UNA LEGGE PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE IN LOMBARDIA

Approvata proprio il 4 novembre dal Consiglio Regionale unificando tre proposte, una delle quali del cons. Bordoni con la collaborazione della Federazione di Sondrio dell'Istituto del Nastro Azzurro

Nella giornata del 4 novembre, 90° anniversario della fine della Grande Guerra. il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato la Legge Regionale dal titolo "Promozione e valorizzazione del patrimonio storico della prima guerra mondiale in Lombardia", nata dalla fusione di ben tre progetti legislativi presentati nel corso del corrente anno, tra cui uno d'iniziativa del Consigliere Regionale Giovanni Bordoni, che nella predisposzione della Proposta di Legge si è avvalso della collaborazione della Federazione di Sondrio dell'Istituto del Nastro Azzurro, unico soggetto che in Valtellina ha dimostrato di avere a cuore l'argomento trattato dalla norma regionale approvata.

La Federazione, intervenuta anche in qualità di soggetto interessato con una dettagliata relazione scritta inviata alla presidenza della VII Commissione della Consiglio Regionale, ha del resto messo volentieri a disposizione del Consigliere Bordoni la competenza tecnica del proprio personale in materia e la specifica capacità in campo giuridico del proprio Segretario, dott. Federico Vido, al fine di far sentire la voce della Valtellina.

Sul territorio di quest'ultima, infatti, numerose sono le testimonianze mobili ed immobili della Grande Guerra ed era opportuno che all'iter legislativo partecipasse, per il tramite del proprio rappresentante in Regione, la Provincia di Sondrio.

In tale ambito è opportuno ricordare che la Federazione non è per nulla aliena dalla trattazione dell'argomento "Grande Guerra", considerato che, unitamente al Gruppo Studi Storici "Plotone Grigio" (che le fornisce tutte le competenze tecnico-scientifiche di cui necessita) ha patrocinato nel corso del corrente anno numerose iniziative di carattere culturale aventi ad oggetto il 90° anniversario della fine della Grande Guerra, dimostrando grandissima attenzione per tutte le problmeatiche ad essa connesse.

In merito al testo approvato dall'Assemblea del Pirellone, è opportuno sottolineare che le proposte avanzate dal Progetto di Legge elaborato con il Consigliere Bordoni sono state accolte in toto con piena soddisfazione sia della Federazione che del Consigliere stesso, di cui si riportano di seguito le dichiarazioni in Aula.

" La Lombardia, nonostante le rilevantissime presenze sul proprio territorio, giunge solo oggi ad adempiere alle previsioni della legge n° 78 del 2001. Devo dire però che ci arriva utilizzando l'esperienza di chi ha già operato, con più contributi, con iniziativa consigliare bi-partisan che se non si è concretizzata al momento della proposta di legge, ha però avuto nel lavoro puntuale e collaborativo della VII Commissione e del presidente e relatore Belotti, la possibilità di dispiegarsi per intero nella messa a punto del testo unico che oggi è proposto all'attenzione in aula.

Tutti i contributi condivisi sono entrati in questo testo che ha avuto il consenso dell'intera Assemblea, tenendo conto delle finalità e dello spirito che ci hanno animato nella sua costruzione.

Per quanto mi riguarda mi sento particolarmente soddisfatto che il testo all'esame dell'Aula raccolga le motivazioni fondamentali che, su sollecitazione degli appassionati Valtellinesi, mi avevano spronato a proporre un terzo testo in aggiunta ai due già depositati, e che di seguito ricordo brevemente.

La Legge Regionale non può discostarsi in alcun modo dai principi contenuti nella Legge 78/2001, che possono sin da subito riassumersi in una semplice parola, che ne costituisce la ratio di fondo: sussidiarietà.

Era questo il punto cardine attorno a cui ruota il progetto di legge da me presentato, che si poneva come obiettivo fondamentale la valorizzazione dell'attività svolta dai soggetti privati, che tra l'altro sono i primi ad essere citati all'art. 2 della Legge n° 78 del 2001 tra i soggetti attuatori dei contenuti della norma nazionale, e dalle associazioni, anche non persone giuridiche, in perfetto accordo con le disposizioni della Legge.

La centralità dei soggetti privati (singoli o associati), quale figura principale nell'ambito dello svolgimento delle attività di ricerca e valorizzazione delle testimonianze della Grande Guerra, si evince diffusamente nell'impianto normativo del progetto di legge da me proposto.

Gli elementi principali attorno a quali ruotava la mia proposta di Legge si individuano all'art. 5 (ricerca e raccolta di beni mobili) nel momento in cui si consente la raccolta di quei beni mobili che si possono rinvenire ictu oculi nel corso anche di semplici escursioni nelle zone di guerra (e non potrebbe essere altrimenti posto che l'art. 7, comma 1, lettera c) parla di regolamentazione di questa raccolta e l'uso di tale termine presuppone che la stessa è consentita; al massimo la Regione, nell'ambito delle sue competenze può regolamentarla in relazione a particolari categorie di beni, sempre tenendo in considerazione il fatto che non si tratta di Beni Culturali in senso stretto, ma in un'accezione ampia) ed all'art. 11, dedicato al tema delle collezioni private, quando si pone in risalto il valore dei collezionisti come risorsa del territorio delle singole realtà provinciali e se ne tutela l'attività sotto ogni profilo, anche per quanto concerne l'ambito privatistico, rilevato che solo così si può avere la speranza che essi contribuiscano attivamente alla realizzazione di eventi connessi alla divulgazione della storia della Grande Guerra.

Non si può poi trascurare il fatto che il progetto di legge 335 pone come obiettivo anche l'armonizzazione di una ferrea tutela nei riguardi dei beni immobili, che sono d'altro canto soggetti a Leggi molto più severe, e di una tutela per così dire leggera (secondo lo spirito della legge quadro nazionale) nei confronti di beni che culturali in senso stretto non possono essere classificati, ma che nel contempo possono avere un certo rilievo per la conoscenza dei fatti storici della nostra nazione.

Un ulteriore elemento di diversità del progetto di Legge 335 è l'individuazione dei soggetti che possono svolgere le attività di tutela e valorizzazione, con rispetto estremo del concetto di sussidiarietà, considerato che i soggetti operanti vengono individuati in categorie molto ampie, contrariamente al tentativo di esclusivizzare le attività in discorso.

Tutti questi concetti sono stati accolti nel testo unificato che appare perfettamente in linea ai principi generali della legislazione nazionale e garantisce un perfetto equilibrio tra gli interessi pubblici e quelli privati".

- Cav. Alberto Vido - Presidente Istituto del Nastro Azzurro, Federazione Provinciale di Sondrio

- Giovanni Bordoni Consigliere Regionale

Alberto Vido - Giovanni Bordoni
Degno di nota