DECRETO - GLI INTERVENTI DEL GOVERNO SU TAXI, FARMACISTI E ALTRO SONO ASSAI MENO BELLI E MENO LIBERALIZZANTI DI QUANTO SEMBRI. MA VANNO NELLA DIREZIONE GIUSTA

Non credo però che il governo abbia la possibilità di continuare su questa strada perché la coalizione che lo esprime non è una alleanza riformista, liberale e coraggiosamente innovatrice

Probabilmente ha ragione Tremonti, gli interventi del governo su taxi, farmacisti e altro sono assai meno belli e meno liberalizzanti di quanto sembri. Ma vanno nella direzione giusta. E questa è la cosa importante. Perché l'Italia è un paese ingessato, chiuso da corporazioni, in cui non si fa un passo senza l'appoggio di qualcuno. Il qualcuno può essere un partito, un sindacato, una associazione sportiva, un potente di turno, ma è sempre qualcuno, e mai l'assunzione, la promozione, il trasferimento o l'incarico sono dovuti a ciò che dovrebbe contare, il merito. Questo è il male antichissimo dell'Italia che oggi riesplode più forte che mai e che fa scappare i giovani, spinge all'estero gli imprenditori migliori, ammazza la competitività, il coraggio, l'innovazione. Qualunque cosa rompa o diminuisca le corporazioni, da quella più innocente, dei tassisti, a quella più pericolosa, dei parlamentari, è benvenuta. Per questo il governo ha fatto bene.

Detto questo va subito aggiunto che non credo che il governo abbia la possibilità di continuare su questa strada. Non credo perché la coalizione che lo esprime non è una alleanza riformista, liberale e coraggiosamente innovatrice. Vi sono delle spinte positive, che vengono dai veri riformisti, ma vi è la grande palude della sinistra radicale, e vi è lo spezzettamento, la rissosità dei piccoli partiti, che dà a ciascuno il potere di veto. Sinora si è trattato di misure giuste sì, ma piccole, e che colpiscono un elettorato di altra provenienza. Ma pensate possibile un provvedimento che affronti veramente il nodo delle cooperative?

La verità è che questa politica, lo svecchiamento dell'Italia e la rottura delle corporazioni, avrebbe bisogno di quel grande partito liberaldemocratico che in Italia non è mai nato. I laburisti inglesi non avrebbero mai fatto quello che ha fatto la Thatcher (anche se Blair ha il grande merito di averla continuata) . L'Italia avrebbe bisogno di una Thactcher riveduta e corretta. Non pretendiamo che lo faccia la sinistra. Siamo noi liberaldemocratici che abbiamo questo compito.

Il commento di tutti è che il centro destra in cinque anni non ha fatto nulla di quello che ha fatto Bersani in poche settimane. E' vero. E non l'ha fatto perché un partito liberaldemocratico non c'è, perché Forza Italia, che avrebbe dovuto esserlo, è una azienda paralizzata dagli interessi della Fininvest, e perché Berlusconi, Fini e Casini sono ormai più che dei capipartito dei potentati che si guardano con sospetto e si paralizzano a vicenda. E allora lasciatemi fare un sogno: che dalle ceneri della sconfitta (il centrodestra ha perso tre volte in tre mesi, politiche, amministrative e referendum) nascano non gruppuscoli e spezzoni, ma un grande e unico partito liberaldemocratico. Chiamatelo partito dei moderati o delle libertà, non mi interessa. L'importante è che non sia una succursale di Arcore o una spartizione tra tre o quattro potentati, ma sia un movimento di popolo, di base, con poche regole precise al suo interno (primarie dal sindaco al premier) e poche idee chiare all'esterno: lotta alle corporazioni chiuse nell'economia e quindi liberalizzazioni; lotta alle corporazioni chiuse nella politica e quindi riforma elettorale contro il Parlamento nominato dall'alto e contro il frazionismo; ripristino della legalità e quindi applausi ai giudici che arrestano chi ruba, anche se è un politico; ritorno all'Europa, senza la quale siamo dei piccoli provinciali.

Il progetto del partito unico del centro destra è stato sinora una chiacchiera o una provocazione. Naturalmente se fatto male, solo per estendere il potere di qualcuno, è una presa in giro. Ma perché non cominciamo a chiederci se invece può essere una cosa seria? Perché non ne parliamo? Perché non mi scrivi che cosa ne pensi? Per ora è un sogno, lo ammetto. Ma ricordo una bellissima frase di un pensatore inglese, "solo realizzando i suoi sogni l'uomo diventa grande".

Mario Segni

PS.: Stamane passo per piazza Montecitorio e trovo che è trasformata in una specie di fortezza. Decine di auto blindate, nugoli di poliziotti e carabinieri. Mi avvicino a un ufficiale dei carabinieri (gentilissimo) e gli chiedo che cosa è successo. Mi risponde che in una cerimonia alla Camera vi è Napolitano. Gli faccio osservare che mi sembra eccessivo, che la gente protesta giustamente, e mi dice non è lui a dare gli ordini. Ha ragione naturalmente. Ma non sarebbe il caso che i nostri politici cominciassero a rendersi conto che certe misure di sicurezza sono addirittura ridicole? Non è anche da qui che si modernizza e si cambia il paese?

Mario Segni
Economia