15.488 gli autocarri per trasporto merci in provincia (+195 sul 2015).

In Lombardia 599.811. Nel 2015 592.516

Tra il 2015 e il 2016 in Lombardia il parco circolante di autocarri leggeri e pesanti per trasporto merci è cresciuto dell’1,2%, passando da 592.516 a 599.811 unità. Le province lombarde che hanno fatto registrare l’aumento maggiore del numero di autocarri leggeri e pesanti sono Bergamo e Cremona (ex aequo con il +1,6%), seguita da Lodi (+1,5%), Brescia (+1,4), Lecco, Mantova, Sondrio e Varese (alla pari con il +1,3%), Como (+1,1%), Milano (+1%), Monza e Brianza (+0,9%) e Pavia (+0,7%). Questi dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazioni Italiana Ricostruttori Pneumatici) sulla base di dati Aci.
A livello nazionale, sempre tra il 2015 e il 2016, il parco circolante di autocarri leggeri e pesanti per il trasporto merci è cresciuto dell’1,9%, passando da 3.943.964 a 4.018.708 unità. Si tratta della più alta percentuale di crescita annua dal 2008. Come dimostrano infatti i dati di settore, in Italia fino al 2008 la percentuale di crescita annua del parco circolante di autocarri leggeri e pesantiera intorno al 2%. A partire dal 2008, con l’inizio della crisi economica,vi è stato un forte rallentamento della crescita fino al 2011. Da questo anno, poi, si è iniziata a registrare una lieve diminuzione del parco che ha toccato il punto più basso nel 2013 (-1,3%). Solo dal 2015, con il miglioramento del quadro economico, il parco circolante di autocarri ha ripreso ad aumentare (+0,3%) e nel 2016 sono stati recuperati il livello e i ritmi di crescita ante-crisi (+1,9%). Questi dati, dunque, sono un’ulteriore testimonianza di come il comparto del trasporto merci in Italia abbia sofferto le conseguenze della crisi economica degli ultimi anni, ma anche di come, ad oggi,abbia saputo reagire e riprendere nuovo vigore.

Età alta
Nonostante la crescita del parco circolante degli autocarri leggeri e pesanti, sottolinea Airp, l’età media dei veicoli in circolazione resta piuttosto alta, con gravi conseguenze a livello di emissioni di sostanze inquinanti e sicurezza della circolazione, dal momento che i veicoli più datati non hanno disposizione le ultime novità tecnologiche in grado di aumentare la sicurezza e di attenuare l’impatto ambientale. Come fare, allora, per renderli più sicuri e più ecologici? Con una manutenzione più puntuale, ponendo particolare attenzione ai dispositivi che influenzano maggiormente la sicurezza della marcia e la quantità di emissioni di sostanze nocive nell’ambiente. In particolare è da controllare con frequenza regolare lo stato di usura e di gonfiaggio degli pneumatici, che hanno una notevole influenza sulla stabilità del veicolo, sui consumi di carburante e sulle emissioni di CO2. A questo proposito Airp ricorda che una soluzione che permette non solo di ridurre l’inquinamento, ma anche di risparmiare denaro e risorse energetiche, è l’utilizzo di pneumatici ricostruiti. Ricostruire un pneumatico ha un’importante valenza ecologica in quanto la ricostruzione di un pneumatico consente di rallentare lo smaltimento di pneumatici usati potenzialmente inquinanti, con evidenti effetti positivi per l’ambiente.
  
 

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