2 10 PER CONFINDUSTRIA SONDRIO L'ACCESSO AL CREDITO PER LE IMPRESE IN PROVINCIA DI SONDRIO È PIÙ SEMPLICE CHE ALTROVE

9 febbraio 2010 - Buone notizie in materia di accesso al credito dai nuovi esiti della ricerca sul rapporto banca-impresa condotta da Confindustria Sondrio. All'indagine, giunta alla sua seconda edizione dopo quella della scorsa primavera, hanno risposto 60 aziende associate, un campione significativo ben distribuito sui settori produttivi e sulle dimensioni d'impresa. Aziende costrette a fare i conti con la crisi, come confermano sia le indicazioni raccolte sui risultati economici del 2009 (oltre la metà delle imprese dichiara fatturati in calo rispetto al 2008 e solo il 10% registra una crescita del giro d'affari), sia le prospettive di business per il 2010: il 47% delle imprese non prevede crescita ed il 18% si aspetta addirittura un ulteriore calo. Sul fronte del credito, tuttavia, i dati sono confortanti: la grande maggioranza - oltre il 90% delle aziende intervistate - non si è vista ridurre i fidi nell'ultimo semestre, e tra quelle che

hanno chiesto nuovi affidamenti ben 9 su 10 sono state accontentate, almeno parzialmente, dalle banche. "Sono risultati che ci fanno piacere perché testimoniano l'esistenza sul nostro territorio di un rapporto molto positivo fra aziende industriali ed istituti di credito" - commenta il Presidente di Confindustria Sondrio Paolo Mainetti - Confrontandomi con i colleghi delle altre province lombarde raccolgo segnali molto meno rassicuranti, quasi di scontro fra aziende e banche. Qui da noi funziona diversamente: il sistema creditizio locale è una grande risorsa per la provincia di Sondrio, cerchiamo di tenercelo stretto". Anche sotto il profilo delle garanzie l'indagine presenta esiti soddisfacenti: l'88% delle imprese, infatti, non ha ricevuto richieste di maggiori garanzie da parte degli istituti, un

dato ancora migliore di quello rilevato la scorsa primavera, quando ci si era fermati al 78%. E se la moratoria sui mutui non ha riscontrato adesioni massicce (solo il 20% delle aziende dichiara di avervi aderito), la ragione è da ricercarsi nella solidità patrimoniale che contraddistingue il piccolo capitalismo familiare del nostro territorio. Unica nota parzialmente stonata quella delle spese bancarie, che due aziende su tre segnalano in aumento rispetto al recente passato facendo spesso riferimento agli oneri sostitutivi delle commissioni di massimo scoperto. Infine, si rilevano deboli segnali di deterioramento nella filiera dei pagamenti: le imprese che dichiarano un incremento degli insoluti superiore al 10% sono cresciute dal 18% al 23%."Complessivamente possiamo ritenerci molto soddisfatti, anche se una ricerca non può essere rappresentativa di ogni singolo caso aziendale" - prosegue Mainetti - "Siamo

comunque fiduciosi che le imprese che hanno avuto attriti con il sistema bancario possano presto recuperare un rapporto di costruttiva collaborazione. La nostra Associazione è sempre disponibile a fornire assistenza in tal senso".

I risultati dell'indagine sono stati presentati da Confindustria Sondrio al tavolo del credito gestito dalla locale Prefettura e, per il tramite di Confindustria Lombardia, inoltratiall'osservatorio creditizio regionale coordinato dalla Prefettura di Milano.

Fulvia Canovi

Fulvia Canovi
Economia