Ragazza persa in Adda, rapporto della Prefettura. E ora?

Imponente impiego di mezzi e soccorritori ma l'Adda è insidiosa

NOSTRA NOTA
Niente da fare. Chi ha qualche primavera sulle spalle sa che l'Adda, quarto fiume italiano, può essere insidioso. Le croci virtualmente da mettere sulle sponde non sono poche anche se  da un po' di anni in cronaca di fatto e perloppiù solo per atti volontari. Fra le vittime il ricordo è ancora vivo di quella madre con la bimba in auto fra Casacce e Carolo travolta da una frana e finita fra i flutti. Vivo il ricordo perchè alla tristezza per la tragedia se ne dovette aggiungere un'altra, quella per non essenre stato possibile il recupero .
Tutto quello che poteva essere fatto dalle Istituzioni è stato fatto, e bene come si desume dal rapporto della Prefettura che pubblichiamo. Se Hafsa fosse rimasta impigliata a livello non avrebbe potuto sfuggire alle ricerche. E allora? E in particolare. e ora? Ci sono tanti pescatori che l'Adda la conoscono bene. Qualcuno di loro accenna a mulinelli, altri ricordano le acque limacciose, e quindi con trasporto di materiale solido, e altre ipotesi. Non andiamo oltre, ci sono fior di esperti ai quali affidarsi (e magari anche all'Adda. Niente a portata ridotta, niente in morbida, si potrebbe sperare che aumentando la portata, anche del Mallero, si smuova il fondo e possa conseguentemente essere consegnata ai familiari la sfortunatissima ragazza. Ai pescatori l'invito di tenere gli occhi aperti.
(GdS)

IL RAPPORTO DELLA PREFETTURA
Nel pomeriggio dell'1 settembre scorso, presso il parco cittadino “Adda,Mallero Bartesaghi”, sito alla periferia sud-ovest di Sondrio, si sono perse le tracce della minore BEN DAOUD HAFSA, nata in Marocco il 31 ottobre 2004 e residente a Sondrio in via Milano 55. La summenzionata minore si trovava presso il predetto parco per trascorrere qualche momento di svago in compagnia di alcuni familiari, quando per cause che sono ancora al vaglio della Questura di Sondrio, anche se l'ipotesi più accreditata è quella di uno sfortunato incidente, la stessa è stata inghiottita dal fiume Adda che in quel punto scorre radente al parco.

La situazione ha destato da subito la massima apprensione, a causa sia delle intense piogge dei giorni precedenti che hanno aumentato notevolmente la portata del bacino, sia perché in quel punto la corrente è particolarmente vorticosa per via dell'innesto con l'immissario . I soccorsi si sono mobilitati immediatamente per il recupero della ragazza, protraendo le ricerche fino alle ore 23.00, mentre questa prefettura ha attivato il piano per la ricerca delle persone scomparse.
Dal giorno seguente sono partite le "ricerche massive", ossia quelle su vasta scala, anche con l'ausilio di personale giunto da fuori provincia. Nel dettaglio le operazioni si sono concentrate dal presunto punto di caduta in acqua fino ad un grosso sbarramento artificiale situato più a valle, a circa 15 chilometri di distanza, nel territorio comunale di Ardenno. Dal punto di vista operativo il personale dei Vigili del Fuoco, sia del Comando Provinciale di Sondrio sia del Nucleo Sommozzatori di Milano, ha provveduto a scandagliare il letto del fiume avvalendosi di gommoni da rafting, particolarmente versatili e in grado di non rimanere incagliati nelle secche. Alle operazioni si è aggiunto anche Personale Specializzato della  Guardia di Finanza (S.A.G.F.) e numerosi volontari della Protezione Civile. In totale, durante i 5 giorni di ricerche serrate si sono alternate 268 unità dei predetti Enti: 130 Vigili del Fuoco, Protezione C 116, Guardia di Finanza 22.
Oltre la ricerca diretta in acqua che, come innanzi accennato si è concentrata nel tratto di Adda fino all'invaso di Ardenno, si è provveduto anche a percorrere a piedi le rive dell'Adda, su entrambi gli argini, fino alla foce che è situata nel comune di Colico, in provincia di Lecco. 
Questa operazione, a cui ha preso parte anche personale della Croce Rossa Italiana e del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - VII delegazione Valtellina e Valchiavenna, si è resa necessaria per scandagliare le numerose nicchie presenti sulle rive e caratterizzate da una fitta vegetazione. L'intero tratto, fino a Colico, è stato anche sorvolato, in momenti diversi, da due elicotteri: uno della Guardia di Finanza decollato da Varese e uno dei Vigili del Fuoco partito da Malpensa.
Un tentativo ulteriore di scorgere il corpo della malcapitata giovane è stata effettuato anche con l'ausilio di droni in grado di sorvolare a bassa quota il fiume, ma purtroppo anche questa iniziativa non ha avuto alcun successo» prosegue la nota.
A seguito di una riunione di coordinamento delle forze in campo, tenutasi il 3 settembre sera in videoconferenza e convocata da questa Prefettura, si è deciso di provvedere l'indomani alla regimazione delle acque per abbassarne il livello. In particolare, le dighe situate a monte di Sondrio hanno provveduto a ridurre l'immissione nel fiume Adda mentre contestualmente è stato aperto l'invaso di proprietà dell Enel ad Ardenno. Malgrado la sensibile riduzione del livello delle acque, nemmeno questo ulteriore sforzo ha dato esito positivo.
La giornata di sabato 5 settembre è stata l'ultima che ha visto operative le "ricerche massive". Dal 6 settembre le stesse proseguono ma su iniziativa autonoma dei singoli Enti preposti al soccorso»

Degno di nota