IL CONSUMO DI STUPEFACENTI IN PROVINCIA

Positiva iniziativa della Prefettura

Venerdì 9 marzo la Prefettura ha organizzato a Sondrio un convegno dedicato all’analisi del consumo di sostanze stupefacenti in provincia. L’iniziativa si è svolta presso la Sala Polifunzionale del Centro Servizi dell’Unione Artigiani, in Largo dell’Artigianato n.1

Sono stati presentati i risultati delle attività coordinate dalla Prefettura nel corso del triennio 2004-2006 e relative ad un progetto denominato “Ricerca-intervento integrata sui nuovi stili di consumo nell’area della provincia di Sondrio”, finanziato dal Fondo Nazionale Droga di cui alla legge n.45/1999 ed al D.P.R. n.309/1990.

L’iniziativa, condotta in collaborazione con l’Azienda Sanitaria Locale e la Cooperativo Lotta contro l’Emarginazione, ha avuto l’obiettivo di realizzare sul territorio provinciale una ricerca approfondita sui comportamenti connessi al divertimento, alla sperimentazione trasgressiva, all’acquisto ed uso di sostanze stupefacenti, attraverso l’attivazione di una proficua rete di collegamenti tra Istituzioni e di un percorso di formazione/confronto tra gli operatori del pubblico e del privato sociale.

Lo scopo è stato quello di condividere i linguaggi e le chiavi interpretative dei nuovi stili di consumo, nonché di contribuire alla realizzazione di un sistema di monitoraggio complessivo dell’andamento dei consumi e degli abusi di sostanze stupefacenti da parte della popolazione giovanile.


La presentazione delle attività svolte é avvenuta ad opera di:

- dott.Giorgio Spezzaferri, Prefettura-U.T.G. Sondrio

(Premesse e finalità)

-dott.Riccardo Radaelli, referente Coop.Lotta Contro l’Emarginazione (Co.L.C.E. )

(La collaborazione tra gli enti del pubblico e del privato sociale)

La presentazione dei risultati della ricerca a cura di:

-dott.ssa Francesca Schiantarelli, psicologa Co.L.C.E.-operatrice Progetto

-dott.ssa Cristina Tacchini, sociologa Co.L.C.E.-operatrice Progetto

Per considerazioni e prospettive gli interventi di:

-dr.Massimo Tarantola, Direttore del Dipartimento delle Dipendenze dell’ASL della provincia di Sondrio

-dr.Renato Bricolo, medico psichiatra psicoterapeuta Coordinatore Gruppo Prevenzione Consumatori Sostanze della Consulta per le Dipendenze del Ministro della Solidarietà Sociale

Inoltrei interventi dei rappresentanti del mondo della scuola e del lavoro

Il PROGETTO “RICERCA-INTERVENTO INTEGRATA SUI NUOVI STILI DI CONSUMO NELL’AREA DELLA PROVINCIA DI SONDRIO” - Fondo Nazionale Droga

Premessa. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un radicale cambiamento della tossicodipendenza: le sostanze non sono più le stesse, i presupposti che animano le persone alla loro ricerca sono più connessi a percorsi d’inclusione che a processi d’esclusione sociale, gli stili del consumo sono strettamente legati ai riti e ai costumi del divertimento; i pregiudizi culturali non sono più in grado di rappresentare un riferimento sufficiente per le persone rispetto ai rischi connessi ai comportamenti individuali di uso/abuso di sostanze psicoattive.

A fronte di una così significativa trasformazione la Prefettura di Sondrio, nella primavera del 2002, e gli operatori dei servizi per la tossicodipendenza, del pubblico o del privato sociale, hanno iniziato a sviluppare un’articolata riflessione sul proprio ruolo operativo, sull’efficacia degli strumenti utilizzati, sulle proprie modalità relazionali, sulla diversa utenza intercettata nelle differenti situazioni, sul modello culturale che alimenta la non percezione delle problematiche correlate all’uso/abuso di sostanze psicoattive.

In ultima analisi, ci si è accorti di come sia sempre meno pensabile una prevenzione unica per le più diverse situazioni, quanto sia sempre più necessario differenziare il messaggio, sia come contenuto sia come forma, secondo i contesti e le caratteristiche di chi si vuole contattare, o almeno tentare di incontrare.

Si è riconosciuta, inoltre, la necessità di aumentare il livello di conoscenza di tali fenomeni andando ad integrare quanto già rilevato quantitativamente.

L’idea che è stata condivisa si proponeva di sviluppare un lavoro di ricerca rispetto agli elementi “personali” che determinano i comportamenti di utilizzo delle sostanze da parte delle persone.

Finalità. Il Progetto si è proposto, quindi, di affrontare le problematiche relative ai nuovi stili di consumo, agendo sul sistema d’intervento esistente al fine di implementare il livello di collaborazione della rete dei Servizi (Prefettura, Forze dell’Ordine, A.S.L.-Ser.T., Progetto “Equipe Mobile Giovani”, A.S.L. Osservatorio). La finalità è stata quella di far crescere, anzitutto, un nuovo stile d’intesa tra differenti Agenzie, con specifici mandati, operanti nei confronti del medesimo target per promuovere vere sinergie d’intervento articolate, e caratterizzate, in base alle differenti competenze istituzionali.

Target di riferimento

Le persone che frequentano le discoteche, il “popolo della notte” che assume dei comportamenti a rischio pur di perseguire il proprio piacere/divertimento, e, più nello specifico, quelle persone che non riconoscono alcuna difficoltà/problematicità rispetto ai comportamenti assunti e che mai si riconoscerebbero il bisogno di alcun sostegno.

Le persone segnalate dalle Forze dell’Ordine alla Prefettura per comportamenti connessi all’uso di sostanze psicoattive (D.P.R.n.309/90, artt. 75 e121 ) e dalla Prefettura sanzionate oppure segnalate ai Servizi per le Tossicodipendenze.

Le persone intercettate dall’Equipe Mobile nei contesti del divertimento notturno.

Le linee dell’intervento

Le aree d’ntervento sono state tre : quella del lavoro di rete, quella del lavoro con il target, quella della analisi e diffusione dei dati.

 L’area del lavoro di rete era destinata ad aumentare il livello di confronto e collaborazione tra la Prefettura, le Forze dell’Ordine ed i Servizi/Progetti promossi dall’A.S.L. della provincia di Sondrio. Nello specifico si è inteso implementare il lavoro di rete, avviato in merito al Progetto “Equipe Mobile Giovani” a titolarità dell’A.S.L. ed in convenzione con Cooperativa Lotta Contro l’Emarginazione.

 L’area del lavoro con il target era destinata a realizzare una ricerca approfondita attraverso un questionario da somministrare a persone segnalate alla Prefettura per gli artt. 75 e 121 ed a persone oggetto dell’intervento Equipe Mobile, nonché la raccolta di interviste autobiografiche a giovani consumatori (opinion leader) per una miglior comprensione dei comportamenti connessi al divertimento, alla sperimentazione trasgressiva, alla ricerca/acquisto/uso di sostanze.

 L’area dell’analisi e della diffusione dei dati era destinata alla restituzione alla rete territoriale di una serie di elementi relativi all’andamento del fenomeno (rispetto agli stili del consumo, ai consumatori, alle sostanze circolanti), ai rischi e alle problematiche connessi alle varie e nuove sostanze presenti sul mercato del nostro territorio, alle strategie di intervento messe in campo dal sistema dei Servizi.

Considerazioni. Sulla base di queste esigenze è stata impostata la ricerca presentata.

E’ parso importante, infatti, tentare di descrivere con uno sguardo il più possibile neutro la situazione del consumo della provincia di Sondrio, partendo da consumatori certi come quelli segnalati alla Prefettura dalle Forze dell’Ordine, o incontrati nelle uscite notturne degli operatori della prevenzione di strada.

I dati acquisiti saranno illustrati dai protagonisti di questa ricerca.

E’ opportuno, però, anticipare alcune considerazioni generali, che si crede rappresentino possibili utili indicazioni per nuove iniziative :

1- le droghe più importanti sono molto o abbastanza facilmente reperibili in zona;

2- è altissima la percentuale degli effetti positivi ricercati e provati, anche se non sembrano essere poi stati d’animo così eccezionali od impossibili da raggiungere;

3- vengono riferite sequele di effetti spiacevoli non modesti, né per numero né per livello;

4- per affrontare questi ultimi, i soggetti non si sono rivolti a nessuna struttura esistente, ma se la sono cavata, per così dire, da soli, o, al massimo, hanno cercato consulenza da parte di amici.

Si potrebbe dire che il territorio offre senza problemi sostanze, e non altrettanto servizi: considerato, però, che questi ci sono, e di livello eccellente, una prima riflessione che si impone è sulla scollatura esistenze fra il mondo dei consumatori e l’apparato dei servizi, compresi gli ospedali e/o le strutture di pronto soccorso ed i medici di base.

Visto che le percezioni ricercate rientrano nella gamma della normalità, si potrebbe pensare non insensato tentare una prevenzione adeguata per aiutare ad investire in esperienze vitali gratificanti, offrendo un’alternativa alla ricerca di paradisi artificiali : operazione più facile a dirsi che a farsi e che comunque dovrebbe vedere coinvolta la società nel suo insieme, da un lato per calibrare l’offerta e dall’altro per tentare di favorire un protagonismo giovanile che porti all’inclusione, più che all’esclusione.

La scuola è chiamata a muoversi, come già sta egregiamente facendo, ma credo che tutte le Istituzioni dovrebbero entrare in gioco, sia finanziando che prendendo in carico, in modo il più possibile coordinato, il problema nel suo complesso.

La situazione della Valtellina, per la sua posizione geografica, la sua storia e la sua coesione, sembrerebbe essere ideale anche per esperimentare forme nuove di coinvolgimento e promozione.

Dalla lettura dei frammenti di storie, poi, nascono suggestioni ed idee per diverse forme di possibili interventi.

Sempre più la prevenzione appare importante, sempre più appare necessariamente complessa ed articolata : questa, come le altre ricerche svolte nella zona e puntualmente rese pubbliche, ne evidenzia la possibilità e la necessità.

Questa sfida, come quella della presa in carico precoce, deve essere accetta e realizzata con ampio coinvolgimento : come si vede, è uno spaccato non piccolo della società -di giovani valtellinesi, studenti e lavoratori in grandissima parte- ad essere coinvolta.

Tentare di restare in contatto con questo mondo, approfittare delle prime crisi per offrire vie d’uscita percorribili ed accettate, e insieme immaginare una società non cieca e non sorda su questo settore, ci sembra una necessità.

D.P.

D.P.
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