CARO-PETROLIO, ALLARME FEDERCONSUMATORI E IMPRESE SU BONUS

Il prezzo del petrolio “supera” le stelle, impennandosi sopra il 90 dollari al barile. Secondo Federconsumatori questi aumenti porteranno ad un nuovo esborso annuo di quasi 290 euro. «Purtroppo il greggio arrivato a livelli da record non potrà che causare delle uscite impreviste», spiega Rosario Trefiletti, presidente della Federconsumatori. «Luce e gas aumenteranno, certo, e lo faranno in misura lievemente maggiore rispetto alle previsioni di Nomisma Energia - aggiunge - secondo i nostri calcoli queste due voci da gennaio 2008 costeranno rispettivamente 10 e 28 euro in più all´anno per un totale di 38 euro. Non dimentichiamo però che gli ultimi rincari hanno portato ad un incremento ulteriore di circa 41 euro. A questi dati dobbiamo sommare - dice ancora Trefiletti - i prossimi, inevitabili ritocchi per la benzina e il gasolio». Tutto questo al netto dei probabili nuovi rincari dei listini spinti verso l´alto dalla corsa del petrolio sui mercati negli ultimi giorni.

Una buona notizia arriva dal taglio del 20% sulla bolletta elettrica per le famiglie bisognose e i malati che utilizzano apparecchiature salvavita. Lo prevede la bozza del provvedimento sulle fasce sociali a cui applicare facilitazioni: le famiglie interessate sono circa 5 milioni.

La riforma della tariffa elettrica sociale per gli utenti domestici e' una misura necessaria per venire incontro alle famiglie effettivamente disagiate, ma l'onere che ne deriva pero' non puo' e non deve ricadere sulle bollette delle imprese: e' il commento delle sei Confederazioni delle Piccole e Medie Imprese aderenti al Progetto Energia Intelligente per le PMI (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Confapi, Confagricoltura) sulla bozza di provvedimento sulle fasce sociali prevista dal decreto legge sulla liberalizzazione del mercato elettrico varato il primo luglio. E in una nota congiunta le Organizzazioni spiegano che i meccanismi previsti per il recupero tariffario dell'onere derivante dalla suddetta agevolazione genererebbero pesanti ricadute sui prezzi dell'energia elettrica sostenuti dalle imprese italiane - gia' chiamate a contribuire alla copertura di altri meccanismi incentivanti, tra cui il CIP 6, le fonti rinnovabili e il risparmio energetico - e soprattutto causerebbero, per l'effetto moltiplicatore dell'Iva, una ingiustificata forma di doppia tassazione. Le sei Confederazioni auspicano che si trovi un meccanismo di trasferimento del costo dell'agevolazione sulla fiscalita' generale al fine di evitare un aggravio che, per le sole PMI rappresentanti circa il 50% dei consumi elettrici nazionali, ammonterebbe a circa 200 milioni di euro.

QUINDICI - FEDERUTILITY

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Economia