Sottofinanziato il sistema sanitario valtellinese

(e nostra nota)

Il  Senatore Fabio Rizzi, Presidente della Commissione Sanità della Regione Lombardia, in occasione di una recente visita all’Ospedale di Sondalo, in un intervista alla televisione locale ha dichiarato che la la provincia di Sondrio ha un finanziamento per la spesa socio sanitaria pro-capite inferiore alla media  regionale delle province lombarde.  Il sen. Rizzi, essendo  un medico,  ha un’ottima conoscenza del sistema socio-sanitario ed in particolare di quello provinciale, anche perché ha lavorato nei nostri ospedali.  Il dato del sottofinanziamento del nostro sistema socio-sanitario non é una novità  in quanto era già  noto da tempo.
Rispetto alla Valcamonica si ha una riduzione di circa il 20 per cento, pari a circa cinquanta milioni, ma se allarghiamo l’orizzonte alle altre province alpine il divario può passare dal 50 per cento della Val d’Aosta al 100  per cento di Trento e  Bolzano ( da 100 a 200 milioni in più per il sistema  socio sanitario  provinciale) .
Il sen. Rizzi ha avuto il coraggio di dire questa verità  che tanti sapevano ma nessuno  diceva. Ora alle parole dovrebbero seguire i fatti. Ed infatti si è  proposta un’agenzia della sanità per la montagna che interessa la provincia di Sondrio che riconosce finalmente la specificità  montana come previsto dalla Legge Del Rio.   L’Asl di montagna é  anche la proposta contenuta nel progetto del già presidente Sertori e fatto  proprio dall’attuale Presidente dell’Amministrazione Provinciale Della Bitta.   A dire il vero nel Libro Bianco sul riordino della sanità  lombarda la proposta della sanità  montana non compare ma la speranza che si ponga rimedio a questa dimenticanza come dalla dichiarazione di un autorevole esponente della maggioranza del Consiglio Regionale quale il Sen.Rizzi.  Pena un ulteriore impoverimento del nostro sistema socio-sanitario e una colonizzazione da parte delle realtà  a noi vicine ( fenomeno già in parte in atto se é vero che il tasso di fuga dai nostri ospedali é quasi il triplo rispetto agli anni novanta). In questo disegno  delineato, con  il sottofinanziamento della spesa socio-sanitaria locale ed una progressiva contrazione delle figure mediche ed infermieristiche, risalta la recente proposta del  Partito  Democratico della provincia di Sondrio   che preoccupato dei tagli lineari alla spesa socio-sanitaria attuati dal Governo e dalla Regione Lombardia  non trova altra migliore  soluzione che rivendicare  le risorse finanziarie del BIM  per rimpinguare la spesa socio-sanitaria sanitaria. Verrebbe da dire “ofelé fa el to mesté“ cioé Il BIM dovrebbe utilizzare le risorse finanziarie per la tutela del territorio  e la prevenzione del  dissesto idrogeologico che non sono mai troppe  e di estrema attualità  in questi  giorni di intense precipitazioni. Non si capisce perché il PD provinciale non chieda per la spesa socio sanitaria locale quello che é parametrato per le altre province lombarde per non dire delle altre province alpine e preferisca altre vie come quella  del BIM che dovrebbe avere altre sacrosante finalità  .  Viene il dubbio che la logica della lottizzazione non voglia disturbare gli equlibri esistenti.  Ma con questa logica non si fa gli interessi dei cittadini in particolare di quelli più deboli, come quelli che hanno bisogno di un sistema socio-sanitario efficiente.  E le risorse finanziarie si possono recuperare se é vero come é vero che in Lombardia l’apparato burocratico amministrativo é ridondante (maggiore del 12 per cento  rispetto all’8 per cento della media nazionale  e del 6 per cento rispetto  alla percentuale prevista dal Decreto Balduzzi) mentre il rapporto medici ed infermieri e posti letto   in Lombardia ( ed in provincia di Sondrio probabilmente lo è ancora di più) é tra le più basse a livello regionale ( a questo proposito è  illuminante l’analisi dell’economista Prof .Boccalatte sul Libro Bianco della Regione Lombardia). Oppure si potrebbero razionalizzare in Lombardia le offerte sanitarie in eccedenza  ( come le cardiochirurgie che sono il doppio che nella Francia con una popolazione di 7 volte inferiore). Purtroppo sembra ancora una volta prevalere la politicizzazione e le convenienze rispetto  alle cose logiche e giuste per riconoscere  alla nostra provincia e ai suoi abitanti  i diritti che nel settore socio-sanitario sono una realtà  in tutte le altre province. La speranza é che le forze politiche e sociali provinciali possano trovare un’unità  di intenti  su questo tema essenziale per la vita dei nostri cittadini  abitanti della montagna.

Nostra nota
Ci sono voluti anni e anni da una parte per rintuzzare iniziative della Regione tendenti ad assorbire in qualche maniera i BIM o comunque utilizzarne, almeno in parte, i fondi e dall'altra parte per far capire di non sprecare fondi freschi in spesa corrente. Non è del tutto così ma il concetto è stato recepito. L'idea di usare questi soldi per surrogare quelli che non arrivano fisiologicamente (per usare un termine medico) vogliamo sperare sia semplicemente un incidente di percorso... (ndr)

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gianfranco cucchi
Economia