltori

Ormai è a tutti noto che improvvidamente e incoscientemente è stato introdotto in provincia il cinghiale (Sus scrofa), che adesso arreca notevoli danni all’agricoltura e all’ambiente, in particolare alla coltivazione del mais, ai vigneti, ai prato-pascoli e pascoli. Dopo questa idiozia è toccato alle Istituzioni correre ai ripari per quello che si può. Così in attuazione dell’articolo 41 della legge regionale 16 agosto 1993 n. 26 e s.m. si sta attuando il controllo selettivo mirato all’eradicazione di tale specie, attraverso l’abbattimento operato dalla Polizia provinciale e dagli operatori qualificati;

Tali sistemi stanno ottenendo buoni risultati in termini di diminuzioni dei danni ai coltivi, tuttavia è necessario sperimentare anche i sistemi di prevenzione da far attuare agli agricoltori che vogliono difendere le proprie colture, Tra tali sistemi l’unico in grado di raggiungere una percentuale di successo molto elevata nella prevenzione dei danni ed utilizzato in altre zone d’Italia sembra essere la recinzione elettrificata che però deve tuttavia essere testato nelle condizioni orografiche e di coltivazione peculiari della nostra provincia. E così  nella zona denominata Roggiolo, frequentemente interessata da danni dei cinghiali l’azienda agricola Ciocca Danilo di Samolaco, in collaborazione con altre 5 aziende agricole ed in accordo con la Provincia, sta sperimentando, la recinzione elettrificata di una coltivazione di mais avente un’estensione di circa 25 ettari su corpo unico La metodologia di recinzione utilizzata, se funzionante, potrà essere utilizzata come esempio per interventi preventivi analoghi attuati da parte di altri agricoltori. Il costo documentato per l’acquisto del materiale necessario alla creazione della recinzione elettrificata è stato di € 5.466,21 di cui 2.500 rimborsati dalla Provincia. A carico delle aziende agricole, ringraziando gli ignoti che hanno commesso l'incosciente idiozia di importare l'animale con la prospettiva poi di poterlo cacciare, sono quindi rimasti 2.966,21 €. Soldi, questi e gli altri che verranno spesi in futuro da addebitare, cercandoli, a quei tali che l'incosciente idiozia l'hanno commessa.

PS La Lav cosa dice al riguardo dei cinghiali e dei disastri che stanno facendo dappertutto?

Dalla provincia