Morto l'ex Ministro Prandini

La Valtellina ha tre motivi per dirgli grazie

E' morto a Brescia nel primo mattino di oggi, lunedì 12 marzo, il dr. Giovanni Prandini, 78 anni (era nato a Calvisano il 22 gennaio del 1940). La camera ardente è stata allestita a Lonato, ove mercoledì alle 14.30 si terrà il funerale.
Personaggio di spicco della Democrazia Cristiana fu in Parlamento per cinque Legislature (dalla sesta alla decima) e quattro volte Ministro, due della Marina Mercantile dal 28-7-1987 al 21.7.1989, in Governi prima Goria, poi De Mita e dal 22.7.1989 al 28.6.1992, in Governi Andreotti VI e VII. Nel primo incarico si distinse in particolare per il radicale intervento sulla gestione caotica dei porti ma anche per essere stata la stagione estiva 1990 la prima da anni e anni senza scioperi a catena nei traghetti per la Sardegna e per tutte le varie isole con le deleterie conseguenze che solitamente gravavano su chi non poteva far altro che andare via mare. Nel nuovo Governo Andreotti Prandini era già stato destinato, come aveva chiesto, a un Ministero non di gestione ma 'politico'. Insorse la sinistra DC che contrappose Misasi. Abile come sempre Andreotti lasciò alle Partecipazioni Fracanzani la cui riconferma non era stata considerata della sinistra. A Prandini i LL:PP:, a Misasi la Cassa per il Mezzogiorno. Visto come sono andate le cose questa era stata per lui una fregatura. A noi però è andata bene e spiegheremo perchè. A  lui no perchè finì nell'ingorgo delle inchieste su Mani Pulite. 

Mani pulite
Sue parole al riguardo:
Dopo quattordici anni di processi, senza alcun patteggiamento, si è accertata la mia correttezza con l’assoluzione con la formula più ampia "il fatto non sussiste" e la corte d’Appello di Perugia mi ha liquidato una somma per il danno morale subito. “
Questo dichiarava nel momento in cui la Corte dei Conti gli chiedeva oltre 5 milioni per i danni che avrebbe avuto l'ANAS da assegnazioni dirette senza bando. Andiamo ancora a sue parole non senza però osservare che per fortuna si è seguita questa via sennò avremmo avuto la stessa sorte della Super 36, ingigantita, come vedremo.
Ancora quindi le sue parole proseguendo quelle dianzi citate: “Ora a diciotto anni dalla mia cessazione quale ministro dei Lavori pubblici, la prima sezione della Corte dei Conti non avendo espletato alcuna indagine, non avendo sentito nè me nè i loro colleghi magistrati della Corte di Conti, ignorando le leggi speciali varate dal Parlamento per Italia ’90, per le Colombiane, per Valtellina, Val Brembana e Val Camonica, oltre alle norme della protezione civile, ha sentenziato senza alcun riscontro».

Prandini e la Valtellina: la Strada della Rinascita
La questione non è priva di interesse per noi perchè noi possiamo dire che meno male che abbiamo avuto, come dopo Gaspari, lui Ministro.
A chi ha la memoria corta vogliamo ricordare la tragica situazione in cui ci trovavamo nel momento in cui assumeva l'incarico Prandini, proprio il giorno in cui la montagna aveva sepolto S. Antonio Morignone. In particolare con l'Alta Valle che vedeva la prospettiva dell'essere tagliata fuori per chissà quanti anni. Il Ministro raccogliendo persino le briciole del bilancio, considerando perenti residui passivi per opere sì finanziate ma non partìte, riuscì a mettere insieme, a memoria, 610 miliardi per l'intero finanziamento della Strada della Rinascita. Non solo ma impose i tre turni, quindi anche il lavoro notturno. Il lotto di Cariboni era praticamente finito ben prima della scadenza contrattuale! (Ci furono poi ritardi non imputabili al Governo subentrato ma alla crisi che aveva colpito le pubbliche strutture con funzionari in galera, altri denunciati e con gli altri del tutto fermi per non correre rischi...).

Prandini e la Valtellina: la SS36 (Superstrada)
Un secondo elemento di nostro interesse è la terza corsia sulla SS36 , lotto di 7 km da Monza, complicatissimo per le attività esistenti, i sottoservizi, gli elettrodotti e via dicendo. “Siamo in Lombardia” era lo slogan. In un anno e mezzo, record, il lavoro era finito. Per gli altri sette km del lotto successivo sarebbe bastato copiare. No, per ben sette anni, lo si ricorderà, non solo i lavori continuavano ma addirittura in quel tratto c'era una lunga strozzatura a una sola corsia! E quanto è costata alle nostre imprese questa dormiente fase?

Prandini e la Valtellina: il Mortirolo
Terzo elemento: il Mortirolo. Era prassi in sede di predisposizione del Triennale ANAS che il Ministro aggiungesse un'opera a sua scelta. Prandini, bresciano, scelse il Mortirolo.con il bando per il pre-foro già pubblicato anche su “Il Sole 24 Ore”  Era fatta! No. Colpevolmente freddissima l'accoglienza in provincia salvo parte dei sondriesi e i tiranesi. Occasione sprecata. Doppiamente sprecata perchè avviato il Mortirolo si apriva una nuova stagione per lo Stelvio

La gratitudine è merce rara
Lo è per grandi cose ma anche per le minori come il ricordare personaggi della storia cittadina intestando loro una via, una sala, con una targa esprimendo così la nostra  gratitudine.  A maggior ragione dunque per le cose importanti di cui dianzi. Ci sembra giusto esprimerla dicendo una sola parola: grazie.
a.f.

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