Centro Polivalente e di Protezione Civile di Norcia sequestrato. Avvisi di garanzia. Boeri ci scrive

Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione di Stefano Boeri sul Centro Polivalente e di Protezione Civile di Norcia, che ha sollevato nel Paese grande scalpore, con

quattro nostre osservazioni:

1.  Nel 1987, anno della terribile calamità Valtellina, abbiamo consegnato le case, realizzate a basso costo e grande qualità in circa 3 mesi, a chi l'aveva perduta tre mesi prima. Usato lo stesso criterio, oggi contestato con avvisi di garanzia, di Norcia. Facendo diversamente avremmo avuto la gente in containers, roulottes e simili chissà per quanti anni. E persino con spese moltiplicate
2.  Le strutture in questi casi si realizzano, non le si devono demolire. Il paradosso: prima fase demolizione. Seconda fase, prima intesa col Parco, incarico a tecnici per il Piano di Governo del Territorio. Terza fase procedure partecipative e formali. Approvazioni di rito. Eventuale approvazione di piano attuativo. Commissione edilizia. Eventuali autorizzazioni nel caso di vincoli. Concessione edilizia. Ricostruzione dell'edificio polivalente.  Certificato di abitabilità post ARPA VV.FF. Da un certo qual Cicerone, il più accreditato come autore (De officiis, I, 10, 33), ci è stata spedita attraverso i secoli l'acutissima massima "summum jus summa iniuria". Un ripasso del latino, e dei suoi codici, non sarebbe male.
3.  Una domanda, non oziosa: chi ha segnalato, - e come, e perchè -, un presuntissimo abuso edilizio?
4.  Il Sindaco non si dimetta. Boeri non se la prenda anche perchè con loro ci sono tutti (quasi) gli italiani. Il tempo, come si sa, è galantuomo.
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Il comunicato "Boeri"
A proposito dell’avviso di Garanzia recapitato ieri a Stefano Boeri in merito all’inchiesta sulle presunte irregolarità nella costruzione e gestione del Centro Polivalente e di Protezione Civile di Norcia, Stefano Boeri ha dichiarato: “Facendo seguito all’Ordinanza del Comune di Norcia del 347 del 04/03/2017, alle Ordinanze della Protezione Civile e grazie ai fondi raccolti dal Corriere della Sera e dal TGLa7 tra i cittadini italiani, abbiamo progettato e seguito la costruzione in soli tre mesi di una struttura temporanea di 450 mq di classe 4 (la massima nella sicurezza antisismica). Un edifico polivalente che in situazioni di emergenza sismica può essere utilizzato per accogliere i cittadini. Un’architettura in legno inaugurata nel giugno scorso alla presenza delle massime autorità locali e nazionali. La struttura, leggera e di grande solidità, si compone di pannelli, pilastri, travi e rivestimenti in legno lamellare, con connessioni in viti e bulloni, costruita a secco e dunque totalmente smontabile. Anche gli impianti e i serramenti potranno essere ricollocati. La struttura in legno è opportunamente ancorata al terreno tramite una griglia di travi e cordoli in cemento armato (una tipologia di fondazione necessaria in situazioni di rischio sismico) interposti ad un “vuoto sanitario” in modo da ridurre al minimo l’impatto sul suolo e da essere facilmente rimovibile. Sono convinto che si tratti di una buona dimostrazione di come il legno permetta di realizzare in tempi rapidi architetture di qualità e in grado di garantire la massima sicurezza. Avendo totale fiducia nel lavoro dei Magistrati, sono certo che ogni equivoco verrà chiarito e che il Centro Polivalente e di Protezione Civile di Norcia tornerà al più presto a disposizione dei suoi cittadini. Il sequestro della struttura priva infatti una comunità già duramente provata di uno spazio di grande utilità sociale. Sono amareggiato nel rilevare come un lavoro finanziato dai cittadini italiani, svolto dal mio studio in totale gratuità e con grande attenzione alle esigenze della comunità di Norcia venga trattato (summum jus summa iniuria - ndr) alla stregua di una speculazione abusiva.”

Degno di nota