Stefanelli ha lasciato il segno

Il professionista e il politico

Alle 9.07 dell’altro ieri da Piercarlo questa email

“allego di seguito l'articolo e lo schizzo riguardante la nuova proposta di progetto per lo svincolo in località Sassella. Piercarlo Stefanelli” e persino con la precisazione “(Allego lettera sia in formato word che pdf)” quasi per essere sicuro che la sua importante iniziativa raggiungesse tutti.

Stavo ieri ovviamente per pubblicarla dopo aver predisposto una breve nota di presentazione quando ieri mattina, proprio da dire in tempo reale, e non so da chi, secca. fredda la notizia, Piercarlo non c’era più.
Ci conoscevamo da più di mezzo secolo, lui geometra ma con la scintilla dell’architettura in corpo che diventerà un fuoco quando poi, resa possibile dall’innovazione legislativa, conseguirà la laurea. Compiva i primi passi – e in poco tempo i secondi e i terzi e...- che lo qualificavano. Sto pensando ad allora, all’albergo Europa con la sua novità assoluta, quasi rara in Valtellina, di tutte le camere con i servizi, o al Mediterranée, o alle villette. Si faceva seguire con attenzione con un suo percorso che pur gradualmente innovando non arrivava alla rottura o comunque al superamento dell’esistente, tenuto poi conto che, primi anni ‘60, c’era una sede più che qualificata per i componenti, vale a dire la Commissione Edilizia.

La politica bussava alle porte e ce ne accorgemmo entrando in Consiglio Comunale. Poi io capogruppo di maggioranza (DC e alleati), lui consigliere socialista di minoranza (PSI e altri Gruppi). Nonostante il clima generale per la situazione nazionale e provinciale – le Regioni non c’erano arrivarono il 1972 i pieni poteri dal 1 aprile -. non si andò oltre un fisiologico rapporto politico-partitico, grazie anche al Sindaco Venosta che presiedendo il Consiglio sapeva esprimere il suo caratteriale spirito di moderazione. Le distanze ovviamente restavano, almeno sino a quando divenni Sindaco con una Giunta di minoranza. L’inizio di un rapporto diverso con Stefanelli va fatto risalire a quel tempo e penso anche alla scoperta, per quanto più implicita che esplicita, per il forte legame con la politica urbanistica. In realtà la differenza fra il Governare al città e non Amministrare il Comune faceva emergere il lato più nobile della politica. Non dimenticavamo le origini, la tessera che ciascuno aveva in tasca, la delega ricevuta dai cittadini ma si cercava, anche con altri, di porre in cima alla scala delle priorità la soluzione dei problemi d’interesse dei cittadini.

Sindaco Molteni nel 1994 l’urbanistica è materia di Stefanelli e lo sarà per quasi due mandati nell’ottica del Governare la città non di Amministrare il Comune. Lo testimoniano due fior di contributi che mi arrivano in un anno con l’intesa di valutarli. Erano:
1. “50 progetti pensati per la città futura”
2. “Sondrio quale città possibile”
Non lo dimenticherà. Arriva il 2008 con l’invito che pure non verrà colto:
1.3 “Per Sondrio un futuro da city provinciale”. Arriva il 2022, l’ultimo incontro e la lingua batte dove il dente duole con alto spirito ben più di quei sospiri traditori che ne hanno provocata la scomparsa. E lo svincolo della Sassella non rientra nella stessa logica?

Professionalmente il consuntivo è rilevante e non solo per quanto fatto ma anche per la sua varietà. Per avere un’idea si vada  a questo indirizzo:
------- >>>    http://web.tiscali.it/dsonline/Architettura/CV/Stefanelli.htm
Una citazione però intendiamo farla. Al Concorso per il Centro indetto dalla mia Amministrazione Stefanelli, classificatosi al secondo posto, aveva presentato un elaborato che fra l’altro comprendeva un intervento su Corso Italia e precisamente la copertura in modo da avere una vera e propria galleria tipo, in piccolo, quella di Milano. Corso Italia sarebbe diventato un salotto, il vero centro della città e della provincia. Erano passati alcuni anni in cui abbiamo ripetutamente richiamato sulle nostre colonne questa occasione pur sempre di attualità. Casomai succedesse andrebbe chiamata Stefanelli!

Un ricordo di Piercarlo in libertà, diverso da come pensavo di dover scrivere. Ci sono però testimonianze che lui mi ha lasciato, quella per esempio del 4 maggio 2004: “Caro Alberto – ti invio una copia delle mie riflessioni da ‘post.amministratore’ che ho redatto nel marzo scorso, in un momento di meditazione e in un’occasione di un dibattito che speravo si potesse tenere in un Consiglio Comunale tematico, sul futuro della nostra provincia per fornire un parere della città…- omesso il resto di carattere personale, molto affettuoso”

C’è la posizione su un futuro da city provinciale nel luglio del 2008.
Ci sono quelle già citate.
C’è la grande monografia di Leo Guerra per la Casa Editrice affiliata alla EINAUDI-MONDADORI dal titolo “Piercarlo Stefanelli – Opere e progetti 1959-2000.
Qui una sosta personale per la dedica la lui scritta in grande rilievo “al mio amico-avversario politico” e a chi, spassionatamente lo merita “a Floriana la prima grande artista piena di sensibilità…. Quanto la parte che mi riguarda ometto il resto ” di carattere personale, non solo molto affettuoso ma anche profondo”

Alberto Frizziero

Degno di nota