Regione in campo a tutela dei frontalieri

Preoccupata reazione, e richiami, per l'approvazione dell'iniziativa svizzera «Contro l’immigrazione di massa»

Il BUR in data odierna (14.7) pubblica la mozione n. 265 concernente gli interventi

a tutela dei lavoratori frontalieri in Svizzera, approvata dal Consiglio Regionale nel testo che
così recita:
“Il Consiglio regionale della Lombardia considerato che
−− sono più di 50.000 i lavoratori lombardi cosiddetti «frontalieri » che ogni giorno attraversano i confini della Lombardia per andare a lavorare in Svizzera, principalmente nei Cantoni Ticino e Grigioni;
−− la quasi totalità dei frontalieri lombardi per quanto riguarda il Cantone Ticino proviene dalle province di Como e Varese; essi rappresentano rispettivamente il 40 e il 42 per cento del totale dei lavoratori frontalieri di nazionalità straniera presenti in Ticino; vi è inoltre una percentuale di lavoratori della provincia di Sondrio che si recano sia in Ticino sia nel Cantone Grigioni. I lavoratori frontalieri residenti nella provincia di Milano hanno, poi, raggiunto la soglia di 3.000 unità, con un tasso annuo di incremento che si colloca attorno al 12 per cento: il lavoro frontaliero va dunque configurandosi sempre più come questione che interessa la Lombardia nel suo insieme;
−− divenuto ormai un fenomeno strutturale del mercato del lavoro e un aspetto rilevante nei rapporti della Lombardia con la Svizzera, il lavoro frontaliero costituisce un importante contributo allo sviluppo di questi Paesi e rappresenta una elevata risorsa per l’economia delle province lombarde di confine;
appreso che
−− il giorno 20 giugno 2014 il Consiglio federale svizzero ha approvato il piano per l’attuazione del nuovo articolo costituzionale sull’immigrazione introdotto con l’iniziativa popolare federale «Contro l’immigrazione di massa» votata il 9 febbraio 2014. Il piano indica i principi fondamentali per l’elaborazione, entro la fine del 2014, dell’avamprogetto di legge attuativa e stabilisce di fissare tetti massimi e contingenti per regolare l’immigrazione in Svizzera a partire da febbraio 2017;
−− il piano determina anche che il numero dei frontalieri sia regolato da contingenti e che per tutti i permessi soggetti a contingenti si tenga conto del principio di preferenza alla manodopera locale;
−− a proposito dei lavoratori frontalieri il piano prevede che sia il Consiglio federale a stabilire tetti massimi e contingenti per frontalieri e che in aggiunta i Cantoni, nel quadro delle prescrizioni del diritto federale, abbiano la competenza di introdurre autonomamente limitazioni più severe al fine di proteggere il mercato del lavoro regionale (in particolare circa la verifica della preferenza agli Svizzeri e il controllo delle condizioni salariali e lavorative);
−− contemporaneamente all’approvazione del menzionato piano attuativo, il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento Federale di Giustizia e Polizia (DFGP), insieme al Dipartimento Federale degli Affari Esteri (DFAE), di presentare all’Unione europea la domanda già annunciata per l’adeguamento dell’Accordo di Libera Circolazione del 21 giugno 1999 che al presente regola l’accesso dei cittadini svizzeri ed europei ai rispettivi mercati del lavoro sulla base del principio di libera circolazione delle persone. Entro l’autunno, il Dipartimento Federale di Giustizia e Polizia sottoporrà al Consiglio federale anche un progetto di mandato negoziale con l’UE per l’adeguamento dell’Accordo;
ricordato che
−− la Regione Lombardia ha operato costantemente per incrementare i rapporti di buon vicinato e la cooperazione transfrontaliera e mantiene relazioni di collaborazione con le Autorità svizzere, in diversi campi quali infrastrutture e trasporti, sanità, sviluppo sociale, cultura, tutela ambientale, sviluppo dello spazio alpino anche in ottica macroregionale europea;
−− per un migliore sviluppo delle tematiche transfrontaliere e delle relazioni con le realtà confinanti e per contribuire ad affrontare in modo sempre più efficace gli affari di comune interesse il Consiglio regionale della Lombardia ha istituito una commissione speciale per i rapporti tra Lombardia, Confederazione Elvetica e Province Autonome; ribadito quanto espresso con propri precedenti atti
−− «la necessità di considerare elemento prioritario la tutela dei nostri lavoratori frontalieri, che costituiscono, tra l’altro, un elemento portante dell’economia e devono essere garantiti da ogni forma di discriminazione» (deliberazione del Consiglio regionale 6 dicembre 2011 – n. IX/299 «Mozione D.c.r. 1 luglio 2014 - n. X/404 “Il Consiglio regionale della Lombardia premesso che concernente accordi italo-svizzeri sui transfrontalieri e altre problematiche comuni»);
−− «di impegnare la Giunta regionale, a fronte dell’esito del voto tenutosi in Svizzera il 9 febbraio 2014 sull’iniziativa popolare federale «Contro l’immigrazione di massa», a rappresentare presso le competenti sedi istituzionali sia italiane sia europee:
−− l’importanza che riveste anche per lo sviluppo delle relazioni con la Confederazione Svizzera il principio della libera circolazione dei lavoratori, uno dei valori fondamentali dell’Unione europea per il cui ulteriore sviluppo il programma di lavoro della Commissione europea – anno 2014 – prevede l’adozione della Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alle misure intese ad agevolare l’esercizio dei diritti conferiti ai lavoratori nel quadro della libera circolazione dei lavoratori COM(2013)236 - 2013/0124 (COD);
−− la necessità che siano rispettati da parte elvetica gli impegni alla libera circolazione dei lavoratori, in particolare frontalieri, sottoscritti con l’Accordo tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea e i suoi Stati membri sulla libera circolazione delle persone del 21 giugno 1999 (gli articoli 2, 5 e 10.7 dell’Accordo e gli articoli 9, 15 e 17 dell’Allegato I), accordi finalizzati all’abolizione di qualsiasi discriminazione, fondata sulla nazionalità, tra i lavoratori per quanto riguarda l’impiego, la retribuzione e le altre condizioni di lavoro e improntati all’esigenza che, in caso di insorgenti difficoltà, si trovi il miglior rimedio nel concorde e leale sviluppo del principio di libera circolazione » (deliberazione del Consiglio regionale 25 marzo 2014, n. X/349 «Risoluzione concernente il programma di lavoro della commissione europea - Anno 2014 - e le politiche dell’Unione Europea di maggiore interesse per il tessuto socio-economico lombardo»); impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
−− a intervenire urgentemente presso il Governo nazionale affinché assuma, sia direttamente sia con le autorità dell’Unione europea, tutte le iniziative opportune e necessarie per la tutela dei lavoratori frontalieri in Svizzera e per lo sviluppo di rapporti economici fondati su cooperazione e reciprocità e sul principio di non discriminazione delle persone;
−− a rappresentare gli indirizzi della presente deliberazione agli interlocutori svizzeri in occasione dei futuri contatti istituzionali.”.

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