9 10 24 TURISMO: LA VALTELLINA TIENE, TRA ALTI E BASSI. IMPRESSIONI POSITIVE PER IL MESE CENTRALE DELL'ESTATE

L'impressione è che l'onda lunga della crisi non si è affievolita e se in alcuni comparti della produzione qualche timido segnale di ripresa si sta avvertendo il turismo sembra avere qualche difficoltà in più.

Il quadro ancora non suffragato dai dati ufficiali parla di una stagione estiva che mostra una sostanziale stabilità dei flussi relativi alle presenze in Valtellina con risultati però eterogenei da località a località.

Solo due dati appaiono comuni a quasi tutte le realtà turistiche e non solo montane: l'accorciamento dei soggiorni e la difficoltà a trovare nuovi clienti per la concorrenza sempre maggiore e la vastità dell'offerta turistica che mette in competizione diretta di prezzo luoghi e proposte non solo analoghe ma anche completamente diverse tra loro. La Valtellina non deve confrontarsi solo con Trentino o Dolomiti, ma anche con il mare low-cost e le mete a medio raggio. È la rivoluzione del turismo dell'ultimo decennio che ha cambiato le modalità di vacanza delle persone. Si guarda il budget, si da una leggera preferenza a ciò che piace fare (agriturismo, sport, cultura, relax, ecc.) e poi si sceglie puntando spesso su luoghi anche molto diversi e distanti tra loro.

In questo quadro si deve inserire anche l'estate valtellinese che in base alle prime impressioni degli operatori non è andata male, il comparto ha decisamente tenuto seppure con qualche distinguo, buoni i risultati in alta valle con hotel pieni o quasi per il periodo di agosto, da Livigno a Bormio dalla Valdidentro alla Valfurva, anche se non si parla del classico pienone a cui forse si dovrà pensare sempre meno anche per i futuri ferragosto. In Aprica la stagione, pur discreta, è sembrata sottotono rispetto allo scorso anno, complice forse il tempo del Ferragosto che ha influito sulle presenze nelle seconde case, ma posti liberi c'erano anche in hotel. A Teglio soddisfatti gli hotel, pieni a Ferragosto, meno turisti invece negli appartamenti in affitto e nelle seconde case.

Nel tiranese si sente forte l'effetto Trenino Rosso, ma proprio per la fama della Ferrovia spesso sono turisti da toccata e fuga estrema che partono di mattina presto o in nottata, fanno il viaggio con il trenino e tornano a casa in bus senza lasciare significative ricadute in Valtellina. Diverso il discorso degli stranieri che scendono da St. Moritz e che a Tirano pranzano o visitano il paese, in questo caso la ricaduta c'è ma però spesso limitata alla sola ristorazione. In Valmalenco si nota un calo soprattutto dei privati, del turista "classico" che chiama in hotel e riserva la sua vacanza, crescono invece le presenze legate al turismo organizzato specialmente legato a proposte di attività sportive. Alla fine le presenze sono con qualche segno meno e qualche segno più che nel complesso si compensano. Soddisfazione in Valmasino nonostante il tempo che per una zona vocata all'escursionismo e al contatto con la natura è un handicap notevole, ma i turisti sono arrivati, grande afflusso nei fine settimana, ma buone nicchie anche negli altri giorni, si nota anche qui però lo scarso rinnovo della clientela, tornano gli habituèe.

In Valchiavenna a Madesimo alberghi soddisfatti anche se non si parla di pienone mentre cresce la domanda di appartamenti, a conferma forse di una minore disponibilità economica. Nel resto del territorio tiene, come un po' dappertutto in provincia, il week-end anche se non abbiamo assistito a veri e propri esodi con code infinite, sintomo di una contrazione anche di questo tipo di turismo che però torna molto significativo a settembre e ottobre per l'autunno "goloso" della Valtellina.

Pur in assenza di dati ufficiali ma dalle rilevazioni a campione su altre strutture turistiche diverse dalla ricettività alberghiera (B&B, Rifugi e Agriturismi) la situazione non si discosta dall'andamento generale e quindi con livelli pari a quelli dell'estate scorse con una situazione anche in questo caso disomogenea.

"Un estate tutto sommato discreta in una fase difficile per la società, l'economia, il comparto turistico, si pensi al fallimento di importanti TO e agenzie, ma che deve farci guardare avanti con la giusta preoccupazione e la consapevolezza che vi sono spazi d'azione per convincere il turista a venire o a ritornare in Valtellina - conferma Paola Bormolini Presidente del Consorzio Turistico Provinciale di Sondrio - e il concetto è semplice anche se di non facile traduzione nel concreto. Occorre proseguire e far leva sui mercati in crescita e faccio un esempio su tutti: il nostro territorio per la sua morfologia ci porta migliaia di biker che passano da nord a sud delle Alpi ed è a loro che dobbiamo offrire sempre più motivazioni per venirci a trovare".

"In attesa dei dati definitivi e ufficiali relativi agli arrivi e alle presenze - ha sottolineato l'Assessore al Turismo della Provincia di Sondrio Alberto Pasina - ci troviamo di fronte a segnali di una stagione che potrebbe dare maggiori soddisfazioni alle nostre località e agli operatori economici. Da diversi anni l'estate non offre più segnali di crescita alla montagna. In questa stagione tutte le realtà territoriali offrono ormai una vacanza o un soggiorno. La concorrenza è sempre più forte. Non ci sono però ricette facili o vie brevi; le località e gli operatori devono puntare sull'innovazione nell'offerta turistica e sui filoni in crescita che sono quelli legati al turismo enogastronomico, a quello del benessere in senso lato (termalismo ma anche riscoperta del territorio) e offrire un alternativa diversa come quella di praticare discipline sportive nuove e pulite (bike, nordic walking, trekking, escursionismo, sport d'acqua, etc.). A volte si tratta di proporre attività tradizionali ma con una veste nuova".

Andrea Gusmeroli

Andrea Gusmeroli
Economia