DL mangia banche, fra cui le nostre: dura reazione dell'Assopopolari

Cominciano le preoccupazioni in Valle.tra i dipendenti. Per fortuna il fronte del NO si sta allargando

Pubblichiamo la dichiarazione ufficiale del Direttivo - di cui fanno parte Banca Popolare di Sondrio e Credito Valtellinese - dell'Associazione fra le Banche Popolari ovviamente durissima nei confronti del Decreto Legge, a nostro avviso e come dimostrato, incostituzionale, approvato dal Consiglio dei Ministri non appena Napolitano si è dimesso e il successore non c'è ancora. Casuale o furbata? Ciascuno dica la sua. Tocca al Presidente provvisorio, Grasso, emanarlo, cosa che finora non ha fatto. Siamo in attesa della sua decisione. Da magistrato non potrebbe dimenticare la Costituzione che richiede per l'uso del Decreto-legge che vi siano condizioni di necessità e urgenza che non ticorrono per nulla nel caso nostto. Da politico non potrebbe dimenticare i condizionamenti politici ed in particolare lo schiaffo che prenderebbe il Governo se il Presidente provvisorio rimandasse indietro il D.L.  Tutto questo nello scenario che può spiegare, non giustificare, la scoperta del Consiglio dei Ministri. Ascia, accetta sulle Popolari pensando ad altra banca, non popolare, da salvare. A costo di vederle finire, come facilmente prevedibile, in mano straniera.

La nota ufficiale;

22/01/2015 - L’Associazione Nazionale fra le Banche Popolari, ritiene il recente d.l. del Governo, GRAVIDO DI CONSEGUENZE NEGATIVE SU RISPARMIO NAZIONALE E SU CREDITO FAMIGLIE PICCOLE MEDIE IMPRESE, per un Paese, come il nostro, privo d’investitori di lungo periodo in aziende bancarie e, non ultima, INGIUSTIFICATO E INGIUSTIFICABILE.

Il modello di banca territoriale non è risultato sostenibile al di fuori della banca cooperativa, vuoi nell’articolazione della banca popolare, vuoi della BCC. Non deve esserci una POLITICA ECONOMICA FINALIZZATA ESCLUSIVAMENTE A TRASFERIRE LA PROPRIETÀ DI UNA PARTE RILEVANTE DEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO ALLE GRANDI BANCHE INTERNAZIONALI.

Per queste ragioni l’Associazione e le Banche Popolari non lasceranno nulla di intentato, perché il D.L. venga meno e l’ordinamento giuridico continui a consentire a tutte le banche popolari di mantenere la propria identità.
Ove detti sforzi fossero coronati da successo, nondimeno le banche popolari continueranno con maggiore urgenza e determinazione a perseguire una ulteriore evoluzione del proprio ordinamento cooperativo (che è già per altro il più recettivo delle istanze di mercato, anche a livello europeo) ed a proseguire un processo di concentrazione, che hanno dimostrato di saper praticare in passato in misura, più elevata rispetto al resto del sistema.

Detto processo oggi segna il passo, non perché ostacolato dalla forma giuridica delle banche popolari, ma per l’avvento di regole e prassi di sorveglianza europee particolarmente avverse alle attività di finanziamento di famiglie ed imprese, e particolarmente severe verso intermediari che operano in paesi da lungo tempo in recessione e con elevato debito pubblico come l’Italia.

Diversamente, ove i nostri sforzi non andassero a buon fine, nulla sarà lasciato di intentato per proseguire comunque la propria missione di banca territoriale, finalizzata alla raccolta del risparmio, da destinare principalmente al credito verso le famiglie e le imprese, specie medio piccole, del medesimo territorio. Alle banche popolari, non mancherà il coraggio, la fantasia e la determinazione per proseguire la propria storia, anche in un contesto normativo pregiudizialmente e irragionevolmente avverso”.

http://www.assopopolari.it/it/paginaNews.php?ramo=news&div=comunicati&id...

BANCHE POPOLARI. STATISTICHE AL 30 GIUGNO 2014

Istituti di Credito 70   Totale Attivo (miliardi di EURO) 450  Sportelli 9.248   Provvista (miliardi di EURO) 425   Soci 1.340.000   Impieghi (miliardi EURO) 385   Clienti 12.300.000   Quote di mercato: Impieghi 24,6   Sportelli 29,3   Dipendenti 81.700   Provvista 25,3
 

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