ART. "LEGGE FINANZIARIA: PER CONFARTIGIANATO “POSITIVA INVERSIONE DI TENDENZA, MA NON BASTA.

Copiamo la Germania per tagliare la spesa pubblica

“Nella Finanziaria si riscontra una positiva inversione di tendenza rispetto alla manovra economica dello scorso anno. Finalmente sembra esservi attenzione alle esigenze di semplificazione e di alleggerimento del carico fiscale espresse dalle piccole imprese. Ma non basta. Serve più coraggio per ridurre la spesa pubblica e per liberare risorse da destinare allo sviluppo e al rilancio della competitività del nostro sistema produttivo”.

Questo il giudizio espresso all’unanimità dalla Giunta Esecutiva di Confartigianato, riunitasi a Roma per esaminare la Legge Finanziaria 2008.

Secondo Confartigianato “il Governo ha compreso la necessità di voltare pagina rispetto al brutto capitolo in materia fiscale scritto con la Finanziaria dello scorso anno. Vanno nel senso auspicato dalla Confederazione la riduzione dell’Ires e la novità dell’ammissione opzionale a questo regime fiscale anche per le ditte individuali e le società di persone”.

Giudizio positivo anche per “il recepimento della richiesta di Confartigianato di semplificazione e forfetizzazione degli adempimenti e carichi fiscali per le imprese meno strutturate”. Altrettanto apprezzabile la riduzione della pressione fiscale che deriva dal taglio dell’aliquota Irap, così come le misure riguardanti la riduzione dell’Ici, il mantenimento delle agevolazioni per la ristrutturazione degli immobili e gli incentivi per interventi di risparmio energetico”.

Tuttavia, secondo la Giunta di Confartigianato “mancano ancora robuste misure strutturali per ridurre la spesa pubblica. Tagliare è possibile: basterebbe seguire l’esempio di un Paese come la Germania che, dal 1996 al 2006, è riuscita a ridurre l’incidenza della spesa primaria sul PIL di 2,8 punti, mentre l'Italia, nello stesso periodo, l’ha vista crescere di ben 4,6 punti”.

A questo proposito, forte preoccupazione è stata espressa in merito al decreto sul Protocollo sul Welfare che comporterà un innalzamento della spesa pubblica per finanziare l’abolizione dello scalone, oltre a contenere inaccettabili discriminazioni tra lavoratori autonomi e lavoratori dipendenti.

Quindi, a giudizio di Confartigianato, “per non vanificare gli effetti positivi di alcuni interventi previsti dalla Finanziaria, è necessario moltiplicare gli sforzi sul fronte delle riforme. Sono ancora troppi gli oneri e le complicazioni che impediscono alle imprese di agganciare la ripresa. Servono interventi decisi per tagliare davvero sprechi e inefficienze, per continuare a diminuire la pressione fiscale e burocratica sulle imprese, per realizzare le liberalizzazioni rimaste incompiute”.

CSA

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