Via la Camera di Commercio? Cosa fuori di testa!

Secco “no” all’abolizione delle Camere di Commercio da parte dell’ente camerale di Sondrio e del sistema imprese valtellinese

Unanime coro di dissenso verso la non tanto ventilata abolizione, almeno “virtuale”, delle Camere di Commercio da parte del governo Renzi. La riforma della Pubblica Amministrazione nell’ottica di una razionalizzazione e riorganizzazione degli enti e di tagli sprechi,  prevede infatti l’eliminazione dell’obbligo per le aziende di iscrizione all’ente camerale con le ovvie deleterie conseguenze per i bilancio degli enti camerali. “La Camera di Commercio di Sondrio è presente e attiva sul territorio dal 1803, molto prima delle Regioni, traducendo i diritti pagati dalle imprese in azioni di sostegno alle stesse e dello sviluppo locale, applicando quindi appieno il federalismo” – ha ricordato con forza e orgoglio il presidente Emanuele Bertolini nell’aprire l'ultima sua conferenza stampa sul tema della riforma delle Camere di Commercio e della posizione del sistema imprenditoriale provinciale. Presenti infatti i Presidenti di tutte le associazioni di categoria: Alberto Marsetti (Coldiretti), Cristina Galbusera (Confindustria), Gionni Gritti (Confartigianato), Marino Del Curto (Confcommercio), Attilio Tartarini (Confcooperative),  uniti nel dire “no” a una riforma che non produrrebbe alcun effettivo risparmio per lo Stato mentre causerebbe un grave danno per l’economia locale dove la Camera di Commercio si conferma un vero e proprio punto di riferimento.

Gionni Gritti, facendo chiaro riferimento alla già annunciata abolizione della Provincia, definisce “kafkiana” l’attuale situazione;  per Alberto Marsetti si tratta di “una delle tante riforme propinate dal governo senza valutazioni di merito” e aggiunge la preoccupazione che il territorio valtellinese diventi “terra di nessuno” mentre oggi è necessario più che mai fare squadra, come sottolinea Attilio Tartarini in vista dell’importante appuntamento di EXPO 2015. Pienamente d’accordo sulla necessità del mantenimento sul territorio dell’ente camerale Cristina Galbusera, che pone l’accento sull’altrettanta necessità di una sua riforma e Marino Del Curto per il quale si tratta di spot elettorali comunque dannosi lancia l’appello “fermate Renzi ”.  Dati alla mano il segretario generale Marco Bonat ha sottolineato l’impegno dell’ente camerale negli investimenti promozionali, prima voce di spesa del bilancio camerale che nel 2013 è aumentata del 13,67% rispetto l’anno precedente, nello specifico 2.335.000 euro su 56 progetti di cui hanno beneficiato 1.144 imprese. Inoltre anche nel 2013 è stata accantonata una quota sul progetto della nuova viabilità statale, pari a 1.250.000 euro. Il totale delle risorse destinate alla promozione economica nel 2013 è risultato maggiore dell’importo versato dalle imprese alla Camera: 3.585.000 euro contro i 2.996.000 di diritti annuali. Da qui la conclusione del presidente Bertolini per il quale è senza dubbio necessaria la riforma e la riorganizzazione degli enti camerali ma altrettanto “intollerabile il tentativo del governo di fare di tutta l’erba un fascio” sottolineando al riguardo come la  Camera di Commercio di Sondrio  abbia sempre ampiamente rispettato i parametri di legge. Già presentata al governo una proposta di “autoriforma” da parte di Unioncamere Lombardia, disponibile al confronto per una riforma reale e necessaria del sistema camerale basata su criteri di efficienza e di equilibrio economico-finanziario, sulla capacità di autofinanziamento e sulla incisività degli interventi a favore delle imprese.

          
 

Carla Paganella
Economia