Il ricordo del martirio e dell’esodo giuliano-dalmata-istriano

Anche a Sondrio ne arrivarono.con racconti terribili. Domani bandiere a mezz'asta

A Palazzo Pirelli il ricordo del martirio e dell’esodo giuliano-dalmata-istriano:domani bandiere a mezz’asta in Consiglio regionale

In Aula consiliare la cerimonia di premiazione del concorso indetto dal Consiglio regionale: premiati studenti del Liceo Artistico Statale “Giacomo e Pio Manzù” di Bergamo, degli Istituti Bernocchi e Dell’Acqua di Legnano (MI), del Liceo Linguistico Paritario “Piero Chiara” di Gallarate (VA) e della Scuola Media “Piera Gelpi” di Mapello (BG).

Milano, 9 febbraio 2018 - Il valore della convivenza civile deve essere ricordato per impedire che gli errori e gli orrori del passato possano ripetersi e per evitare il rischio di nuove tragedie come quelle che hanno attraversato il secolo scorso.  E’ questo il senso e l’obiettivo della legge con cui è stato istituito dieci anni fa il concorso rivolto alle scuole e ai giovani, confidando che la lezione terribile del martirio Giuliano-Dalmata-Istriano possa servire di monito per costruire un domani basato sulla collaborazione tra i popoli e sulla libertà. L’Europa unita è l’ impegno e la priorità oggi, ma deve essere un impegno concreto anche per il futuro.

Sono i concetti espressi dal Presidente del Consiglio regionale della Lombardia in apertura della cerimonia che, come ogni anno da quando nel 2008 una legge regionale istituì la ricorrenza, fa memoria del dramma delle foibe (in calce cosa sono-ndr) e dell’esodo della popolazione Giuliano-Dalmata-Istriana. La ricorrenza del “Giorno del Ricordo” è stata individuata nella data del 10 febbraio quando nel 1947 furono siglati i Trattati di Parigi che ridisegnarono l’Europa e definirono i nuovi confini italiani, con il passaggio dell’Istria alla Jugoslavia.

Il Presidente del Consiglio regionale ha quindi ricordato anche come il dramma delle foibe e dei profughi istriani e giuliano dalmati sia stato per troppo tempo colpevolmente oscurato e ignorato anche nei libri di scuola. Fino a quando nel 2004 una legge nazionale istituì il Giorno del Ricordo, che venne poi celebrato dieci anni fa anche da una apposita legge regionale. Il Presidente del Consiglio regionale ha ricordato pertanto le sofferenze di 300mila italiani strappati alle proprie case, costretti ad un esodo forzato. Accusati in Jugoslavia di essere fascisti solo perché italiani e trattati poi come tali anche in Italia, gli esuli furono dislocati in 109 campi profughi e costretti a subire privazioni durissime.

Questa mattina in Aula consiliare erano presenti rappresentanti delle Associazioni degli esuli Giuliano Dalmati e gli studenti delle scuole secondarie lombarde che hanno partecipato, ottenendo menzioni speciali e premi, alla decima edizione del concorso indetto dal Consiglio regionale e che quest’anno aveva per titolo “Storie, testimonianze e opere dell’identità italiana nell’esodo giuliano-dalmata-istriano per l’affermazione dei valori del ricordo a dieci anni dalla legge regionale della Lombardia”. Diversi gli istituti scolastici che hanno partecipato, con 26 elaborati pervenuti complessivamente, sia individuali che di gruppo, da parte di scuole primarie e secondarie.

Nel corso della cerimonia sono intervenuti il Vice Presidente nazionale dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Davide Rossi, la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Marcella Fusco. Erano presenti diversi Consiglieri regionali, il Presidente del Comitato provinciale di Milano dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Matteo Gherghetta e i Vice Presidenti del Comitato di Bergamo dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Marco Fabretto e Edoardo Uratoriu.

Durante la cerimonia è intervenuto con una toccante testimonianza anche lo scrittore Pietro Prever, figlio di esuli e autore del libro “Il pescatore”, mentre in rappresentanza dei ragazzi presenti ha preso la parola lo studente Stefano Barlocchi.

Per la graduatoria riservata a gruppi e a classi sono stati assegnati i premi ex aequo come vincitori a una classe del Liceo Artistico Statale “Giacomo e Pio Manzù” di Bergamo e al gruppo degli Istituti Bernocchi e Dell’Acqua di Legnano (MI). Riconoscimenti sono andati anche al Liceo Linguistico Paritario “Piero Chiara” di Gallarate (VA) e a due classi della Scuola Media “Piera Gelpi” di Mapello (BG).

La stessa Scuola Media “Piera Gelpi” di Mapello (BG) ha classificato tre suoi studenti ai primi tre posti nella graduatoria riservata agli elaborati individuali (vincitore lo studente Giulio Notarangelo), mentre prima classificata individuale per le scuole secondarie di secondo grato è stata Orjeta Brahimi del Liceo Artistico Statale “Giacomo e Pio Manzù” di Bergamo.

Tutti gli studenti premiati, con i loro accompagnatori, potranno partecipare ad un viaggio di istruzione di tre giorni al Sacrario militare di Redipuglia, alle Foibe di Basovizza e nelle zone degli avvenimenti cui si riferiscono i loro lavori.

La Giuria, presieduta dal Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, era composta anche dai Consiglieri regionali Luca Ferrazzi e Paola Macchi della Commissione “Cultura, istruzione, formazione, comunicazione e sport”, dalla dirigente dell’Ufficio Scolastico regionale Marcella Fusco e dai professori Alessandro Cuk e Maria Elena De Petroni dell’ “Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia”.

Nella giornata di domani, sabato 10 febbraio, a ricordo delle vittime delle foibe, le bandiere di Palazzo Pirelli saranno posizionate a mezz’asta.

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Nota redazionale
Una foiba è uno dei grandi inghiottitoi (o caverne verticali, pozzi) tipici della regione carsica e dell'Istria. Era molto facile buttarci dentro la gente, gli italiani; rispetto ai tedeschi risparmavano il gas. Provocazione questa ma ricordiamo che per decine d'anni si è fatto silenzio e chi diceva quacosa, anche se era un profugo, veniva tacciato di essere un 'fascista'. Gente che aveva perso parenti, amici, bambini - eranio fascisti anche i bimbi finiti in fondo alle foibe? -                            Orrore, spaventCosì Da

Da Wikipedia che così descrive le foibe: Fosse comuni per l'occultamento dei cadaveri delle vittime di rappresaglie militari e di assassini politici, con particolare riferimento agli eccidi compiuti dai partigiani iugoslavi in Istria, Dalmazia e Venezia Giulia nell'ultima fase della seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra".

Degno di nota