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Iniziativa lodevole per educare i ragazzi alla legalità

Il direttore Lorena Bonetti ha aperto giovedì 24 il secondo incontro organizzato dall'Azienda Speciale della Formazione nella sede di Sondrio, in collaborazione con il Comando Provinciale dei Carabinieri di Sondrio, sulla "cultura della legalità", allo scopo di favorire lo sviluppo dei comportamenti civili e responsabili e di far crescere la consapevolezza che il rispetto delle regole migliora la qualità della vita. Il direttore Bonetti ha posto l'attenzione sulla duplice funzione,

informativa ed educativa, di questi incontri affinché i ragazzi comprendano le conseguenze di comportamenti spesso assunti con leggerezza. Gli incontri hanno l'obiettivo di sensibilizzare e diffondere la "cultura della legalità" tra i giovani, così come disposto a livello nazionale dal protocollo d'intesa stipulato tra il comando generale dell'Arma dei Carabinieri e il ministero della Pubblica Istruzione. Un'iniziativa condivisa dall'Azienda Speciale della Formazione della Provincia di Sondrio che ha attivato una stretta collaborazione con il Comando Provinciale di Sondrio.

Il capitano Claudio De Leporini, comandante della Compagnia di Sondrio, accompagnato dal suo vice, il luogotenente Flavio Oberosler, ha parlato in modo chiaro e diretto ai ragazzi, senza sottacere gli aspetti più delicati di comportamenti dai quali discendono pesanti conseguenze. La legalità, il bullismo, le droghe, l'alcool sono argomenti che i ragazzi trattano superficialmente fra di loro, per nulla consapevoli della loro gravità. Vi sono insidie sottovalutate legate alle amicizie che vanno considerate prima che sia troppo tardi. "Da parte nostra ci sono interesse e attenzione nei vostri confronti per come impostate la vostra vita – ha esordito il capitano De Leporini –, non è nostra intenzione fare prediche, ma vorrei farvi pensare seriamente al vostro futuro. Per questo mi soffermerò sulle conseguenze dei vostri comportamenti".

Passando dal codice penale alle esperienze di tutti i giorni, il capitano De Leporini ha illustrato concetti quali la calunnia e la presunzione d'innocenza, sottolineando l'importanza delle segnalazioni, spesso fondamentali per i Carabinieri per prevenire le devianze, ma solo quando poggiano su basi di ragionevole certezza. Quindi il computer, croce e delizia per i genitori, opportunità e rischio per i ragazzi, perlopiù indifesi e inconsapevoli: dunque meglio sapere che i file

cancellati lasciano sempre una traccia, così come i siti visitati, che una fotografia pubblicata su internet può causare una denuncia se non è appropriata. Un fenomeno oggi molto diffuso che s'insinua negli ambienti frequentati dai giovani, in particolare nelle scuole, è il bullismo. Sono tre le parti coinvolte: il bullo, la vittima e gli spettatori che

si macchiano di scarso coraggio se assistono a episodi vessatori senza intervenire o avvisare un adulto. Non si tratta di essere spie o infami, non è così, ha sottolineato il capitano De Leporini, quando si è in presenza di comportamenti scorretti, questa reazione denota intelligenza e maturità, anche perché aiuta sia la vittima che il bullo che potrebbe

ravvedersi rispetto ai suoi comportamenti. "Si può sbagliare una volta, l'importante è non ripetere gli stessi errori", ha detto. Il capitano De Leporini ha anche affrontato il tema delle droghe e dell'alcool, premettendo che è giusto divertirsi, ma mai in modo da compromettere la propria vita futura, perché le denunce e le segnalazioni producono conseguenze non marginali e possono impedire l'accesso ai concorsi pubblici, ad esempio, o precludere l'ingresso nel

mondo del lavoro. Ha esplicato casi particolari di giovani condotti in caserma per accertamenti sottolineando come, seppure i Carabinieri prestino la massima attenzione nei confronti dei ragazzi, che vengono agevolati, non possano esimersi dalle segnalazioni all'autorità giudiziaria e agli stessi genitori. Dunque bisogna prestare particolare

attenzione alle amicizie, scegliere con cura le persone a cui accompagnarsi, soprattutto quando si sale in macchina senza essere certi delle condizioni fisiche del guidatore. E via un elenco di comportamenti da evitare che coinvolge innanzitutto i neopatentati ma anche tutti gli altri perché da un lato la legge punisce severamente chi si mette al

volante dopo aver bevuto alcolici o aver assunto droghe, dall'altro il rischio di incidenti, anche mortali, è altissimo. E poi ci sono gli atteggiamenti scorretti che costituiscono dei veri e propri reati con ripercussioni sui ragazzi e sulle loro famiglie: danneggiamenti o lesioni gravi spesso procurate senza intenzionalità fanno scattare denunce e richieste di risarcimento che ricadono sui genitori, nel caso di minorenni. In chiusura, il capitano De Leporini ha presentato due filmati sull'attività dell'Arma dei Carabinieri, diversificata per compiti e ambiti di competenza, con un focus sui corpi speciali. Due ore di 'lezioni' un po' speciali ma seguite con attenzione dai ragazzi che hanno posto domande e chiesto delucidazioni.

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