FRANCA BONVINI, DA 40 ANNI "AIDO". INTERVISTA PER "DONNE DI VALTELLINA" - LE VOGLIAMO CONOSCERE E FARLE CONOSCERE 2012.agosto.30.31

Titoli e indirizzi delle precedenti interviste ai Sindaci Bianca Bianchini, Elisabetta Ferro Tradati, Simona Schiantarelli Mazza, Gianna Baldini e alla Presidente del LAVOPS Gabriella Bertazzini nelle rubrica "Degno di nota"

Premessa del giornale:

"Donne di Valtellina, tema stimolante al di là di conformisti e stucchevoli dibattiti sociologici, spesso ideologici. Interessante invece in concreto evidenziare, attraverso le protagoniste, l'apporto delle donne alle nostre comunità di Valtellina e Valchiavenna.

1) Come vedete, come valutate questa iniziativa?

L'iniziativa di per sé é stimolante ed anche per un certo verso gratificante, senza con questo voler sembrare diversa da tante altre sol perché la domanda viene rivolta anche a me. Un curriculum, il mio, arricchito da tanto lavoro nel tempo con un mixer di esperienze, fra loro diverse ma alla fine convergenti nell'obiettivo di operare per la nostrra comunità. Nel mio archivio ritrovo sempre come punto fermo il sociale. L'AIDO ovviamente, la mia vita e una parte nel mio cuore ma anche altro. La TV ad esempio. Fin dagli albori, dalle prime proiezioni pionesristiche mio, nostro impegno é stato quello di utilizzare lo strumento in crescita di ascolto per cercare di dare, ove possibile, risposta ai problemi della gente. Il ricordo va soprattutto al 1987. Fu un impegno particolare, per me, per altri, tutti volontari, anche talora con qualche rischio, tenere vivo il dialogo con la gente di Valtellina allora in gran numero sintonizzata su Telesondrio. L'emittente svolse un ruolo importante nella calamità fornendo notizie in tempo reale e dando, costante, l'immagine in diretta del lago, visto da sopra, da Pravadina.. Chi abitava a valle dell'ammasso di frana aveva in quella immagine il conforto della sicurezza quando diffusi erano i timori che quella specie di 'diga' cedesse.

Fatta questa premessa rispondo alle domande.

Nel nostro contesto le quote rosa, tema attuale, non c'entrano o c'entrano poco visto che parliamo di Donne di Valtellina che svolgono diverse attività. Si potrebbe esaltare la donna defininendola senza ombra di dubbio in grado di svolere compiti e mansioni anche impegnative alla pari se non meglio dell'uomo. Non me ne voglia il maschio, e non sono femminista. La mia é reale constatazione.

2) Le protagoniste che stiamo coinvolgendo hanno o hanno avuto ruoli importanti. Nello svolgimento di tali ruoli avete incontrato difficoltà - e in tal caso quali - legate al fatto che fosse una donna e non un uomo a svolgerli?

Uno dei lavori, quello principale, che ho svolto per oltre 30 anni nel passato era una prerogativa tutta maschile (dirigente con mansioni anche ispettive). Ero l'unica donna inj una azienda di una certa dimensione e solo con il passare del tempo siamo diventate tre. Una situazione ben diversa da quella odierna. Non ho trovato particolari difficoltà tanto che non ho dovuto trascurare la mia passione, il sociale, con una presenza attiva nell'AIDO iniziata 40 anni fa. 36 da militante, 16 dei quali, e sino allo scorso anno, Presidente provinciale, tuttora nel direttivo. Grande Associazione che promuove la donazione degli organi post-mortem con l'obiettivo di salvare tante vite umane con il trapianto. Una grande vittoria della scienza per l'umanità e una grande vittoria per noi ogni vita salvata anche per quel granellino che abbiamo seminato con le iniziative volte a sensibilizzare alla donazione. Importante non avere, o superare le difficoltà, di cui alla domanda per potere, credendoci, continuare nella missione, un'attività che non ha né Statuti né pensionamenti, solo grande amore per il prossimo.

3) E' abbastanza diffusa l'opinione che qualsiasi attività risulti più impegnativa (famiglia, figli, casa…) per una donna rispetto all'uomo. E' così? In quale misura? E se questa è la diagnosi quale può essere la terapia?

Sicuramente sì ma credo, questo é il mio pensiero, che la donna nel proprio DNA abbia questa caratteristica che la differenzia anche in ruoli impegnativi, e una volta riservati ai soli uomini. La donna é sempre stata considerata fin dai tempi antichi solo la madre dei propri figli e la governante della famiglia. La donna é sempre uguale a quella di ieri nella sua mansione principale di madre ma con il cambiare dei tempi la donna ha saputo e potuto dimostrarel'altro suo grande potenziale alla pari dell'uomo e, in certi casi, anche oltre.

4) Con riferimento alla domanda precedente, in termini generali e non personali, ritenete che l'uomo in casa, visto che progresso vi è stato al riguardo, dia un soddisfacente apporto?

Quanto al comportamento dell'uomo, oggi in semo alla famiglia e alla sua autonomia, sì oggi l'uomo in genere é cambiato. E' cambiato il suo modo di gestire la famiglia in tutti i suoi aspetti. Lei parla di autonomia e per un certo verso é così perché essere capaci di farsi un caffé, una minestrina o cambiare il pannolino al figlio vuol dire anche non essere dipendente ma soprattutto non considerare la moglie tuttofacente. Oggi questo cambiamento lo si riscontra soprattutto nelle giovani coppie ma il lato positivo è che vi è anche qualcuno che li imita. Questa è una vera conquista.

5) Che la società sia profondamente cambiata nel giro di non molti anni è un fatto. Come valuta questo cambiamento, quali le cose positive, quali quelle negative?

Sì, oggi la società è profondamente cambiata con cambiamenti così rapidi come mai é successo in passato. Un lasso di tempo rapido non può dare sempre e solo delle positività in quanto viene a mancare l'approfondimentomento. il tempo necessario cioé per operare con programmi adeguati che consentano sperimentazioni e e valutazione dei risultati prima di procedere oltre. Naturalmente oggi dobbiamo fare i conti con la massa di problemui che abbiamo sul tappeto. Molti e difficili problemi. Il progresso ha portato con la globalizzazione l'abbattimento dei confini con la conseguenza che molti stranieri (sto parlando di quelli che lo hanno fatto legalmente) sono arrivati da noi, prefigurando una società sempre più multi-enica, mentre le nostre famiglie vanno sempre più assottigliandosi con una forte riduzione delle nascite. Con questi immigrati comunque riusciamo ancora a tenere aperte scuole e asili, altrimenti destinati alla chiusura e questo è un effetto positivo unitamente a quello lavorativo. Ci sono occupazioni per le quali il loro apporto é diventato determinante, come, ma é solo un esempio, il caso delle badanti insegna. Per contro oggi la nostra società registra la crisi della famiglia, in parte determinata dalla crisi di valori, in parte da fattori economici, il problema degli anziani in numero sempre maggiore per l'elevazione della durata della vita, il problema del lavoro con numero crescente di disoccupati o sottooccupati, la crisi della stessa politica. I giovani sono le maggiori vittime, in una società purtroppo malata che nel nostro Paese lascia - noi lasciamo - a loro un debito, un pesante debito da onorare. Naturalmente tutti questi disagi si ripercuotono anche nella nostra Provincia. Si chiede quali siano le cose positive. Chi, come noi, ha attraversato due secoli, il passaggio addirittura da un millennio all'altro é in grado di valutare la complessità del cambiamento. Tutto quello che riguarda le condizioni di vita ha registrato passi da gigante. Basti pensare alla scienza medica le cui innovazioni sono uno dei fattori alla base della crescita dell'età media che oggi per le donne registra una aspettativa di vita di 84 anni, di 80 per gli uomini, quando era di circa 55 nel 1930 e di 65 intorno al 1960. Altri fattori l'alimentazione, i lavori meno usuranti, la qualità abitativa, l'igiene senza dimenticare la crescita culturale sino all'Università ed oltre.

6) Vediamo la nostra di società, di Valtellina e Valchiavenna. Dal suo osservatorio, sulla base dell'esperienza fatta, come ne giudica la situazione attuale. Quale, eventualmente, futuro intravede?

Non siamo un'isola felice in un contesto più grigio. Siamo una parte di mondo, di Europa, d'Italia, di Lombardia. Una decisione presa a migliaia di km di distanza può avere effetti, anche rapidi, sulla nostra vita quotidiana anche se valori e tradizioni che in Valtellina vengono da lontano sono di aiuto nella soluzione dei problemi che si affacciano ogni giorno.

Oggi fare delle previsioni allo stato attuale è pressocchè impossibile. Naturalmente dobbiamo avere un punto fermo nel pensare che la situazione dovrà cambiare come del resto i corsi della storia ce lo insegnano. Tempi brutti ci sono sempre stati, poi finalmente la schiarita.

Di una cosa ci si dimentica, sbagliando. Noi abbiamo avuto e abbiamo la fortuna di avere vissuto in un periodo di pace. Da 67 anni. Non era mai successo che le armi servissero solo per le esercitazioni o per missioni di pace nel mondo là dove non si ha la fortuna che hanno avuto gli europei. Una conquista.

7) Al Governo ci sono diverse donne, come Ministro e come Sottosegretario. Prescindendo ovviamente da valutazioni o condizionamenti di tipo politico quali vede bene, quali meno bene?

Ogni giudizio sarebbe più emotivo che razionale non seguendo più di tanto la specifica attività della donne-Ministro. Colgo l'occasione per guardare oltre le Alpi e ci trovo una Merkel da qualcuno ritenuta la "donna più potente al mondo". Guardo un po' più in su, oltre Manica, e indietro nel tempo, e trovo la Margaret Thatcher soprannominata 'Cancelliere di ferro'. Le donne hanno meno possibilità degli uomini anche perché sono molto meno degli uomini nelle Istituzioni. I due esempi di cui sopra dimostrano che quello che conta é l'attitudine, la capacità, l'esperienza e in pi un ingrediente che non guarda il sesso dell'imdividuo nel quale albergarsi, il talento.

Franca Bonvini

Note biografiche

Franca Bonvini nata a Milano da famiglia valtellinese, sposata e residente a Sondrio dal 1954, diploma di Istituto Tecnico Commerciale (Ragioneria) e Scuola di specializzazione nel campo pubblicitario.

Attività professionale. Dal 1961 al 1983 procuratore generale, e dirigente, dell'agenzia di Sondrio della società A.g.i.a.p. - Agenzia generale Italianja Affissioni e Pubblicità (gestione servizio pubbliche affissioni e pubblicità per conto dei Comuni) con sede a Milano. Dal 1984 al 2006 consulente-socia della società Apv - Agenzia Pubblicitaria Valtellinese, sede in Sondrio, in qualità di Product manager e pubbliche relazioni in attività commerciale

Attività di Volontariato. In AIDO - Associazione Italiana Donatori d'Organi - dal 1978, anno della fondazione della Sezione provinciale con la partecipazione costante ai corsi di formazione promossi dal Consiglio Regionale. Dal 1995 al 2004 Presidente del Gruppo Comunale - in realtà intecomunale - di Sondrio. Dal 1996 al 2012 Presidente provincale con attività anche nel Consiglio Regionale, tuttora nel Direttivo e con l'incarico di Amministratore. Partecipazione ad altre Associazioni di tipo benefico, assistenziale come ad esempio la Caritas.

Dal 1996 nel Comitato Etico, prima del Morelli e ora, dal 28.3 u.s.con funzione di Presidente nell'AOVV , Azienda ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna.

Altre attività. Per molti anni, dall'inizio delle trasmissioni TV locali, impegnata nella conduzione di alcune trasmissioni nonché titolare di una rubrica consolidata nella quale venivano messi a fuoco, con l'intervento in diretta di qualificati esperti, problemi di interesse generale. Straordinario, infine, l'impegno richiesto nel 1987, in occasione della grande calamità, collaborando intensamente nello staff di Telesondrio di fatto in ruolo di protezione civile utilissimo alla popolazione in quei tragici momenti. Infine ha collaborato a lungo con il settimanale Centro Valle anche con una propria rubrica di interesse generale.

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A lettrici e lettori:

LE NOSTRE DONNE OGGI.

L'INVITO A LEGGERE LE INTERVISTE CHE IL GIORNALE CONTINUERA' A PROPORRE NUMERO DOPO NUMERO E, SE POSSIBILE, CON IL PASSA-PAROLA SEGNALARE L'INIZIATIVA AD ALTRE 'DONNE DI VALTELLINA'. Grazie

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