L'anarchia commerciale di Castione e la meritoria resistenza del tessuto commerciale originario di Sondrio

Commercio oggi. C'è chi lo chiama "progresso" ma il costo lo paga Sondrio

Premessa
Molto interesse, e tante visite, per l'articolo “Appello alle mamme e ai loro figli - Sondrio, una città impoverita con troppe luci che si spengono" In calce l'indirizzo. Lasciamo perdere gli apprezzamenti, che pure ovviamente fanno piacere, per dedicarci agli altri anche se a noi ne risulterebbero pochissimi. Fra questi una vivace “lettrice” che ha sì il merito di dare una logica alla sua posizione, critica nei nostri confronti, ma poi casca quando arriva alla conclusione. Là dove dovrebbe esserci la firma c'è il vuoto. Un po' come Facebook e compagnia dove pochi hanno il coraggio di firmarsi. Sottoscrivere con “Una lettrice” non basta. Quando si scrive ad un giornale si deve firmarsi eventualmente chiedendo la pubblicazione senza firma, o siglata, o con pseudonimo con garanzia di rispetto della privacy.

Ne prendiamo comunque spunto.
La signora, o signorina che sia, non condivide le nostre considerazioni, anche se poi queste sono un dato di fatto: Per ogni attività commerciale in più a Castione, di ogni tipologia merceologica sono luci che si spengono in Sondrio. Tristezza.
La signora, o signorina che sia, sostiene in buona sostanza che siamo dei retrogradi perchè l'evoluzione commerciale è un fenomeno acquisito con una specie di paradisiaco obiettivo che si chiama progresso. In traslato ma sulla base di quanto ci viene scritto Castione è il progresso, le botteghe che resistono nel capoluogo sono archeologia commerciale.

Due considerazioni.
La prima riguarda gli operatori che ovviamente fanno il loro interesse.
Considerazione generale pensando ad alcuni, magari anche valtellinesi, che vanno a fare questo o quel prodotto in altri Paesi, asiatici ma anche occidentali. Si dice che così facendo riescono a reggere il confronto facendo sì l'interesse personale ma anche, indirettamente, quello del nostro Paese. Un ragionamento sovente ripetuto che riguarda però una sola faccia della medaglia che, come ogni buona ed onesta, di facce ne ha due. L'altra ci dà due immagini:

-   da un lato i cancelli che si aprono e frotte di lavoratori entrano in fabbrica (o in uffici, il che è lo stesso). Non parlano italiano. Sono lontani dall'Italia. Persino in Spagna (brodo Star), Polonia (brodo Knorr), Belgio (confetture di frutta) eccetera.
-   dall'altro lato italianissimi cancelli chiusi, presidi esterni alla fabbrica di chi ancora spera, sapendosi bene in molti casi che anche “l'ultima dea” si è infranta di fronte ad aride cifre, quelle in definitiva del confronto sui costi del lavoro

La seconda riguarda la nostra situazione sempre  tenendo conto che gli operatori  ovviamente fanno il loro interesse
Considerazione specifica riguardante lo sviluppo commerciale abbastanza anarchico che non è certo quel suo “progresso”, gentile signora o signorina che Ella sia. Basta, ad esempio salire a Grigioni, Comune di Castione (vedasi foto), ad esempio, dato che guardando dall'alto lo si può, e neanche tutto, misurare valutandolo. Si dice che così facendo si esalta la concorrenza in favore dei consumatori riuscendo a farlo dato che là non vi sono i vincoli funzionali che invece esistono in Sondrio. Basta citarne uno solo, quello dei parcheggi che dovrebbero essere non più di metà a pagamento. Dovrebbero ma in centro storico, unità urbanistica e funzionale, a pagamento lo sono pressocchè tutti. Un ragionamento sovente ripetuto, così come quello dei posti di lavoro, che riguarda però una sola faccia della medaglia che, come ogni buona ed onesta, di facce ne ha due. L'altra ci dà due immagini:

-   da un lato le distese di parcheggi a Castione davanti ad ogni esercizio, grande o modesto sempre molto affollati e in certi momenti affollatissimi e, di sera, pioggia di luci sgargianti.
-   dall'altro i limiti funzionali della città, le luci delle vetrine sempre in numero decrescente, gente, titolari e dipendenti, che abbandonano il campo. A fronte poi di una quota del traffico di passaggio viene intercettata dall'ipermercato, dai supermercati, dalle superette di Castione nessun invito viene fatto, anche solo con cartelli pubblicitari, per una visita in città anche se occorrerebbe che si trovasse qualcosa di interessante. L'intensa attività del Comune o quella da esso patrocinata ha infatti un target locale, salvo un paio di occasioni all'anno (il primo maggio a mezzogiorno si contavano 9 persone in Piazza Campello e 8 in Piazza Garibaldi).

Il trend
-   Il trend non accenna ad arrestarsi. Per stare silo alle maggiori strutture vediamo le innovazioni recenti. Abbiamo visto tutti aprirsi una stazione di rifornimento, presumibilmente quella di area maggiore.
-   Abbiamo visto la Lidl, ormai a quota 6000 filiali in Italia, spostarsi ma allargandosi in maniera notevole.
-   Abbiamo visto la forte innovazione Iperal così descritta dalla società stessa: “Ventuno nuovi spazi commerciali, con una superficie che oscilla per ciascuno tra 50 e 400 metri quadrati, equamente divisi tra negozi, servizi, ristorazione e un centinaio di nuovi posti di lavoro.
In numeri questo è risultato dell’ampliamento di Iperal “Le Torri” a Castione, all’incirca cinquemila metri quadrati in più, nuove aree ricavate al primo piano della struttura originaria e nell’ala ovest di nuova costruzione, inaugurate giovedì 27 ottobre, e aperte al pubblico il giorno successivo, il 28 ottobre mentre il 29 ha aperto il neonato spazio di servizio e di relax - è stata battezzata area “My” -, moderno e accogliente, che si apre anche su un’ampia terrazza, con area lettura, una sala corsi, tutto servito da wi-fi. In questa zona ci si potrà iscrivere a corsi di lingue straniere, informatica, cucina e ballo, con laboratori didattici per i bambini per divertirsi imparando a creare e a costruire.
A disposizione del pubblico anche appositi spazi per eventi e spettacoli, nonché un’area in cui organizzare feste di compleanno.
Un taglio del nastro che arriva dopo trent’anni esatti dalla nascita del primo ipermercato dell’insegna valtellinese della grande distribuzione, che ha segnato un percorso tra acquisizioni e nuove aperture del gruppo gruppo guidato dall’imprenditore sondriese Antonio Tirelli all’attuale struttura dimensionale: 36 fra ipermercati, iperstore e supermercati in sette province della Lombardia”
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-   E abbiamo anche visto, dall'altra parte verso Tirano, un supermercato perfino aprire 24 ore su 24

"Progresso"
Il suo “progresso”, gentile signora o signorina che sia, fa pagare un costo molto alto, sempre più alto con sempre maggiore difficoltà, per quanto ci riguarda, per i nostri esercizi commerciali cittadini. In altre città si è invece operato diversamente ricercando sul piano urbanistico, e non solo, di portare a sintesi il problema ma soprattutto di valorizzare il tessuto originario, quello che ancora in piccola parte sta ancora resistendo. Ma fino a quando?
f.

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Indirizzo dell'articolo “Appello alle mamme e ai loro figli - Sondrio, una città impoverita con troppe luci che si spengono";
http://www.gazzettadisondrio.it/speciali/18042017/appello-alle-mamme-ai-... pubblicato lo scorso aprile.

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