Piersanti Mattarella, vittima della mafia: un simbolo, un riferimento

Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani intende ulteriormente sottolineare l’importanza delle figure di Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia, barbaramente ucciso dalla Mafia il 6 gennaio del 1980 e Peppino Impastato, il cui compleanno ricorerrebbe giorno 5 gennaio, se non fosse stato assassinato in un attentato per analoghe ragioni.
In una realtà sociale fortemente problematica e inquinata dal malaffare e da oscene collusioni tra alcuni politici corrotti e sordidi personaggi come quella attuale, più che mai alcune personalità rigorose e con un alto senso dello Stato devono costituire un modello di riferimento per quanti verranno ad occupare ruoli dirigenziali all’interno del nostro Paese.
Esaltare i valori della Costituzione nelle aule scolastiche, raccontando le storie dei nostri eroi della legalità diventa un momento necessario per acquisire consapevolezza e determinazione ai fini della difesa della società civile dagli attacchi della criminalità organizzata.
Il Coordinamento propone ai dirigenti e agli organi scolastici di sottotitolare ogni classe del proprio istituto di riferimento con i nominativi delle vittime innocenti cadute per mano delle mafie. Gli studenti, dopo essere stati adeguatamente informati sulle vicende storiche dei personaggi in questione, potrebbero individuarne uno in particolare su cui produrre un percorso didattico e a cui dedicare il prorpio ambiente di apprendimento. 
“Credo che occorra dimostrare l’esistenza di un fronte contro la mafia, forte anche politicamente, che appaia vincente, che, per la sua consistenza, per la sua capacità di indicare soluzioni, dia alla società siciliana ed alle nuove generazioni il convincimento che questa è una battaglia che può e deve essere vinta." (Mattarella P., Discussione delle mozioni e della interpellanza sullo stato dell’ordine pubblico in Sicilia e sulla lotta alla mafia, p. 529) 

prof. Romano Pesavento  presidente CNDDU

 

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