Futuri geometri con “Al Caldo...” a Roma. E tornano premiati

Si tratta del premio "Scuola, Creatività e Innovazione", protagonisti gli allievi dell’Istituto Quadrio di Sondrio

I futuri geometri a Roma per ritirare il prestigioso premio nazionale di Unioncamere
Si è svolta ieri a Roma, in occasione della XII Giornata dell’Economia, la premiazione del team di studenti e docenti dell’Istituto “M. Quadrio” di Sondrio del CORSO CAT progetto Architettura, arredamento e design, che si è aggiudicato il secondo posto alla VII edizione del premio "Scuola, Creatività e Innovazione", promosso da Unioncamere.
Gli studenti con i loro tutor hanno ricevuto direttamente i complimenti del Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello. Per la Camera di Commercio di Sondrio è intervenuto alla cerimonia il Segretario Generale Marco Bonat.
Il team di progetto è costituito dagli studenti Martina Polinelli, Luca Caelli, Gabriele Berbenni, Maria Elena Romeri, Antonio Longa, Martina Lazzeri, Sara La Torre, Francesca Paganoni, Elisabetta Rizzi, Alessandro Meraviglia, Pietropaolo Bussani, Michela Scilironi, Paola Del Dosso, Giada Amonini e dalle professoresse Paola Stefanelli e Angela Fico.
Il team ha anche sfiorato il successo nella speciale competizione riservata ai videoclip di presentazione del progetto, classificandosi al secondo posto assoluto, con oltre 1800 voti sulla “rete”.
Il progetto “Al Caldo…” prevede la realizzazione di uno spazio a disposizione degli studenti, un cubo in vetro e legno con apertura “a cassetto”, totalmente autonomo dal punto di vista energetico, in grado di ospitare più persone riunite attorno ad un tavolo.
Un luogo confortevole e piacevole in cui passare le ore di studio e di svago, dotato di riscaldamento a pannelli solari e impianti tecnologici come wi-fi, impianto elettrico...
Un arredo urbano di questo tipo potrebbe essere inserito in vari contesti e utilizzato per diversi scopi.
Il progetto è innovativo perché non esiste sul mercato un manufatto simile, facilmente collocabile e trasportabile in diverse aree pubbliche e che non comporta sostanziali modifiche all’ambiente.
LE TESTIMONIANZE DEI PROTAGONISTI
Quando le nostre docenti ci hanno prospettato l’idea di buttarci in questa avventura, forse non lo abbiamo palesato, ma l’entusiasmo era presente dentro di noi e ci è piaciuta l’idea di metterci alla prova cercando di produrre qualcosa di interessante e utile. Ci siamo subito resi conto che questa era un’opportunità interessante e qualificante per la scuola, ma anche per noi stessi, che avremmo potuto metterci in gioco per tirar fuori le nostre vere inclinazioni e capacità. Quindi, piano piano abbiamo iniziato, debitamente stimolati, indirizzati e seguiti dalle insegnanti, il lavoro che ci veniva proposto.
Il titolo era accattivante: “Creatività e innovazione”, due parole stimolanti in quanto chiedono di sollecitare la fantasia e di applicarla alla realtà creando qualcosa di innovativo, utile e funzionale.
E’ infatti nato “Al caldo”, un ambiente polivalente, ben strutturato, dotato di confort e caratterizzato dall’utilizzo di materiali di qualità, da poter ubicare in luoghi diversi.
A noi è subito venuto in mente il nostro Campus, che non possiede un ambiente adatto allo studio o ad altre attività e quindi, da una semplice panchina , è scaturita l’idea di questa struttura chiusa.
Inizialmente nel progetto è stata coinvolta tutta la classe, ma, successivamente si è individuato un team di lavoro che si è diviso i compiti a seconda delle capacità e delle inclinazioni: chi si è occupato degli schizzi, chi del disegno vero e proprio, chi ha fatto i calcoli e il progetto per il modellino in scala, chi ha montato il video, chi si è occupato della parte burocratica, dei contatti in internet…
Ognuno ha dato il proprio contributo.
Confrontarci per cercare sempre un’idea migliore di quella appena trovata è servito a discutere sui punti di vista, a mettere in pratica i nostri apprendimenti, a modificare alcune nostre convinzioni errate, ma anche a costruire o saldare rapporti interpersonali, a conoscerci meglio e a misurarci. Sicuramente, come tutte le esperienze pratiche che si svolgono a scuola, anche questa resterà nei nostri ricordi futuri e magari potrà essere fonte di ispirazione per il lavoro che svolgeremo. Senza dubbio vedere realizzato nella realtà il nostro prodotto sarebbe la soddisfazione più grande.
L'alunna Martina Polinelli dice del lavoro: questa esperienza mi ha arricchito e soddisfatto perché mi ha permesso di mettermi alla prova e capire quali sono le mie reali potenzialità che, sicuramente dovranno essere sviluppate e perfezionate mentre Luca Caelli afferma che sarebbe fantastico poter realizzare il nostro progetto anche in dimensioni reali e, tornando fra qualche anno al campus, vedere gli studenti che studiano e mangiano all’interno del cubo e poter dire “Quello l’ho progettato io”.
“Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo” Henri Ford.

Degno di nota