L’ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI COSTA IL 35% IN PIU’

Fra il progetto e la sua realizzazione, produrre energia da fonti rinnovabili “in Italia costa il 35% in più rispetto agli altri Paesi industrializzati”. E il nodo è “negli extracosti”, quei costi invisibili cioè “che gravano sul sistema e che di fatto rendono difficile lo sviluppo della filiera nazionale delle rinnovabili”. Per l'energia dal “vento e dall'idroelettrico sulla produzione italiana gravano oneri aggiuntivi fino al 40%, per le biomasse e il fotovoltaico almeno il 20% in più”. A tracciare lo scenario è stato il presidente dell'Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili (Aper), Roberto Longo, che ha sottolineato come “oneri compensativi, sindrome di Nimby (not in my back yard), incertezza nei tempi e nelle procedure degli iter autorizzativi, costi di allacciamento alla rete, sovracanoni ai Bim (bacino imbrifero montano), mancanza di una filiera industriale nazionale” sono alcuni dei motivi e degli “esempi delle criticità di cui soffre il sistema” nazionale. Longo, che ha aperto a Roma, nella sede del Gse, il convegno “Produttori e istituzioni a confronto sui costi di generazione degli impianti a fonti rinnovabili”, ha quindi presentato uno studio sui costi di investimento e delle diverse scelte tecnologiche condotto dal Dipartimento di Energia Elettrica dell'Università di Padova guidato da Arturo Lorenzoni.

Lo studio, commissionato da Aper all’Università di Padova, fotografa il costo industriale effettivo, cioè quanto costa alle imprese produrre energia da fonti rinnovabili senza gli extracosti. Secondo lo studio, la maggior parte delle tecnologie verdi ha un costo di produzione fra gli 11 ed i 15 centesimi di euro a chilowattora. Le grandi centrali idroelettriche con un 'basso salto d'acqua', come quella dell'Enel di Isola Serafini lungo il corso del Po e che usa l'acqua che fluisce sul fiume, ha un costo di 11,6 centesimi al chilowattora, l'eolico connesso in At 13,6, il chilowattora prodotto da un grande impianto fotovoltaico costa 41 centesimi, mentre sale a 50,1 centesimi quello prodotto da una minicentrale domestica. “Rimuovere gli extra oneri che gravano sul sistema e che di fatto rendono difficile lo sviluppo di una filiera italiana delle rinnovabili attraverso interventi legislativi mirati e una corretta campagna di informazione che coinvolga Istituzioni scientifiche, Enti locali e consumatori, significa abbassare il costo di produzione dell'energia rinnovabile, attualmente superiore del 35% rispetto al costo reale in assenza di extra oneri, e concentrare in Italia risorse produttive e competitivita' internazionale” ha affermato Longo.

QUINDICI - FEDERUTILITY

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