INFRASTRUTTURE, 381 OPERE INCOMPIUTE: BRUCIATI IN BUROCRAZIA 1,82 MILIARDI

Ma nel 2019 erano 640 le opere bloccate e 4 i miliardi sprecati, colpa anche delle lungaggini burocratiche, con tempi di realizzazione che si alzano fino a raggiungere valori molto più elevati in Molise (5,7 anni), Basilicata (5,7 anni), Sicilia (5,3 anni) e Liguria (5,2 anni).  Alcune sono note in tutt’Italia, altre meno: sono le “incompiute”. La situazione è migliorata rispetto al 2019 quando tale numero era pari a 640 opere ed il valore economico era oltre il doppio: 4 miliardi di euro contro gli odierni 1,82 miliardi.A fare il punto della situazione è la Silvi Costruzioni Edili (www.silvicostruzioniedili.it) che tra i clienti, oltre a committenti pubblici ed istituzionali, annovera importanti Fondi Immobiliari per i quali ha realizzato “strip out” e ristrutturazioni globali di particolare importanza, come quella del Centro Direzionale AGIP di Roma in Via Laurentina/Via del Serafico.

«A caratterizzare la situazione italiana ancora troppe inefficienze, sprechi ma soprattutto procedimenti burocratici che nel nostro Paese sono molto farraginosi»sottolinea Gianni Silvi, CEO di Silvi Costruzioni Edili.

I dati sono stati elaborati a febbraio 2023 dagli analisti di Silvi Costruzioni Edili(Chief Research Officer il sociologo Alejandro Jantus per l’International Center for Social Research) aggregando le evidenze dell’Anagrafe delle Opere Incompiute aggiornate al 2022 dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il risultato è una aggiornatissima “Geografia 2023 delle Infrastrutture Italiane” in cui Silvi Costruzioni Edili (www.silvicostruzioniedili.it) fa il punto di una situazione non certo brillantissima, ma decisamente migliore rispetto a quella del 2019.

Oggi come allora, troviamo nelle stesse posizioni, ai primi posti della classifica: la Sicilia (al 36,2% con 138 opere incompiute, contro le 162 del 2019), la Sardegna (al 12,3% con 47, contro le 86 del 2019), la Puglia (al 7,1% con 27, contro le 54 del 2019) ed il Lazio (al 6,8% con 26, contro le 45 del 2019).

Migliora considerevolmente invece la Campania che passa dal quinto al quindicesimo posto (all’1,3% con 5 opere incompiute, contro le 41 del 2019). Mentre peggiora la Calabria che passa dal tredicesimo al quinto posto (all’5,2% con 20 opere incompiute, contro le 15 del 2019).

E —ma solo in quanto a posizione— peggiora anche la Lombardia che dall’ottavo sale al sesto posto, seppure le sue performance siano migliorare passando dalle 27 opere incompiute del 2019 alle attuali 19, pari al 5% sul dato generale.

Nella graduatoria della Silvi Costruzioni Edili, leader dal 1970 nella progettazione, costruzione, ristrutturazione e manutenzione di fabbricati, includendo immobili sottoposti a tutela delle Belle Arti, ad influire sul divario infrastrutturale (dalle 138 opere incompiute in Sicilia si arriva alle zero opere incompiute nella Provincia Autonoma di Bolzano e nella Provincia Autonoma di Trento) sono prevalentemente le lungaggini burocratiche, un po’ come è accaduto anche a livello dei cittadini per il Superbonus 110%.

I tempi di realizzazione delle grandi opere pubbliche, con una media nazionale pari a 4,4 anni, si alzano fino a raggiungere valori molto più elevati in Molise (5,7 anni), Basilicata (5,7 anni), Sicilia (5,3 anni) e Liguria (5,2 anni), mentre le regioni più virtuose sono Lombardia ed Emilia Romagna, dove le opere infrastrutturali sono terminate con maggior velocità: queste due regioni si posizionano infatti prime a pari merito con 4,1 anni di tempo medio di realizzazione.

Escludendo l’ambito statale/sovra-regionale, la Sicilia si classifica al primo posto anche per lo spreco in termini economici: 401,9 milioni di euro, pari al 22,1% del dato nazionale che somma 1,82 miliardi di euro.

E che dire dei nostri immobili?«Oltre 6 immobili su 10 sono obsoleti. Nel nostro Paese, dove il parco edilizio è composto per il 92% da edifici residenziali e per il restante 8% da immobili destinati ad altri usi, la maggior parte delle proprietà sono vetuste e potrebbero trarre un grande beneficio dalle ristrutturazioni, con l’obiettivo ideale di arrivare ad avere città più resilienti in un contesto, quello metropolitano, dove —secondo i dati Eurostat— vive oggi il 75% della popolazione» conclude Silvia Silvi, General Manager della Silvi Costruzioni.

Nelle grafiche ecco la graduatoria completa delle nostre regioni per numero di opere incompiute (www.icsr-net.com/goi2023_2.jpg) e per valore (www.icsr-net.com/goi2023_3.jpg).

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