Contro la violenza sulle donne. E' avvilente...

E’ avvilente parlare della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, quando poco fa ne è stata strangolata un’altra. Evviva la festa! Intanto dalla famosa mela in poi le cose- apparentemente- migliorate, non hanno fatto che precipitare in un abisso dove i due che prima si amavano, oggi si fanno la guerra e che guerra. Confesso che la sera tremo nel vedere i telegiornali che non rinunciano a telecomunicare che è stata uccisa la tale che si recava a passeggio con il suo cane o la talaltra che correva per andare a prendere l’autobus che l’avrebbe (secondo le sue intenzioni) riportata a casa dove l’aspettavano marito e figli. E così si va avanti da tanti giorni. Intanto la campagna dell'Onu 2017 prende il via il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per concludersi il 10 dicembre, Giornata per i diritti umani. Un ponte tra due date che vuole proprio sottolineare il fatto che la violenza contro le donne è una vera e propria violazione dei diritti umani. 
Almeno una donna su tre nel mondo ha subito una qualche forma di violenza nella propria vita: a casa, a lavoro, a scuola, in strada. La campagna UNiTE dell'Onu si concentra quest'anno sul tema "Nessuno deve essere lasciato indietro: poniamo fine alla violenza contro le donne e le ragazze", a partire da quelle più fragili e vulnerabili: tra i rifugiati, i migranti, le minoranze, i popoli indigeni e le popolazioni colpite da conflitti e disastri naturali. 
Ma leggiamo chi l’ha istituita e quando.
A volere la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stata l’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre del 1999. L’intento dell’Onu era quello di sensibilizzare le persone rispetto a questo argomento e dare supporto alle vittime. Ogni anno, a partire dal 2000, in tutto il mondo governi, associazioni e organizzazioni non governative pianificano manifestazioni per ricordare chi ha subito e subisce violenze.
Perché è stato scelto il 25 novembre?
Quando l’assemblea delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ha scelto questa data in ricordo dell’uccisione delle sorelle Mirabal, avvenuta nel 1960 a Santo Domingo perché si opponevano alla dittatura del regime di Rafael Leónidas Trujillo. In loro memoria, il 25 novembre del 1981 ci fu il primo Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche. Da quel momento in poi, il 25 novembre è stato riconosciuto in larga parte del mondo come data per ricordare e denunciare il maltrattamento fisico e psicologico su donne e bambine. La data è stata poi ripresa anche dall’Onu quando ha approvato la risoluzione 54/134 del 17 dicembre del 1999.
Qual è il colore della Giornata?
In tutto il mondo il 25 novembre è celebrato con l’arancione, tanto che si dice anche di Orange Day. Un Women, l’Ente delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere, lo ha scelto come simbolo di un futuro in cui le donne si saranno liberate della violenza degli uomini. In Italia, però, dove la Giornata si celebra solo dal 2005, spesso all’arancione è preferito il rosso.
Le scarpe rosse
Soprattutto in Italia, il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne sono le scarpe rosse, lasciate abbandonate su tante piazze del nostro Paese per sensibilizzare l'opinione pubblica. Lanciato dall'artista messicana Elina Chauvet attraverso una sua installazione, nominata appunto Zapatos Rojas, è diventato presto uno dei modi più popolari per denunciare i femminicidi. Un'installazione che ha fatto il giro del mondo, toccando alcune delle principali città europee e italiane.
Nel mondo sono in programma migliaia di iniziative volte a sensibilizzare e coinvolgere le persone sui drammatici temi della violenza contro le donne e del femminicidio. Milano, per esempio, aderisce innanzitutto all’iniziativa lanciata dal movimento degli Stati Generali delle Donne che chiede ai Comuni italiani di installare sul proprio territorio una panchina rossa, simbolo contro la violenza e monumento all’impegno in favore di una cultura di parità.
Sempre sabato 25 novembre Palazzo Marino s’illumina di arancione, partecipando all’iniziativa #Orangetheworld, promossa dal Comitato Nazionale UN Women Italia. Alle ore 15.00 piazza della Scala fa da sfondo a Le Sedie, un’azione teatrale sociale per ricordare le tante vittime di femminicidi e le donne che quotidianamente subiscono violenza: l'evento, a cura di Donatella Massimilla, ha per protagoniste attrici, musiciste, cittadine e detenute della compagnia CETEC Dentro/Fuori San Vittore. Prima della performance è prevista la lettura dei nomi delle donne vittime di femminicidi nel 2017.
Da venerdì 24 a domenica 26 novembre, l'Unicredit Pavilion ospita il festival dei diritti delle donne e dei bambini WeWorld 2017, tre giorni di incontri e spettacoli tra arte, cinema, letteratura e teatro che vede tra le protagoniste Valeria Parrella e Cristina Comencini, Marina Massironi e Livia Grossi.
Inoltre, si rinnova l'appuntamento con Wall of Dolls, il muro delle bambole in via De Amicis: anche quest'anno, sabato 25 novembre alle  16, di fronte all'installazione artistica ideata da Jo Squillo sono in programma musiche e reading contro i femminicidi e le violenze sulle donne. Sempre sabato 25, ma alle 15, viene inaugurato un nuovo Wall of Dolls alla Casa Alda Merini. In entrambi i casi ognuno può portare una nuova bambola per ricordare una delle tante vittime. Mentre, alle 18, si terrà un flash mob contro la violenza sulle donne in piazza Duomo con la partecipazione, oltre che di Jo Squillo, anche dell'atleta paraolimpica Giusy Versace, dell'attrice Lorena Cacciatore, del duo musicale Ginger Bender, delle poetesse e delle Associazioni contro la violenza sulle donne.
A Milano anche i vari Municipi aderiscono alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne 2017. Infine da non perdere la maratona su strada Libere di Essere 2017 a Sesto San Giovanni: un corteo che sabato 25 novembre parte da piazza Oldrini alle 15.30 piazza Petazzi per denunciare ogni tipo di abuso e di violenza.
Inoltre il movimento One Billion Rising dell'attivista e drammaturga americana Eve Ensler (autrice del celebre I Monologhi della vagina), lancia la campagna Solidarietà che culminerà il 14 febbraio 2018, coinvolgendo un miliardo di persone, per celebrare insieme in modo gioioso  e libero, la volontà di fermare ogni forma di abuso sulle donne e sulle bambine. Solidarietà, Creatività, Unione sono le parole che si ritrovano nel documentario City of Joy, scritto e diretto da Madeleine Gavin, che il 25 novembre arriva in Italia come prima europea, al WeWorld Festival che si tiene a Milano. Non viene trascurata l’informazione per contrastare la violenza sulle donne, come chiede la Convenzione di Istanbul, difatti, la Commissione pari opportunità della Fnsi ha varato il "Manifesto di Venezia", frutto di un'elaborazione che ha coinvolto anche la Cpo Usigrai e GiULiA Giornaliste, su proposta del Sindacato Giornalisti Veneto. Il "Manifesto delle giornaliste e dei giornalisti per il rispetto e la parità di genere nell'Informazione. La violenza sulle donne corre su Internet e non fa meno male di quella fisica. L'abuso on line contro le donne è una esperienza molto comune nel mondo e in particolare se si è parte di una minoranza etnica o religiosa, se si è disabili o se rispetto al sesso lesbiche, bisessuali o trans.  In generale, si crea un ambiente online ostile con lo scopo di diffamare, intimidire o degradare le donne. Non tutte queste forme di abuso sono reati, ma tutti gli abusi hanno un impatto sui diritti delle donne. In un recente sondaggio commissionato da Amnesty International e condotto in otto paesi da Ipsos Mori, il 23% delle donne intervistate in tutti i paesi — quasi un quarto — ha subito abusi o molestie online. Sempre
In occasione della ‘Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, la Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con il Comune di Venezia, propone l’ingresso gratuito nei musei civici per tutte le donne residenti e/o nate nei 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia. L’offerta include Palazzo Ducale, con le mostre Tesori dei Moghul e dei Maharaja. La Collezione Al-Thani, Porto Marghera 100 e l’installazione Gente di Palermo di Douglas Gordon; il Museo Correr, con l’esposizione The Home of My Eyes di Shirin Neshat; la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, con il suo rinnovato layout che include le collezioni Carraro e Sonnabend; il Museo di Palazzo Mocenigo, con il percorso sul profumo; il Museo del Vetro di Murano, con le mostre dedicate a Rosslynd Piggott e Markku Piri, il Museo del Merletto di Burano, con la mostra di Maria Bissacco, la Casa di Carlo Goldoni e il Museo di Storia Naturale. Inoltre, aderendo all’iniziativa di sensibilizzazione promossa dalla Commissione pari Opportunità della Regione Veneto - che, al fine di dare un segnale chiaro di lotta contro la violenza sulle donne e di sensibilizzare la popolazione sul tema ha invitato tutti i comuni della regione ad illuminare un monumento, un palazzo o una piazza di rosso - la facciata di Ca’ Pesaro nella serata di domani sarà eccezionalmente illuminata di rosso.

 
 

Maria de Falco Marotta
Donne di Valtellina