FINANZIARIA: VIA LIBERA DA SENATO A PACCHETTO ENERGIA, FEDERUTILITY CRITICA

L'Aula del Senato ha approvato il pacchetto energia contenuto nella Finanziaria. Sono stati approvati gli articoli 30 (incentivi alle fonti energetiche rinnovabili), 30 bis (disposizioni riguardanti il prezzo del metano e i progetti a vantaggio dei consumatori di energia elettrica), 30 ter (norme per l'incentivazione dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili), 30 quater (norme per facilitare la diffusione di fonti energetiche rinnovabili), 30 quinquies (connessione degli impianti, acquisto e trasmissione dell'elettricità da fonti rinnovabili), 30 sexies (armonizzazione delle funzioni dello Stato e delle Regioni in materia di fonti rinnovabili), 30 septies (impianti fotovoltaici). Tra le norme approvate si stabilisce anche che i finanziamenti e gli incentivi Cip 6, che promuovono la realizzazione di impianti alimentati a fonti rinnovabili e assimilate attraverso la remunerazione dell'energia a un prezzo garantito, sono concessi ai soli impianti realizzati ed operativi e non a quelli autorizzati ma non ancora realizzati.

Federutility è critica, diffondendo le proprie opinioni in una nota divisa per punti, dichiara: Gli incentivi che vengono concessi alle fonti rinnovabili e assimilate sono concessi solamente a quelli “già in esercizio” escludendo quelli in corso di costruzione o addirittura già realizzati ed in fase di collaudo. Una norma decisamente contraddittoria al tentativo di aumentare la produzione da fonti rinnovabili.

Dichiarare che si è ottenuta la vittoria eliminando dalle incentivazioni gli impianti di incenerimento dei rifiuti è molto originale e fuori dalla realtà. Bruciare rifiuti per ottenere energia, consente di affrontare due problemi al tempo stesso. Basta vedere ciò che succede in Campania o in altre regioni.

Appare assolutamente utopistico e irrealizzabile l’obbiettivo di conseguire con Fonti Rinnovabili, entro il 2012, .il 25% del consumo interno lordo (dei consumi energetici nazionali , come scritto nel testo, a dimostrazione che chi lo ha scritto non sa di cosa stia parlando).

E’ certamente apprezzabile valorizzare la produzione distribuita,lo scambio per i piccoli impianti di produzione domestica ma contemporaneamente sarebbe stato necessario invitare l’AEEG ad aumentare le tariffe di vettoriamento per riqualificare le reti di distribuzione rendendole adatte a queste nuove realizzazioni.

Rifiutare ancora una volta di affrontare il problema delle produzione di energia elettrica da fonte nucleare è miope: anche durante il World Energy Congress a Roma (e si tratta di operatori, tecnici ed imprese provenienti da tutto il mondo) si invita a tenere ancora bene in considerazione il nucleare come uno dei modi per garantirsi energia elettrica a basso costo.

Infine attenzione al rischio ambientale.

Si parla di “generazione distribuita” (ovvero piccole centrali, fino a 200 kW, diffuse sul territorio) senza tener conto che l’effetto finale sarà un aumento della concentrazione di inquinanti nelle aree a maggiore densità. I piccoli impianti saranno autorizzati in modo semplificato e il controllo delle emissioni sarà a dir poco “artigianale”. Inoltre è probabile che la maggior parte dei microimpianti sarà alimentato a gas, aumentando la dipendenza dal metano e perdendo efficienza nella trasformazione energetica.

Quindici - FederutilitY

Quindici - FederutilitY
Economia