12 20 23 A PROPOSITO DEL PREMIO LIGARI D'ARGENTO 2010 A ROSSANA FAGGI

Gioia di vivere, curiosità, entusiasmo, apertura e generosità nonostante il gravissimo handicap. Questo l'esempio che ci regala Rossana Faggi, laureata in psicologia, disabile dalla nascita.

Ho conosciuto Rossana sei anni fa. Per caso. Era morta da poco la mia mamma e Ludmilla, il suo angelo custode, aveva trovato lavoro presso questa simpatica persona. Avevo voglia di rivedere Ludmilla perché era stata vicina a mia madre negli ultimi tre anni della sua vita e si era creato un forte legame tra di noi. Adesso si occupava di Rossana, che abita a poche centinaia di metri dalla nostra casa. Non conoscevo Rossana perché ero andata via da Sondrio molto giovane e lei è più giovane di me. Temevo di disturbare, ma ho subito capito che la sua casa era aperta a tutti. La seconda volta che sono passata da loro Rossana e Ludmilla stavano armeggiando col computer. C'era un ragazzo che cercava di insegnare loro i segreti della posta elettronica e di internet. Rossana rideva, e il ragazzo si arrabbiava perché diceva che "non si impegnava". Evidentemente nel frattempo ha fatto un sacco di progressi perché proprio l'altro giorno ho ricevuto dei sofisticatissimi auguri "elettronici" e musicali proprio da lei.

Ludmilla sognava di viaggiare, vedere Venezia, Roma. Rossana non aspettava altro. Insieme hanno cominciato ad andare di qui e di là, prima a Roma dal Papa, poi un Natale a Parigi, un altro a Barcellona. Avrebbero dovuto andare in America e in Canada, ma ci sono state delle complicazioni burocratiche e la cosa è stata rimandata. Ma adesso che Ludmilla ha la patente anche Rossana è diventata indipendente, nonostante sia costretta sulla sedia a rotelle, e può andare dove vuole e quando vuole.

Non sapevo delle tante attività di Rossana, sapevo solo che è laureata in psicologia e che insegna il catechismo ai bambini. Ogni volta che passo da lei la trovo con un libro in mano. Poi ho scoperto che fa molto di più, è un'operatrice sociale di prim'ordine, ha partecipato alla vita politica, alle marce per la pace, agli incontri sul tema della riconciliazione e della fratellanza fra i popoli. Le piace scherzare e stare coi giovani. E con giovani entusiasti ha collaborato alla messa in scena di una commedia - brillante naturalmente - di Noel Coward al teatro San Rocco, qualche anno fa.

Sono grata a Rossana per aver accolto Ludmilla e aver ospitato anche il giovane figlio di lei, cui si è affezionata come a un nipote. Le ho chiesto se ha imparato a parlare russo. Qualche parola da Vova (Vladimir), mi ha detto con un sorriso birichino, che è molto bravo a insegnarmelo, ha più pazienza di sua mamma…

Ha fede Rossana, fede, forza e tanta gioia di vivere. Viene da chiedersi come mai spesso sono proprio le persone meno fortunate che ci danno l'esempio, che ci fanno da modello.

Noi non possiamo fare altro che ringraziarti, cara Rossana.

Cristina Cattaneo

Cristina Cattaneo
Degno di nota