Il 4 maggio 1937 nasceva Ferruccio Scala detto Ferry...

e 48 anni fa il Ferry, nella rubrica "I nos amis" dedicava 2000 battute a una "Caduta"

Il 4 maggio 1937 nasceva Ferruccio Scala detto Ferry, mio zio e padrino di battesimo. Caro zio, non è facile scrivere di te, eri tu quello che usava la penna come un pittore usa il pennello, dipingevi le persone e le situazioni, le fotografavi con le parole, tanto che, quando leggevo i tuoi scritti o ti sentivo raccontare, potevo immaginarmi tutto a contorni nitidi. Ti ricordo seduto al tavolo della sala, davanti alla macchina da scrivere, circondato da riviste e libri e la tua lampada vintage, del tipo da vecchia biblioteca, immerso nel tuo mondo fatto di parole ti isolavi.  Il Mondo passava sotto le tue lenti, penso fossero poche le cose che non destavano il tuo interesse, potevi essere definito onnivoro di sapere ma non tenevi tutto per te, hai collaborato con diverse testate giornalistiche e per anni hai dato voce ai ricordi, personaggi ed altro alla radio, in “oltre la notizia”, una voce inconfondibile che arrivava a tutti.  Quando ho finito la scuola per Infermieri ti ho chiesto come potevo scegliere tra i molti ospedali a cui avevo inviato la domanda, quello dove avrei lavorato, mi avevi risposto, “il primo che ti risponde è quello giusto”, e così è stato, ci ho passato gli anni più belli e formativi anche se lontano da casa.  Quando mi hanno consegnato la tessera di iscrizione all'Ordine dei Giornalisti mi sono emozionata ed ho pensato a cosa mi avresti detto, ai consigli che avresti potuto darmi. Già, te ne sei andato troppo presto, in quella lunga estate calda del 2003, l'ultima volta che ti ho visto il tuo sguardo mi ha detto più di mille parole. Buon compleanno zio Ferruccio, ovunque tu sia, noi ti pensiamo.
Tiziana Gatti

Uno dei tanti ricordi è ospitato nel principale dei miei album di nozze insieme con le foto più significative di quella splendida giornata all'Abbazia di Piona.   Il Ferry teneva su “Il Lavoratore Valtellinese” una rubrica dal significativo titolo “I nos amis”, e quella volta, interpellatomi in Piazza Campello “A quant i benis?” e avuta la risposta “Presto, quest'anno”, si mise alla macchina da scrivere cominciando così le prime delle duemila battute: “Dopo le bombe sotto i treni, questa è la notizia più grossa dell'anno in corso: "il Friz si sposa"  aggiungendo che “non sembrava nemmeno vero, ma è proprio così”. Titolo “La caduta del Friz”. Lascio immaginare il resto nel quale ovviamente inseriva e la nubenda Flo e la sua “Sciura Rosa” con il conclusivo “Auguri Froz”

Nell'album, a parte le foto e la partecipazione, c'è soltanto un testo, questa “Caduta del Friz”, del “Friz” che 48 anni dopo l'aver risposto SI, cambiando lo stato da fidanzato a sposo al celebrante zio della “Flo”, non è per niente pentito come invece vogliono dire di solito in queste occasioni gli umoristi. Belli 48 anni.
4 maggio un bel ricordo, e grazie a Tiziana che ha fornito lo spunto.
Alberto Frizziero

"benis", in dialetto per i confetti

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