PIEBALGS: AVANTI CON LE RINNOVABILI. E SULL’ITALIA SOLLECITA RAPIDITA’

Nel 2030 il petrolio sarà ancora la principale fonte di energia in Europa, ma la domanda di questa fonte energetica del Vecchio continente sarà soddisfatta per il 90% dall'import da Paesi terzi: anche per questo, nel frattempo, è importante riflettere su altre fonti energetiche, compreso il nucleare. È quanto ha detto il commissario Ue all'Energia, Andris Piebalgs, durante un suo intervento alla conferenza dei Mari del Nord in Norvegia, appuntamento biennale che fa il punto sull'industria europea degli idrocarburi.

Secondo Piebalgs in futuro la domanda di energia dell'Europa sarà soddisfatta solo se oltre al petrolio e al gas si svilupperanno nuove risorse alternative. La strategia europea, contenuta nel Libro Verde sull'energia pubblicato da Bruxelles lo scorso marzo, prevede che l’Ue punti “alle fonti alternative al petrolio e al gas, come le energie rinnovabili, il carbone e il nucleare”.

Le fonti rinnovabili, secondo Piebalgs, non solo riducono il problema delle emissioni dei gas serra, ma limitano anche la dipendenza dagli idrocarburi importati, contribuendo così a proteggere l'Europa dalle oscillazioni dei prezzi dell'energia.

A proposito del dibattito sull’energia apertosi nel nostro Paese, Piebalgs si è dichiarato “favorevole a che l’Italia diventi un hub energetico, ma è ancora molto lontana dallo status di hub energetico per l’Europa cui ambisce, anche a causa della lentezza con cui vengono realizzate le infrastrutture”. Per il commissario europeo quella italiana sarebbe “un’ambizione eccellente, ma siamo ancora molto lontani e poi bisogna essere più veloci”. Certo, “ci sono degli sviluppi” nei collegamenti con il continente africano, “ma se facciamo un paragone tra le velocità con cui Italia e Spagna costruiscono le infrastrutture energetiche, vediamo che l’Italia è ancora dietro alla Spagna”.

Quindici – Federutility

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