VINI E PRODOTTI AGROALIMENTARI LOMBARDI PROMOSSI SUI MERCATI DEL MONDO DALLA REGIONE - DIREZIONE AGRICOLTURA

Marmellate valtellinesi in Cina

I vini di Lombardia e i prodotti agroalimentari lombardi sono oggetto di una forte promozione all’estero, grazie all’attività della Regione Lombardia – Direzione Agricoltura, in sinergia con l’ICE (Istituto Commercio Estero).

Per la seconda volta la Regione Lombardia ha partecipato dal 10 al 12 maggio al SIAL di Shangai svoltosi presso il New International exhibition Center.

Una manifestazione che ha richiamato almeno ventimila visitatori e che ha permesso di far conoscere le produzioni di qualità della Lombardia. Hanno partecipato diverse aziende vitivinicole come Decordi, Provenza, Morenica e Ca’de Frara e numerose aziende di prodotto agroalimentari, come Auricchio, Colombo, Latterie Virgilio, Mico, Zanetti, Torrefazione POLI, Andrini Marmellate, Vis, Sari Distilleria, Befood.

In crescita costante, il Sial è l’evento che manifesta il sempre più diffuso interesse da parte del mercato cinese per i prodotti alimentari di qualità di provenienza europea.

I consumatori cinesi che più apprezzano vini, prodotti caseari e tipicità made in Italy, sono giovani benestanti appartenenti ad un ceto medio alto, che vogliono distinguersi grazie ad uno stile di vita di classe sicuramente i prodotti Made in Italy danno loro un modo per farlo.

I dati indicano la Cina come uno dei mercati più promettenti per i vini ed i prodotti agroalimentari di qualità. Con 100 milioni di abitanti, che hanno una capacità di spesa simile ai consumatori occidentali e un prodotto interno lordo che aumenta di circa l’8% ogni anno, le prospettive commerciali cinesi sembrano buone ed infinite.

Soprattutto sembrano interessanti quelle zone già “occidentalizzate” come Shangai, dove si stima vivano venti milioni di persone, con un reddito medio di circa 5.500 euro al mese.

I riscontri da parte del nostro Istituto di Commercio per l’Estero (Ice) sono altrettanto incoraggianti, anche se le esportazioni di prodotti italiani sono ancora molto ridotte.

L’Italia si pone come il trentesimo fornitore di prodotti agroalimentari in Cina, con una quota che nel 2006 è stata dello 0,32%, pari a 68,26 milioni di dollari (fonte Ice Shangai).

Nel giro di un anno però le esportazioni sono aumentate di quasi il 50% e le richieste di olio, vino, formaggi e acqua minerale sono in fortissima crescita.

Per questo ICE lavora su diversi fronti per promuovere i prodotti e la tradizione enogastronomica italiana puntando sugli opinion leader, sulla formazione di chef locali e cercando di creare un rapporto intenso e costante con gli importatori.

Vinicola Decordi, di Mottabaluffi (Cr) ha partecipato per il secondo anno alla “missione” in Cina organizzata dalla Regione Lombardia – Direzione Agricoltura.

“Ci siamo solo ‘affacciati’ sul mercato cinese – spiega Alessandro Decordi – due anni fa e lo stiamo presidiando, abbiamo partecipato alla visita di Romano Prodi a Canton, siamo entrati sul mercato di Honk Kong, tramite la Camera di Commercio Italiana e quest’anno tornati al SIAL di Shanghai con le idee senz’altro più chiare, ma anche comprendendo che il mercato cinese così allettante per le capacità di spesa della nuova classe di benestanti, rivela numerose difficoltà.

Innanzitutto i numeri dell’importazione, che alla fine si riducono (secondo i dati Carrefour che è il massimo importatore del Paese) ad un container per produttore. Inoltre le barriere tariffarie e la complessità delle procedure, nonché l’immaturità dei canali distributivi locali, creano degli ostacoli.

In secondo luogo bisogna comprendere che a parte in alcuni grandi centri come Shangai e Pechino, nel resto della Cina esiste una grande ignoranza verso l’Occidente.

Non esiste ad esempio la parola “vino d’uva”, perché la loro tradizione contempla solo il vino di riso o i distillati d’uva. In pochi parlano l’inglese, ma senza dubbio il cinese ha una mentalità molto aperta e apprende rapidamente. La tradizione è ancora molto limitativa, soprattutto nel campo alimentare, non possiamo quindi imporre il tipo di cucina mediterranea e italiana, ma adattarla alle esigenze della tradizione cinese, che è quella di avere numerose portate, tutte insieme da condividere.

Ciò è in relazione anche al tipo di vino, quando si hanno davanti piatti di carne, pesce, riso, pasta e verdure, a volte un rosso è dominante e un bianco limitato.

Stiamo provando infatti con il nostro importatore ad introdurre il rosato, rigorosamente fermo, perché fino ad oggi i vini “sparkling” non attirano ancora l’attenzione, come è successo in Giappone, dove ad ogni occasione si stappano bollicine. Finora la richiesta da parte del mercato cinese, riscontrata anche al SIAL, dove sono passati tanti, ma tanti ristoratori, propende verso i vini rossi (80%).

Il mercato cinese ha le sue prerogative, a differenza di tanti altri nel mondo. Basti pensare che il cameriere all’interno del ristorante ha un ruolo predominante, perché consiglia i vini ed il cliente si lascia prendere sempre per mano, diventa quindi di routine “allungare” una “mancetta” al cameriere. D’altronde è un mercato anche poco trasparente, dove bisogna pagare ‘un costo d’introduzione’ verso l’importatore”.

Una scelta coraggiosa, data la poca propensione dei cinesi per i vini bianchi, è stata quella dell’az. Morenica Perla del Garda, che ha esordito quest’anno al Vinitaly con il suo primo Lugana. “Subito ricompensata – spiega Giovanna Grandini – perché se è vero che i vini bianchi sono ancora poco conosciuti, alle degustazioni del SIAL il nostro Lugana, che è molto strutturato e complesso, è piaciuto molto e ne sono state ordinate 40 mila bottiglie”.

Il mercato cinese diventa quindi una promettente realtà anche per i vini di Lombardia, ma anche per i prodotti agroalimentari si profilano diverse chance.

MARMELLATE VALTELLINESI IN CINA

Vis, marmellate e conserve di Valtellina, ha di recente partecipato, in veste di esportatore, al Sial in Cina, dove i numerosi operatori del settore hanno apprezzato i prodotti valtellinesi per la loro qualità e genuinità sia per la raffinatezza dei packaging con i quali sono stati presentati. Ma sono forse i formaggi lombardi che hanno fatto la parte del leone, come naturale abbinamento ai vini di Lombardia. Latterie Virgilio, caseificio del Mantovano, ha concentrato la sua promozione al SIAL con l’eccellenza dei formaggi DOP, come Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

“Nel corso della manifestazione – spiega Sara Saccagi, ufficio export Latterie Virgilio - la tendenza continua a premiare il Mascarpone Italiano, prodotto di punta della gamma Virgilio ottenuto da sole creme nazionali e già ampiamente apprezzato in molti Paesi dell’Estremo Oriente per la sua grande affinità con i palati asiatici”.

Un altro mercato, più tradizionale che sembra essere affascinato dai prodotti lombardi, è quello del Regno Unito, dove si registra +6% nelle vendite del vino.

La Regione Lombardia – D.G. Agricoltura , per il secondo anno, è stata presente alla London International Wine & Spirits Fair di Londra, presso il nuovo centro espositivo Excel, dal 22 al 24 maggio dove 28 aziende vitivinicole lombarde hanno potuto offrire le proprie produzioni di qualità ad un pubblico di operatori del Regno Unito ed esteri.

All’interno dello stand situato nell’area Italia, sono state offerte delle degustazioni, in collaborazione con la Provincia di Brescia, in cui sono stati proposti i vini delle aziende presenti abbinati prodotti di qualità lombardi quali Salamini alla Cacciatora, Mortadella Bologna, Grana Padano, formaggi della zona del Garda, Mieli e biscotti della tradizione lombarda.

Secondo una ricerca dell’ICE di Roma, il mercato del Regno Unito è al 6 posto per valore di esportazione per i vini lombardi con un aumento del 6,1% dal 2005 al 2006, rivelando l’alto interesse d’oltremanica per i prodotti lombardi. Anche questa iniziativa rientra in un più ampio programma di attività previste appositamente da Regione Lombardia - D.G. Agricoltura per promuovere e far conoscere il patrimonio di eccellenze agroalimentari del territorio nelle vetrine più importanti al mondo dell’agrofood e della ristorazione.

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