Energia: 1) Zuccoli: Censurabile l'atteggiamento di Parigi. Temo conseguenze per Edison. 2) Occorre un Piano energetico nazionale

ZUCCOLI

Il braccio di ferro tra Italia e Francia “potrebbe mettere in discussione gli equilibri in Edison creando tensioni”. Lo dice a Il Messaggero Giuliano Zuccoli, presidente di Edison, controllata al 50% da Aem & soci e al 50% da Edf. “Sono convinto - continua Zuccoli alla guida anche di Aem - che il governo italiano farà delle riflessioni su Edison. E’ una situazione molto delicata, perchè l’Italia ha dato molto sull’uguaglianza dei rapporti e Parigi ha dimostrato che non c’è reciprocità”. Zuccoli rincara la dose. “Va censurata l’iniziativa del governo di Parigi di mettere un argine contro l’Enel perchè in Europa sono ammesse operazioni di concentrazione, mentre la Francia si muove in contrasto con le regole comunitarie e del libero mercato. Le aziende sono contendibili e il fatto che Suez sia stata blindata, non è un atteggiamento coerente”.

Il numero uno del gruppo energetico di Foro Bonaparte invece non vuol giudicare l’atteggiamento forse troppo attendista di Enel nel lanciare l’opa su Suez. “Evidentemente avrà fatto i suoi ragionamenti prima di muoversi”. Zuccoli non teme conseguenze, invece, su Atel, nel cui capitale c’è Edf e dove attende di salire dal 5,8% al 20%

PIANO

Occorre la realizzazione di un Piano energetico nazionale “che tenga conto delle necessità che il Paese ha di nuove infrastrutture, della diversificazione delle fonti energetiche primarie e della loro provenienza, nonché dell’indipendenza della gestione nelle infrastrutture di trasporto e stoccaggio”. E’ la principale proposta lanciata da Federutility al futuro Governo, espressa al convegno “Crisi energia: ipotesi di soluzione”, svoltosi nei giorni scorsi a Roma. Secondo Federutility occorre inoltre “potenziare le interconnessioni con l'estero per favorire le importazioni e quindi anche costruire rigassificatori, introdurre un'Autorità europea che sovrintenda ai gasdotti internazionali, sganciare il prezzo del gas dal petrolio e ridurre il cuneo fiscale sul prezzo del gas che, pesando per un 45% del prezzo finale, ha garantito finora all'erario entrate per 7,3 mld, di cui 5,4 mld vanno a gravare sul bilancio delle famiglie italiane”. Infine, viene proposta la realizzazione attraverso i Comuni di un sistema di protezione per le fasce sociali meno abbienti con la creazione di un fondo gestito da un’autorità indipendente.

“Occorre concordia tra Istituzioni.

Quindici-Federutility
Economia