CONSUMI DI BENI DUREVOLI, LOMBARDIA MAGLIA NERA: -12,7%

Per quabto riguarda Sondrio il passivo del 10,3% rispetto al 2019 è quello meno pesante dell’intera Lombardia, ma il budget medio familiare resta comunque il più basso (2.412 euro).

 dati dell'Osservatorio Findomestic fotografano il crollo delle auto nuove (-22,2%) e l’esplosione dell’IT (+28,8%): in regione acquisti per 12,318 miliardi di cui 4,2 in provincia di Milano. A Monza-Brianza la spesa media più alta (2.960 euro per famiglia); a Sondrio il passivo meno pesante (-10,3%); a Brescia la contrazione del reddito più marcata (-3,1%). 

Il crollo del mercato dell'auto (-22,2% di spesa da parte dei privati nel segmento del nuovo e -14,7% in quello dell'usato) trascina al ribasso la spesa in beni durevoli delle famiglie lombarde nel 2020: il calo del 12,7% rappresenta la flessione più ampia (-10,3% la media nazionale) rilevata dall’Osservatorio dei Consumi Findomestic, realizzato in collaborazione con Prometeia. Al contrario, il comparto dell’information technology fa segnare una straordinaria accelerazione del 28,8% sull'onda della digitalizzazione degli ambienti domestici innescata dalla trasformazione in chiave smart del lavoro e dello studio. «La contrazione dei consumi di durevoli a quota 12,318 miliardi non ridimensiona il ruolo di locomotiva d’Italia della Lombardia - commenta il responsabile dell’Osservatorio, Claudio Bardazzi -. Il reddito pro capite, nonostante un calo del 2,5%, si assesta a 23.320 euro ed è secondo soltanto a quello del Trentino Alto-Adige. Nel paniere dei durevoli, i lombardi hanno speso di più rispetto al 2019 sia in elettrodomestici (+2,7%) che in articoli di elettronica (+5,7%), ma hanno ridotto gli acquisti per mobili (-12,8%) e telefonia (-3,4%)».

L’ANALISI PROVINCIALE. «Le province con una dinamica migliore della spesa complessiva in durevoli rispetto alla media lombarda sono Sondrio (-10,3%), Brescia (-11,8%), Cremona (-11,9%) e Bergamo (-12,0%), mentre Milano è perfettamente in linea con il dato regionale (-12,7%) - sottolinea Bardazzi -. Fanno peggio Como (-12,9%), Lecco (-13,0%), Varese (-13,1%), Mantova (-13,2%), Pavia e Lodi (entrambe -13,3%) e, infine, Monza e Brianza (-14,2%). In termini di spesa, secondo i calcoli dell’ Osservatorio Findomestic, nel 2020 una famiglia lombarda ha destinato all’acquisto di beni durevoli 2.696 euro, vale a dire 348 euro in più rispetto alla media nazionale. Il primato spetta a Monza-Brianza che, con 2.960 euro per famiglia, occupa il terzo posto nella graduatoria di tutte le province italiane, preceduta da Modena e Trento. Decima nella classifica nazionale è Varese (2.874 euro), seguita da Cremona (2.827 euro), Lodi (2.814 euro), Como (2.802 euro), Lecco (2.726 euro) e Pavia (2.723 euro). Al di sotto della media regionale si collocano Mantova (2.672 euro), Brescia (2.667 euro), Milano (2.606 euro), Bergamo (2.585 euro) e Sondrio che, con 2.412 euro, è 54esima nella graduatoria delle 107 province italiane»

MILANO. Il capoluogo lombardo è la provincia con il reddito per abitante più elevato del Paese: 28.004 euro (in decrescita del 2,6%). Nel 2020 i milanesi hanno destinato all’acquisto di beni durevoli 4,159 miliardi di euro (ovvero 2.606 euro per famiglia) contro i 4,765 miliardi del 2019, come certifica l’Osservatorio Findomestic. Le famiglie meneghine hanno speso 1 miliardo e 48 milioni per l’acquisto di auto nuove (-23,4%), 1 miliardo e 82 milioni per quelle usate (-15,5%) e 121 milioni per i motoveicoli (-0,2%). Il mercato degli elettrodomestici ha toccato i 297 milioni (+3,1%) e quello dell’elettronica di consumo è aumentato del 7,2% raggiungendo 127 milioni. Crescita record nel quadro regionale per l’IT: +32,4% per un valore di 181 milioni. Segno negativo, invece, per la telefonia (-3,3% a quota 404 milioni) e per i mobili (-13,1% per 899 milioni).

BRESCIA. Il reddito pro capite dei cittadini della provincia di Brescia è arretrato del 3,1% (il calo più marcato in Lombardia) slittando a 19.241 euro. La spesa complessiva per i beni durevoli nel 2020 è stata di 1,468 miliardi (2.667 euro a famiglia) rispetto agli 1,663 miliardi dell’anno precedente, come rilevato dall’Osservatorio Findomestic. Nel settore della mobilità, le auto nuove hanno alimentato un mercato da 380 milioni (-21,0%), di poco inferiore a quello delle auto usate (395 milioni con una perdita del 13,9%). Più contenuto è stato il calo per i motoveicoli: -2,1% per 35 milioni totali. Nell’ambito dei beni per la casa, la crescita del 26,9% ha portato l’IT a 56 milioni, mentre elettrodomestici (106 milioni) e elettronica di consumo (44 milioni) sono aumentati rispettivamente del 2,7% e del 4,6%. La telefonia ha subito una contrazione del 2,7% per un valore complessivo di 123 milioni. Il comparto dei mobili ha perso l’11,7% (comunque la flessione più contenuta nel quadro regionale) retrocedendo a 328 milioni.

BERGAMO. In provincia di Bergamo nel 2020 il reddito pro-capite è scivolato a 20.254 euro con un decremento di 3 punti percentuali. La spesa per beni durevoli delle famiglie bergamasche è stata di 1,231 miliardi, pari a 2.585 euro a famiglia (-12,5%). L’anno scorso sono stati spesi 326 milioni di euro per le auto nuove (-21,3%), 333 milioni per quelle usate (-11,9%) e 38 milioni per i motoveicoli (-5,4%). L’Osservatorio Findomestic ha registrato aumenti significativi nei principali segmenti della tecnologia legata all’abitare: +22,5% per l’IT (45 milioni), +2,7% per l’elettronica di consumo (36 milioni) e +1% per gli elettrodomestici (90 milioni). Pesanti, invece, i cali per i mobili (-12,7%, 265 milioni) e per la telefonia (-3,7%, 98 milioni).

MONZA-BRIANZA. Il reddito pro-capite dei cittadini della provincia di Monza e Brianza nel 2020 è diminuito del 2,5% attestandosi a 24.860 euro. Rispetto al perimetro dei beni durevoli, l’Osservatorio Findomestic ha calcolato che il territorio provinciale di Monza e Brianza è quello con la spesa media familiare più elevata dell’intera Lombardia (2.960 euro per 1,128 miliardi totali), nonostante una contrazione del 14,4%. Sul fronte della mobilità, gli acquisiti hanno subito un forte ridimensionamento: il mercato delle auto nuove è sceso a 320 milioni (-24,1%) e quello delle auto usate a 291 milioni (-17,2%). Si tratta dei passivi più pesanti dell’intera Lombardia. Il mercato dei motoveicoli ha registrato una perdita del 6,7% raggiungendo appena i 30 milioni. Negativa anche la dinamica di mobili (-12,1%, 239 milioni) e telefonia (-3,3%, 89 milioni). Le note positive arrivano dall’IT, che ha toccato i 46 milioni con una crescita del 28,7%, dall’elettronica di consumo (+4,3% per 33 milioni) e dagli elettrodomestici (+2,9% per 80 milioni).

VARESE. In provincia di Varese nel 2020 il reddito pro-capite è calato del 2,2% (21.876 euro) e la spesa per i beni durevoli è diminuita del 13,3% (1,123 miliardi pari a 2.874 euro a famiglia). Gli autoveicoli, come rilevato dall’osservatorio Findomestic, continuano a rappresentare la voce di spesa più consistente per i varesini, a dispetto della debolezza dei mercati: -19,7% per le auto nuove (345 milioni), -16,3% per quelle usate (287 milioni) e -6% per i motoveicoli (29 milioni). In linea con le tendenze nazionali e regionali, i cittadini della provincia di Varese hanno destinato le proprie risorse specialmente allo sviluppo tecnologico della casa: l’IT è aumentata del 28,1% (94 milioni), l’elettronica di consumo del 6% (33 milioni) e gli elettrodomestici del 2,6% (76 milioni). Segno meno per la le telefonia (-4,3% a quota 88 milioni) e, soprattutto, per i mobili (-13,3% per 228 milioni complessivi).

COMO. Il decremento dell’1,9% ha portato il reddito pro capite dei comaschi a 21.025 euro. Il giro d’affari dei beni durevoli in provincia di Como nel 2020 è stato di 740 milioni con una perdita del 12,9%. Particolarmente negativo, come attesta l’Osservatorio Findomestic, l’andamento di mercato delle auto nuove: -20,8% per 228 milioni in tutto. Profondo rosso anche per le auto usate (-13,6% per 175 milioni) e per i motoveicoli (-10,3% a 23 milioni). Tra i beni per la casa, sono state pesanti le perdite nel comparto dei mobili, che non è andato oltre i 158 milioni (-13,4%). Al contrario, hanno preso il volo gli acquisiti IT (+26% per 24 milioni totali), elettronica di consumo (+7,2% per 23 milioni) e elettrodomestici (+2,1% per 51 milioni). In sofferenza, invece, la telefonia con un - 4% che ha fatto scivolare il mercato provinciale a 59 milioni.

PAVIA. In un contesto generale di recessione, la provincia di Pavia è riuscita a limitare i danni con una flessione del reddito pro capite dell’1,6%. Lo scorso anno i pavesi hanno speso in beni durevoli 684 milioni, vale a dire il 13,3% in meno rispetto al 2019. Il passivo più ampio - secondo i dati dell’Osservatorio Findomestic - ha riguardato le auto nuove: -23,1% per una spesa totale di 192 milioni. Un valore analogo a quello delle auto usate: 191 milioni con una contrazione del 13,5%. E per i motoveicoli, con un mercato da 14 milioni, la perdita è stata dell’11,7%. L’altra faccia del 2020 è rappresentata dai beni per la casa: gli elettrodomestici hanno raggiunto i 45 milioni (+3%), l’IT 24 milioni (+28,2%) e l’elettronica di consumo 18 milioni (+5,2%). Male i mobili (-13,1%), che sprofondano a quota 144 milioni, e la telefonia (-3,3%), in arretramento a 56 milioni.

MANTOVA. In provincia di Mantova, nel 2020, il reddito per abitante è calato del 2,5%: con 19.146 euro è il secondo più basso della Lombardia. Le famiglie mantovane hanno speso in media 2.672 euro in beni durevoli per un giro d’affari di 468 milioni, che si è assottigliato del 13,2%. Come per gli altri territori della regione, le peggiori performance di mercato - registrate dall’Osservatorio Findomestic - riguardano la mobilità: -24% per le auto nuove (111 milioni totali), -14,7% per quelle usate (122 milioni) e -19,3% per i motoveicoli (10 milioni). Anche le vendite di mobili risultano in grave perdita: -12,9% con una spesa che si è ridotta a 114 milioni. Nel settore della telefonia, Mantova ha limitato il passivo a -2,2% (44 milioni). Gli acquisti della popolazione virgiliana si sono concentrati sui segmenti tech: l’IT ha compiuto un balzo in avanti del 27,4% (18 milioni), l’elettronica di consumo è aumentata del 4,6% (14 milioni) e gli elettrodomestici sono cresciuti del 3% (34 milioni).

CREMONA. Nel 2020 il reddito pro capite dei cremonesi ha subito una contrazione dell’1,7% slittando a 20.945 euro: una perdita contenuta rispetto alla media regionale del 2,5%. I dati dell’Osservatorio Findomestic dimostrano che la spesa per beni durevoli in provincia di Cremona è scesa a 443 milioni (ovvero 2.827 euro a famiglia) con un arretramento dell’11,9%. La parte del leone è toccata all’IT con un’accelerazione del 27,8% che ha spinto il mercato a quota 15 milioni. Bene anche le vendite di elettrodomestici (+2,6% per 31 milioni totali) e di elettronica di consumo (+5,1% per 13 milioni). Negativo l’andamento di tutti gli altri comparti, in particolar modo quello dei motori: -21% per le auto nuove con una spesa di 121 milioni, -11,9% per le auto usate con un giro d’affari di 120 milioni, -6,1% per i motoveicoli con un fatturato di 10 milioni. Tra i flop anche i mobili (-12,2% per 97 milioni complessivi) e la telefonia (-4,7%), peggior risultato in regione, per 37 milioni totali).

LECCO. Con un reddito pro capite in decrescita del 2,6% (22.578 euro), la provincia di Lecco l’anno scorso ha speso in beni durevoli 400 milioni di euro (-13%), vale a dire 2.726 euro a famiglia, come risulta dai numeri dell’Osservatorio Findomestic. Il dato più pesante - sia in valore assoluto che in termini percentuali - è quello relativo agli acquisti di auto nuove: 112 milioni di euro in tutto per un crollo del 21,4%. L’intero comparto della mobilità risulta in discesa, con le auto usate a 106 milioni (-14,1%) e i motoveicoli a 11 milioni (-11,9%). Le famiglie lecchesi hanno tagliato anche le spese per i mobili e per la telefonia, calate rispettivamente del 13,7% (84 milioni) e del 4,1% (34 milioni). Per la provincia di Lecco vale il trend rilevato negli altri territori lombardi: a crescere nel 2020 sono stati i beni tecnologici, con l’impennata di IT (+27%, 13 milioni) ed elettronica di consumo (+6,7%, 12 milioni) e i buoni risultati degli elettrodomestici (+2,6%, 29 milioni).

LODI. Reddito pro capite a 20.350 euro (-2,4%) e consumi di beni durevoli a 279 milioni (cioè 2.814 euro a famiglia) con una diminuzione della spesa del 13,3%, la seconda più marcata nel quadro regionale. La provincia di Lodi ha chiuso il 2020 con numeri che rispecchiano la situazione di difficoltà economica generalizzata e testimoniano la trasformazione dei bisogni familiari. La conferma arriva anzitutto dal netto incremento dei numeri nel comparto IT: +26,6% per un fatturato di 10 milioni. Allo stesso modo sono cresciuti gli acquisiti di elettrodomestici (+2,6% per 19 milioni) e di elettronica di consumo (+3,8% per 8 milioni). Per il resto il bilancio 2020 del territorio lodigiano riserva dati negativi, a partire dalla spesa per le auto, sia nuove (22,6% per 81 milioni totali) che usate (-15,3% per 72 milioni). In tema di mobilità, cala anche il mercato dei motoveicoli (-6,1% per 8 milioni). La perdita è a doppia cifra per il comparto dei mobili: -11,8% con una spesa che si ferma a 60 milioni. La telefonia, invece, lascia sul campo il 3,3% con un volume d’affari di 22 milioni.

SONDRIO. In ambito regionale, Sondrio è la provincia con il reddito pro capite minore: 18.729 euro, in flessione del 2,5% nel 2020. Le famiglie del territorio - come emerge dall’Osservatorio Findomestic - hanno concentrato in beni durevoli una spesa di 194 milioni: il passivo del 10,3% rispetto al 2019 è quello meno pesante dell’intera Lombardia, ma il budget medio familiare resta comunque il più basso (2.412 euro). La provincia di Sondrio è quella dove il mercato delle auto nuove ha retto meglio, con un passivo del 14,7% ed una spesa complessiva di 40 milioni. I sondriesi hanno speso di più in auto usate: 55 milioni, dato comunque in calo del 15,3%. Sul fronte dei motoveicoli, invece, il fatturato di 5 milioni ha patito una contrazione del 3,9%. Il segno più brilla nel panorama dei beni per la casa, con la crescita di elettrodomestici (+3,1% per 16 milioni), elettronica di consumo (+5,8% per 6 milioni) e soprattutto IT (+24,6% per 7 milioni). Sono diminuiti, infine, gli acquisiti di mobili (-12,7%, 47 milioni) e di prodotti di telefonia (-4,1%, 19 milioni).

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