2021: + d'un mln di ettari gestito con QdC® – Quaderno di Campagna®

Il software digitale che permette di registrare tutto ciò che avviene in campo, dalla semina alla raccolta, raggiunge un importante traguardo, confermando il ruolo strategico della raccolta dati per una maggiore ottimizzazione del lavoro e delle risorse

Le 7 regioni con più ettari gestiti con  QdC® – Quaderno di Campagna® e che hanno dimostrato una maggiore propensione all’agricoltura digitale sono state Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia, Veneto e Abruzzo.

Faenza, aprile 2022 - Si parla sempre di più di agricoltura digitale e i dati confermano che l’utilizzo degli strumenti innovativi che l’agricoltura 4.0 mette a disposizione dell’agricoltore sono sempre più utilizzati. È quanto avviene con i software che permettono di registrare la storia del prodotto dalla semina al campo, come QdC® – Quaderno di Campagna® che supera il traguardo del milione di ettari nella campagna 2021.

 “L’agricoltura moderna – afferma Ivano Valmori, Ceo di Image Line - sfrutta sempre più i dati per analizzare, pianificare e ottimizzare le attività di campo.  Ma per applicare l’agricoltura digitale serve una materia prima essenziale, i dati raccolti in campo dagli agricoltori. Per elaborare i dati essenziali di un’azienda agricola sono sufficienti alcune informazioni di base che, per rispettare la norma, devono già essere raccolte attraverso QdC® – Quaderno di Campagna®”.

I dati richiesti oggi dal legislatore, sono raccolti dall’agricoltore grazie all’ultizzo di QdC® – Quaderno di Campagna® e riguardano i dati aziendali (dati anagrafici e di geolocalizzazione), i dati della coltura (specie, varietà, tecnica colturale, disciplinare o capitolato adottato), i dati fisiologici (come la data di semina o la data di fioritura), i dati operativi (epoca, tipo di operazione svolta, prodotti impiegati) e i dati produttivi (data di raccolta). Ma i veri “centri di smistamento” di tutte queste informazioni, dal 2022, saranno i Centri di Assistenza Agricola - CAA. La normativa vigente prevede che i dati di QdC® – Quaderno di Campagna® facciano  parte del fascicolo aziendale, entrando a far parte dei criteri di “condizionalità” per potere accedere ai finanziamenti pubblici.  “È per questa ragione che QdC® sta sviluppando le procedure che permettono all’agricoltore di fornire i dati al proprio CAA di riferimento, nel rispetto del “tracciato record” che il Ministero – continua Ivano Valmori”.
Le aziende agricole che oggi usano QdC® – Quaderno di campagna® sono oltre 12000. Ma non tutte hanno scelto di usarlo direttamente ed in autonomia. Molti imprenditori agricoli si avvalgono della collaborazione di terzi che si occupano di “gestire” i dati in nome e per conto delle aziende agricole.  Si tratta di consulenti (agronomi, agrotecnici e periti agrari), distributori di mezzi tecnici (consorzi, rivenditori privati e centri cooperativi), organizzazioni di produttori (OP), cantine (sociali e private), oleifici e altre industrie agrarie. Tutti per fornire supporto alla produzione sostenibile della materia prima alla base delle eccellenze dell’agroalimentare Made in Italy.  
In un contesto quindi in cui i dati rilevati in campo assumono un ruolo sempre più determinante per il mercato è importante chiarire che l’unico proprietario dei dati dei propri campi è l’imprenditore agricolo. Lui si assume la responsabilità di ciò che scrive in QdC® – Quaderno di Campagna® e che firma. Essendo il proprietario dei dati può decidere di farli gestire a terzi (è la stessa cosa che succede per le altre imprese che delegano i commercialisti a gestire la contabilità). I dati, solo previa autorizzazione dell’azienda agricola, possono poi essere forniti agli altri attori della filiera, in particolare a quanti sono a valle della filiera, come i centri di conferimento dei prodotti agricoli per diventare la base di comunicazione con i consumatori.

Le 7 regioni con più ettari gestiti con il QdC® – Quaderno di campagna® e che hanno dimostrato quindi una maggiore propensione al digitale sono state Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia, Veneto e Abruzzo. Mentre le 7 provincie con il maggiore numero di ettari sono state Firenze, Pavia, Ferrara, Cremona, Bologna, Ravenna e Vercelli.

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