I CANONI PIEMONTESI DI CONCESSIONE DELL'ACQUA MINERALE PER I PRODUTTORI SONO UNA FOLLIA - LA CAMPANIA

Tanto per vedere cosa succede da altre parti. Ma perché l'acqua per chi la imbottiglia è quasi gratis?

A un anno dall'entrata in vigore dei nuovi canoni regionali di concessione per le acque minerali, le imprese del settore fanno i conti: per l'ente si può prevedere un incasso superiore al milione. Entro il 20 gennaio le aziende sono chiamate ad autocertificare alla Regione i dati di produzione; entro il 31 gennaio, poi, devono comunicare se intendono versare il canone in una o in due rate (al momento le ipotesi sono fine luglio e fine gennaio).

Le aziende dovranno pagare, su quanto imbottigliato, 0,70 euro/ mc per quanto viene confezionato nella plastica e 0,35 euro/ mc per quanto finisce nel vetro. Sulla base dei dati produttivi, nei primi undici mesi del 2007 in Piemonte 14 aziende hanno imbottigliato circa 155,5 milioni di litri in vetro e 1.390 in plastica, per un totale che supera 1,5 milioni di mc d'acqua. Il gettito fino a novembre è quindi calcolabile in 1.027.451 euro, circa 1.100.000 su base annua. Il bilancio regionale 2008 prevede la ripartizione del 35% alla Regione, 35% ai Comuni, 30% alle Comunità Montane. La destinazione, comunque, nelle volontà dell'ente è ambientale, legata alle risorse idriche e al loro utilizzo. «Voglio ricordare a chi continua a definirla come tale - dichiara Nicola de Ruggiero, assessore regionale ad ambiente e risorse idriche - che il canone sulle acque minerali non è una tassa, bensì un diritto all'uso in concessione di un bene pubblico, di una risorsa di tutti, che deve essere salvaguardata e mantenuta nelle migliori condizioni possibili. Inoltre è uno strumento per garantire i territori di produzione dell'acqua, per un ritorno sulle partite di carattere ambientale. Anche le altre Regioni stanno adottando provvedimenti analoghi, spesso di maggiore entità economica rispetto al Piemonte».

Contro i diversi regimi tariffari imposti dalle Regioni insorge Mineracqua, l'associazione nazionale dei produttori che chiede uniformità nel trattamento impositivo e che ha presentato un ricorso all'Antitrust sulla situazione in particolare del Veneto. «Riteniamo che misure eccessive rispetto alle Regioni vicine - spiega Ettore Fortuna, presidente di Mineracqua - si traducano in distorsioni della concorrenza; ad esempio, 3 euro/mc previsti in Veneto causano un aumento al consumo del 10% per le etichette di primo prezzo, non è accettabile. Consideriamo giusto pagare l'acqua, ma in modo omogeneo nelle diverse Regioni: non si può fare impresa senza regole comuni, tanto più dove (come in Piemonte) si garantisce occupazione in montagna e in aree depresse. Siamo d'accordo a fare gli interessi economici dell'ente, ma si consideri che facciamo anche quelli del territorio: in Piemonte la concertazione funzionò, a fronte di una proposta iniziale (5 euro/mc) che francamente sarebbe stata una follia».

E INTANTO LA CAMPANIA TASSA L'ACQUA MINERALE

L'acqua minerale sarà tassata in Campania. Lo ha deciso il consiglio regionale, che ha approvato il bilancio di previsione e la finanziaria 2008. L' articolo 54 della finanziaria regionale stabilisce che i produttori debbano corrispondere "un diritto proporzionale pari a 0,05 euro a metro cubo per l'acqua minerale imbottigliata in vetro e di 0,20 euro per la minerale non imbottigliata in contenitori di vetro".

I titolari di concessioni per le acque minerali e di sorgente inoltre "sono tenuti a contribuire agli oneri diretti ed indiretti dei Comuni per le opere di adduzione, imbottigliamento e trasporto delle acque minerali".

La tassa relativa "potrà essere adeguata ogni due anni con provvedimento della giunta regionale".

Quindici - Federutility

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