RINVIATO ENTRO GENNAIO IL FERMO NAZIONALE
Il fermo nazionale dell’autotrasporto, inizialmente proclamato dal 30 ottobre al 3 novembre, slitta in data da destinarsi, ma comunque entro il mese di gennaio.
È questa la decisione presa dal Cuna (Coordinamento Unitario Autotrasporto), la sigla che riunisce le numerose realtà sindacali che rappresentano la categoria: Confartigianato Trasporti, Confcooperative, Fai, Fiap/L, Sna/Casartigiani e Unitai.
“Le trattative in corso in sede romana – spiega il presidente della Fai (Federazione Autotrasportatori Italiani) della provincia di Sondrio Pierino Cotti - non sono bastate a scongiurare il preannunciato blocco, ma hanno portato solo a un rinvio”.
“Alla prima prova di attendibilità – fa sapere in una nota il Cuna – il Governo è caduto, venendo meno a quanto sottoscritto con le associazioni dell’autotrasporto nella trattativa svoltasi lo scorso 20 ottobre. L’intesa prevedeva che entro l’anno sarebbero state messe a disposizione le risorse, già stanziate con la Finanziaria 2006, per interventi sui premi Inail. Nel maxiemendamento presentato alla Camera si riscontra invece che mancano 42 milioni di euro, le disposizioni sulla spendibilità e la norma sulla neutralità fiscale sulle somme assegnate al settore”.
Le condizioni poste sul tavolo delle trattative dal Cuna, d’intesa con le altre associazioni dell’autotrasporto, al Governo prevedevano infatti “l’integrale rispetto degli impegni assunti”, in assenza del quale le organizzazioni sindacali avevano da subito preannunciato la loro intenzione di non sottoscrivere alcun accordo e di mantenere lo stato di mobilitazione del settore rinviando la data del fermo nazionale.
“Il senso di responsabilità e di unità del sindacato degli autotrasportatori – sottolinea Cotti – ha dunque fatto prevalere una linea che, se da un lato consente al Governo più tempo per dare attuazione a quanto concordato, dall’altro mantiene lo stato di agitazione degli operatori nei confronti dei quali le associazioni sono impegnate a portare risultati concreti e non promesse vane”. Nel protrarsi della trattativa, il sindacato si è riservato di “verificare il puntuale rispetto di tutti gli impegni che il Governo ha assunto con l’autotrasporto”.
CS