1000 posti persi in provincia? No, di più!

Nei giorni scorsi si è posto l'accento sui mille posti di lavoro che sarebbero stati persi in provincia per via della crisi.

Non è così. Ai 1000 citati ne vanno aggiunti parecchi altri, quelli che poi non hanno ammortizzatori sociali e cioè gli autonomi.
Hanno chiuso e chiudono negozi e attività commerciali varie. Sono posti di lavoro anche quelli.
Gli artigiani hanno stretto i denti e tenuto, ma qualcuno non ce l'ha fatta. Sono posti di lavoro anche quelli.
Poi i professionisti. Ingegneri, architetti, geometri. Potranno essere, ordine di grandezza, un migliaio. Non c'è dubbio che la crisi dell'edilizia pesi anche su di loro, che la cassa integrazione non ce l'hanno. Sono posti di lavoro anche quelli.  Comunque redditi che si riducono.

Non si vuol entrare in polemica ma obiettivamente gli unici che sono tranquilli sono i dipendenti pubblici. Che sono troppi, lo dicono tutti, ma come ridurli? Vediamo i forestali, regionali, della  Sicilia, quasi 30.000 di cui 26.000 al lavoro per 6 mesi e quindi a carico dell'INPS per gli altri sei. Yahoo Finanza rilevava che un ettaro di foresta determina una spesa annua regionale di 1.455 euro in Sicilia, di 597 euro in Calabria, di 410 euro in Campania (di 10 in Toscana). Quelle tre Regioni con il 14,5 per cento delle foreste spendono il 75,5 per cento di tutte le Regioni italiane. E' chiaro che là ci sono, anche se non dappertutto, situazioni sociali pesanti che vanno però affrontate non creando posti di lavoro ad ogni costo ma solo quelli che effettivamente servono affrontando poi i problemi conseguenti in modo diverso.
Qualcuno aggiunge però che c'è anche il mondo della scuola con il numero delle ore lavorate lontanissime dalle 1700 e rotti dell'industria (valor medio). Non è la stessa cosa, non ci sono solo le ore di lezione, occorre formazione continua però chi obietta dice che la formazione la si faccia a scuola e che, dopo il rituale mese di vacanza, si vada a scuola, eventualmente con orario ridotto, a disposizione degli studenti in difficoltà, delle attività scolastiche, della biblioteca interna e via dicendo.

Tornando ai posti di lavoro che ballano non è neppure giusto che tanti siano in Cassa Integrazione senza far niente, salvo qualcuno che magari coglie l'occasione per fare lavoro nero. Sarebbe giusto che venissero impiegati, a orario ridotto magari, in attività socialmente utili.
 

Amarilli
Economia