MORATTI A SONDRIO. PARLA ALLA POPOLARE

Dal papà Angelo al figlio Massimo per una valanga di successi una barca di soldi, tanti, pari alla pssione

Giovedì 8 settembre alle ore 18 presso la sala ‹‹Fabio Besta›› della Banca Popolare di Sondrio, (ingresso da piazza Garibald), pubblica conferenza del Presidente dell'Inter Massimo Moratti. Tema "Il gioco del calcio".

In tempi burrascosi in generale alle burrasche non si sottrae neppure il gioco del calcio, dato e non concesso che si possa ancora chiamare gioco (magari quello all'Oratorio o in cortile merita ancora tale sostantivo). Fra qualche disonesto non contento di guadagnare un sacco di soldi che voleva aggiungerne altri scommettendo ma cooperando alle vincite e le vicende che hanno portato allo sciopero ce n'è a iosa.

Una volta c'era l'Angelo...

Per parlare di Massimo Moratti bisogna partire, questione di cromosomi, da un altro Moratti, il Cavaliere del Lavoro Angelo, padre di Massimo, il Presidente della grande Inter di Herrera (tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe intercontinentali), cui è intestato il piazzale davanti allo stadio di S. Siro, il Meazza.. Orfano di madre, in disaccordo con la matrigna a 16 anni era già via per conto suo facendo un po' di tutto. Sel made man. Sale, sale, sale. Da ragazzo di belle speranze a lavoratore sodo, a piccolo imprenditore a grande imprenditore con, nel sangue, l'attitudine all'imprenditoria. Un episodio, sconosciutissimo. All'intorno degli anni 30 in corso Littorio, oggi Matteotti, si presenta Angelo Moratti e chiede di parlare con il senatore (da poco, 1934) Giorgio Enrico Falck, 'il padrone'. L'usciere lo guarda in tralice ma diventa subito ossequioso quando legge il biglietto da visita: Angelo Moratti, sottosegretario all'industria. In tre minuti è ammesso nella stanza dei bottoni. Moratti saluta il senatore e subito gli dice che non è affatto sottosegretario ma che in altro modo non sarebbe riuscito a parlargli mentre invece ha un progetto vincente da sottoporre. L'effetto è quello sperato, l'affare si conclude. Di conquista industriale in conquista nel 1955 decide che la sua tecnica va applicata anche al calcio. Compra L'Internazionale Football Club Milano. All'inizio la cura non funziona: 1955-1956: terzo - 1956-1957: quinto - 1957-1958: nono - 1958-1959: terzo e poi in successione nei tre anni successivi quarto, terzo, secondo e infine nel campionato 1962-1963 l'8º scudetto seguito l'anno dopo dalla prima Coppa dei Campioni e via via il resto.

Massimo ancora minorenne

Massimo ha 17 - 18 anni, il che gli consente di compartecipare alle feste per i successi. Ne ha 23 quando il padre decide di vendere la squadra. Nei cromosomi però evidentemente c'è il gene della palla rotonda perché un po' di anni dopo, alla vigilia di tagliare il traguardo del mezzo secolo rileva l'Inter.

A 50 anni l'Inter é sua

Comincia come suo padre, anzi peggio perché, tranne una Coppa UEFA, magari sfiora anche il successo ma lo scudetto va su altrui maglie. Nel campionato 1995/96 settimo posto. Poi, negli anni seguenti, 3, 2, 8, 4, 5, 3, 2, 4, 3. Poi finalmente, sia pure a tavolino per le vicende di calciopoli, lo scudetto del 2005/06. Discussioni, polemiche ma indubbiamente i quattro scudetti successivi, totale 18, sul campo fanno tacere chiunque. C'è di tutto. Tre Coppe Italia, 7 in totale. Quattro Supercoppe, 5 in totale. E poi la Champions League, dopo 45 anni dalle due precedenti vittorie in Coppa dei Campioni seguita dalla Coppa Intercontinentali, terza in totale. Nel carniere anche tre lontane vittorie in Coppa Uefa, l'ultima nel 1998.

I soldi

Ci sono anche i soldi sborsati personalmente da Massimo Moratti per ricapitalizzare di continuo la società. Siamo oltre 700 milioni di €uro, cifra colossale che senza una passione colossale non avrebbe avuto giustificazione.

Sentiremo

Arriverà a dirci il suo pensiero sul gioco del calcio giovedì prossimo.

Red

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