INCONTRO CONFINDUSTRIA - CREDITO VALTELLINESE

13 novembre 2012 - Banca e impresa: un binomio indissolubile che in Valtellina e Valchiavenna è sempre stato solido e produttivo, e continuerà ad esserlo anche in futuro. La conferma è arrivata da un incontro tra la Giunta di Confindustria Sondrio, presieduta da Paolo Mainetti, e il vertice del Gruppo Bancario Credito Valtellinese, rappresentato dal Presidente Giovanni De Censi e dall'Amministratore Delegato Miro Fiordi. Un confronto franco e a tutto campo, partito dal tema centrale dell'accesso al credito per l'industria locale e sfociato in una stimolante riflessione su presente e futuro dell'economia e delle società valtellinesi.

Il leit-motiv che ha caratterizzato l'incontro è stata la parola "insieme". Declinata in prima istanza sulla relazione banca-impresa ad evidenziare, come ha spiegato il Presidente Decensi nel suo intervento di apertura, che la banca è essa stessa un'impresa e vive le medesime difficoltà delle aziende. Ma subito allargata al modello di sviluppo della Valtellina, dove il mantenimento della Provincia è una conquista importante ma di per sé del tutto insufficiente: dovrà essere accompagnata da un grande sforzo di coesione di tutte le forze politiche, economiche e sociali del territorio, se non vogliamo diventare ancora più marginali di quanto siamo ora.

Il Presidente Mainetti ha esordito sottolineando il ruolo chiave che le banche del territorio hanno sempre rivestito per l'industria locale e la necessità assoluta che il loro sostegno non venga meno proprio ora che un gran numero di imprese sta soffrendo per problemi di liquidità, connessi al calo dei volumi di vendita e/o al deterioramento dei pagamenti nelle relazioni cliente-fornitore. È fondamentale che in questo momento difficile la provincia di Sondrio, deficitaria sotto tanti altri aspetti, valorizzi al massimo uno dei suoi asset più pregiati, la presenza delle banche del territorio.

L'AD Fiordi, nel rassicurare circa l'attenzione che il Credito Valtellinese continuerà a riservare alle aziende locali, ha spiegato come la crescita dimensionale della banca nei tempi recenti sia stata funzionale a garantire un bacino di raccolta sufficientemente ampio, così da scongiurare una riduzione degli impieghi per mancanza della materia prima, il denaro. Riduzione che il Creval non ha conosciuto grazie ad un impegno costante sulle erogazioni a famiglie e PMI, e che cercherà di evitare anche in futuro sebbene le scelte di regolamentazione finanziaria a livello europeo (Basilea 3) vadano esattamente nella direzione opposta. Il settore manifatturiero - hanno sottolineato i due banchieri - è stato storicamente importante per la provincia di Sondrio, ma lo sarà ancora di più nel prossimo futuro. Con la pubblica amministrazione costretta a ridimensionarsi, il turismo in una fase evolutiva che si deve ancora completare e l'edilizia impegnata in un momento di profonda ristrutturazione, è sulla manifattura e sul suo indotto che riposano le maggiori speranze di crescita economica del territorio.

Il Presidente Mainetti e gli altri imprenditori presenti hanno raccolto lo spunto, assicurando da un lato l'impegno del comparto industriale a rilanciare, anche attraverso l'azione di Confindustria, l'operatività e gli investimenti in provincia di Sondrio; e confermando, dall'altro, la necessità che le banche del territorio sostengano le aziende aiutandole a tenere duro, a conservare le posizioni in un mercato che diventa ogni giorno più difficile e - perché no - a cogliere le opportunità di crescita che si dovessero presentare

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