Giusta posizione della C.M. di Sondrio: NO al CETA, SI all'agricoltura biologica

La Giunta Esecutiva della Comunità Montana Valtellina di Sondrio ha approvato nella seduta dello scorso 26 ottobre, l’ordine del giorno proposto dalla Federazione Provinciale Coldiretti di Sondrio per un’Europa libera dal CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), l’accordo economico e commerciale globale tra Unione europea e Canada che prevede l'abolizione della maggior parte dei dazi doganali e la progressiva liberalizzazione degli scambi.

La Comunità Montana si affianca all’impegno di Coldiretti in un’azione tesa a sensibilizzare Governo e Parlamentari italiani per chiedere loro di non votare a favore della ratifica dell’accordo e di impedirne così l’entrata in vigore, privilegiando e salvaguardando gli interessi dei consumatori e degli agricoltori, minati dall’eliminazione di tutte quelle barriere, anche sulla sicurezza alimentare, che fino ad oggi stanno tutelando i nostri consumatori. In gioco anche il valore, la tutela e l’originalità del Made in Italy già oggetto di contraffazione in tutto il mondo.
Con questo accordo si correrebbe infatti anche il rischio di prodotti con standard di sicurezza sanitaria lontani da quelli strettissimi di casa nostra. La Comunità Montana Valtellina di Sondrio, condividendone totalmente le posizioni, intende impegnarsi a sostengo dell’importante azione della Coldiretti.
Nella stessa seduta, la Giunta ha approvato, per chiederne il finanziamento con fondi interreg, il progetto SINBIOVAL (Sviluppo sinergico dell’agricoltura biologica in Valtellina e Val Poschiavo) attraverso il quale la Comunità Montana intende promuovere e valorizzare l’agricoltura biologica in Valtellina, in sinergia con la Val Poschiavo e la Regione Bernina, mediante un’azione coerente con la vocazione della montagna, la sua tradizione e la necessità di stabilire modelli di produzione e di consumo sostenibili: l’agricoltura quale elemento identitario del territorio, la sua conservazione ed il suo sviluppo.
Con questo progetto si intendono creare le condizioni per una significativa conversione al bio delle aziende produttrici e trasformatrici, diffondendo la cultura del bio tra gli operatori turistici e i consumatori. Mentre i partner elvetici proseguiranno con il progetto 100% Bio Valposchiavo, per la Valtellina si tratta di innescare una svolta significativa negli indirizzi produttivi del settore primario, della trasformazione e nei sui rapporti con il settore turistico. L’obiettivo è quello di accrescere la conoscenza e la diffusione del biologico mediante attività di informazione e formazione rivolta a tutti i soggetti della filiera - dal produttore al consumatore - ed attivare un centro del biologico della montagna alpina ed un biodistretto territoriale. Le azioni sono volte anche ad incrementare la competitività e la capacità di esportazione dei prodotti agricoli mediante la promozione e la comunicazione che culminerà nella prima fiera del biologico della montagna alpina.
L’agricoltura biologica, oltre ad essere coerente con l’immagine di naturalità della montagna e garantire maggiormente il consumatore, assicura sostenibilità ecologica ed economica al sistema, rappresentando così una grande opportunità; da qui lo stimolo ad aziende produttrici e trasformatrici di optare al regime biologico e promuovere intese tra le due vallate.

Il Presidente
Tiziano Maffezzini

Economia