PIANO STRATEGICO DI SVILUPPO DEL TURISMO: LE OSSERVAZIONI DELLE REGIONI

Roma, 7 dicembre '12. Il Presidente Vasco Errani ha trasmesso al Ministro per il Turismo, Piero Gnudi, le osservazioni delle Regioni sul documento di sintesi Piano strategico di sviluppo del turismo, "Turismo Italia 2020". Il documento, predisposto dalla Commissione Turismo, coordinata dall'Assessore Mauro Di Dalmazio (Regione Abruzzo), è stato approvato dalla Conferenza delle Regioni tenutasi che si è tenuta il 6 dicembre 2012 ed è stato pubblicato integralmente sul sito: www.regioni.it (nella sezione "Conferenze").

Le Regioni giudicano "apprezzabile il metodo adottato, basato su un confronto aperto" e "condivisibile e pienamente auspicabile far riconoscere al 'turismo' l'importanza che gli compete, in quanto seconda industria del paese dopo il commercio (8,6% del PIL nazionale e 10% dell'occupazione)". E' quindi "apprezzabile l'analisi sulle criticità di sistema", ed è "corretto l'approccio seguito dal lato della domanda, volto a segmentare il mercato (per età, reddito, origine dei flussi) tenendo conto di alcuni megatrends in grado di dar conto delle più significative motivazioni di vacanza in atto: crescita domanda wellness-fitness; eno-gastronomia; turismo religioso; shopping; vacanza attiva, ecc.".

La Conferenza delle Regioni sottolinea però "il mancato approfondimento delle analisi e dei documenti prodotti negli ultimi anni dagli organismi comunitari, a cominciare da quelli prodotti dalla Commissione Europea" che "ha contribuito a determinare alcune lacune in merito alle prospettive di sviluppo del turismo italiano.

La Conferenza delle Regioni punta poi sulla necessità che il Piano Strategico Nazionale, per accelerare la sua mission anche di coordinamento e/o di raccordo delle politiche territoriali, permetta di arrivare ad una efficace governance del sistema, per questo "vanno definitivamente accantonate - in via pregiudiziale - le dispute in merito alle attribuzioni costituzionali con riferimento alla c.d. "competenza esclusiva". La Conferenza però "ritiene non utile, anche in termini di miglioramento dell'efficacia della governance del turismo, pensare ad una revisione del Titolo V della Costituzione che renda il turismo materia a legislazione concorrente tra Stato e Regioni, soprattutto in presenza di validi strumenti di concertazione Stato-Regioni cui far ricorso fin da subito.

Le Regioni "in questa fase di riorganizzazione e di proficuo lavoro sulle politiche del turismo", ritengono "fuorviante condurre una discussione sulle competenze tra Governo centrale e sistema regionale, così come desta forti dubbi che nel Piano Strategico si faccia richiesta di un Ministero con portafoglio". "L'idea di riportare in capo ad un Ministero la regolamentazione e l'incentivazione del settore è da ritenersi anacronistica e inopportuna".

Le Regioni invece puntano sulla possibilità di "utilizzare al meglio gli strumenti di raccordo interistituzionale che la normativa già prevede, a cominciare dalle varie forme di intesa e di accordo" tra Governo, Regioni ed enti locali, concertate prima nel "Comitato permanente per il coordinamento della materia del turismo, sede deputata alla preventiva definizione delle politiche di settore".

Quattro le priorità individuate dalle Regioni:

1. "una definizione chiara dei compiti e dei ruoli dei diversi soggetti pubblici in gioco";

2. "il rilancio del Comitato permanente del Turismo Governo - Regioni";

3. "la governance della promo-commercializzazione secondo il concetto della marca ombrello Italia con cui si concerta e definisce (l'anno prima per quello successivo) il Piano Nazionale per la comunicazione e promo-commercializzazione della marca Italia e i Piani Regionali delle azioni per mercati e prodotti, target specifici relativi alle singole marche turistiche regionali";

4. "gruppo di lavoro per la ricerca di finanziamenti europei, per quanto il turismo non figuri direttamente tra i settori finanziabili dalla programmazione europea 2014-2020, grazie alla sua trasversalità, è possibile attivare finanziamenti su altre misure".

Ma soprattutto la Conferenza delle Regioni - considerando l'intero assetto dato al Piano Strategico - ritiene necessario e pregiudiziale conoscere se e quali risorse il Governo intenda investire per realizzare le azioni in esso previste, la cui assenza vanificherebbe i lavori preparatori condotti fino ad ora".

Un tema specifico su cui concentrare l'attenzione è poi quello dell'internazionalizzazione: "è necessaria una chiara definizione di compiti e sinergie efficaci tra Regioni e livello centrale, individuando in ENIT il ruolo di coaching a servizio del sistema".

"Rispetto al tema dell'incentivazione delle imprese - sottolinea il documento della Conferenza delle Regioni - è quanto mai opportuna la valutazione di forme alternative al finanziamento diretto delle imprese stesse, soprattutto per gli aiuti agli investimenti ribadendo la necessità di creare un Fondo destinato alle piccole e medie imprese turistiche da scorporare dall'ambito del fondo per le PMI delle Attività Produttive, per favorire lo sviluppo e l'innovazione del settore turistico, facilitando l'accesso al credito degli operatori della filiera". "A questo proposito occorrerebbe rivedere, come già evidenziato al Governo in sede di coordinamento, le politiche relative alla tassa di soggiorno".

Quanto all'agenda "Turismo italiano 2020", il documento contiene spunti molto interessanti, ma le Regioni sottolineano tre temi su cui occorre maggiore chiarezza. "In primo luogo, è necessario affrontare il tema della nuova programmazione comunitaria dei Fondi strutturali 2014-2020". "In secondo luogo, anche in considerazione del fatto che il piano indica come fattore di attrattività da sviluppare l'organizzazione dei grandi eventi, è necessario approfondire il tema di EXPO 2015". Terzo tema da trattare nella prospettiva 2020 è "l'organizzazione dell'Osservatorio Nazionale del Turismo in relazione all'operatività degli Osservatori turistici regionali".

Le proposte delle Regioni prevedono, insomma, tre livelli di strategia che potrebbero essere ulteriormente sviluppati:

a) un livello più meramente nazionale e con azioni di base e precompetitive: politiche del credito, dei finanziamenti e di defiscalizzazione; politiche di omogeneizzazione dell'IVA (anche con riferimento ai Paesi europei concorrenti); politiche ed azioni specifiche per i visti internazionali; azioni di coordinamento delle attività internazionali delle Regioni e delle Province Autonome sui grandi mercati mondiali, agendo con il Sistema Italia e definendo un ruolo nuovo e strategico di ENIT; politiche dei trasporti e sistema dell'intermodalità nazionale ed internazionale anche in ordine alla rete degli aeroporti.

b) un livello nazionale di sinergia con le Regioni e le Province Autonome per lo sviluppo della competitività: coordinamento e sviluppo della formazione turistica scolastica e professionale; incentivi allo sviluppo della qualità dell'offerta turistica con azioni mirate all'ammodernamento delle strutture ricettive e di innovazione tecnologica, con particolare attenzione alla riduzione dell'impatto ambientale delle attività turistiche ed alla loro funzionalità per persone con esigenze speciali; azioni per migliorare la qualità della fruizione del patrimonio artistico e culturale da parte del turista; definizione congiunta della problematica delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative; azioni mirate all'aumento della sicurezza nei luoghi di villeggiatura e di turismo in generale; creazione di rapporti stabili ed affidabili con i tour operator internazionali; armonizzazione dei sistemi di classificazione delle strutture ricettive; rapporti con la Commissione Europea.

c) un livello differenziato di politiche nazionali destinato a sostenere le Regioni e le Province Autonome: politiche mirate per tematismi turistici; politiche mirate per tematismo e per aree mercato con una differenziazione in relazione alle specificità, al dinamismo, alla capacità ricettiva; strategie di coordinamento delle azioni di sviluppo dei sistemi turistici interregionali; iniziative promozionali dei tematismi turistici (cicloturismo, golf, ecc.) anche a carattere interregionale, per mercati obiettivo.

Il documento integrale all'indirizzo:

http://www.regioni.it/it/show-piano_strategico_di_sviluppo_del_turismo_l...

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