Farina: difendere la Popolare di Sondrio

“Azionisti e correntisti della Banca Popolare di Sondrio sono già datempo a rischio, ancor di più con le novità introdotte dal DecretoCrescita in vigore dal 1 maggio. La trasformazione coatta a cui stiamoassistendo di tutte le banche popolari in Spa e la regola ‘un’azione, unvoto’, nel caso della Popolare di Sondrio sarebbe particolarmentedannosa perché lascia campo aperto alla sempre maggiore ingerenza deifondi speculativi e di interessi estranei alle dinamiche e alla curadell’economia del territorio. Questo processo in atto è un unicum europeo: nessun altro Paese ha mai imposto percorsi simili alle sue banche. Anzi Germania e Francia, pur se in forme diverse, hanno difeso il carattere e rispettato l’autonomia delle loro banche popolari che sono da sempre custodi dei risparmi dei correntisti e degli azionisti del territorio”.
E’ il commento di Giovanni “Gianni” Farina, candidato del PD alle Elezioni europee nella circoscrizione Nord Ovest. “Per questi motivi è necessario bloccare subito la conversione in società per azioni della Popolare di Sondrio prevista nel Decreto crescita 
(Nostra nota: che prevede la scadenza al 2020 anzlchè al 2019, data entro la quale dovrebbe essere fatta la trasformazione in Spa, appetita dai fondi non dai soci. Aggiungiamo che la Popolare non è sola ma nella stessa situazione c'è quella di Bari ma i suoi dirigenti han detto che procederanno una volta rafforzato il capitale).
E’ urgente che nella conversione in legge del Decreto Crescita da parte delle Camere si trovi il sistema per riequilibrare una situazione che, ancora una volta, lede i diritti e gli interessi dei risparmiatori”. “La banca di Sondrio – conclude Farina - è solida e redditizia, unica mutua con un attivo di 8 miliardi di euro che non è ancora diventata Spa: per questo giustamente soci e manager locali, io con loro, abbiamo da subito osteggiato la riforma. Non svendiamo un tesoro che per i valtellinesi è sempre stato un punto di riferimento costante”.

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