Coca cola? No, grazie. Meglio il chinotto, bibita italianissima. Ma cos'è il chinotto?

Coca cola? No, grazie. Meglio il chinotto, bibita italianissima. Ma cos'è il chinotto?

Cos'è il chinotto? Molti si sorprendono quando vengono a sapere che si tratta di un agrume, cugino dell'arancio, che non viene dall'Oriente ma solo dall'Italia (All'infuori dell'Italia (Liguria, Toscana, Sicilia e Calabria), la sua presenza si limita alla Costa Azzurra francese.),  Wikipedia ci aggiorna in merito:

”Il Citrus × myrtifolia, comunemente detto chinotto, è un agrume del genere Citrus (famiglia Rutaceae). La sua origine non è esattamente accertata. Prevale l'opinione che si tratti di una mutazione dell'arancio amaro che col tempo si è sviluppata nella specie oggi conosciuta. L'albero raggiunge al massimo i 3 metri e ha rami spesso diritti con ramificazioni brevi e compatte. Le foglie sono piccole, coriacee, e ricordano quelle del mirto, da cui il termine specifico derivato dal latino.
Unico tra i citrus, il chinotto è privo di spine. Il fiori sono piccole zagare bianche che crescono sia in gruppi alle estremità dei rami, sia pure con singoli fiori vicini allo stelo. Questo particolare rende la pianta molto piacevole a vedersi, per cui viene spesso coltivata in vaso come pianta ornamentale.
I frutti, arancioni nella maturità, sono piccoli e schiacciati ai poli, hanno un succo molto amaro e acido. Come la maggior parte degli agrumi, anche i chinottini possono aspettare a lungo sulla pianta prima di venir colti. Sembra anzi che al chinotto spetti il primato, dato che si dice possa rimanere sul ramo fino a due anni. Normalmente i frutti maturano alla metà di giugno. La pianta teme il freddo.
Come dall'arancio si fa l'aranciata così si fa il chinotto Attenzione però che ve ne sono di diversi tipi da quelli “storici”, meritevoli del prezzo più alto, a quelli con il chinotto e infine a quelli che fra gli ingredienti non citano 'chinotto' ma 'aromi', pur bevibili lo stesso.

All'infuori dell'Italia (Liguria, Toscana, Sicilia e Calabria), si è detto, la sua presenza si limita alla Costa Azzurra francese. Teniamone conto.

È prodotto oggi da diverse aziende italiane. Da Wikipedia:
La Sanpellegrino, azienda oggi controllata dal gruppo multinazionale Nestlé, esporta il chinotto in tutto il mondo col marchio commerciale Chinò.
Acque Minerali Lurisia commercializza "Il vero chinotto" utilizzando il chinotto di Savona, presidio Slow Food.
La storica società Neri di Capranica ha riavviato l'attività di produzione del chinotto come Chinotto Neri dopo un lungo periodo di arresto della produzione.
La Bibite Paoletti di Ascoli Piceno, ha tra le sue referenze il chinotto nel formato small (0.25 l)
La Abbondio Produceva con il marchio "Il chinotto originale", sia nella sua linea "vintage" sia in quella "con la biglia".
La Crodo, che ha negli ingredienti qualcosa dell'albero Chinotto.
Anche la Coca-Cola ha lanciato in Italia il suo chinotto con marchio Fanta, tuttavia fra gli ingredienti non figura il chinotto, pertanto si tratta più propriamente di una bevanda al sapore e colore di chinotto.
La storica produttrice di gassosa Arnone di Casoria produce chinotto a basso contenuto di zuccheri in PET.
L'azienda Tomarchio di Acireale (CT) produce il chinotto anche in particolari bottigliette di vetro.
L'azienda Polara di Modica (RG) dal 1953 produce il chinotto sia in formato PET sia in bottigliette di vetro con il marchio "Antica Ricetta".
Se ce ne sono altre ci scrivano e aggiorneremo i nostri lettori.

 

E per concludere:

Coca cola? No, grazie. Meglio il chinotto, bibita italianissima !!!

Degno di nota